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Eugenio Scalfari (Civitavecchia, 6 aprile 1924) è un giornalista, scrittore e filosofo italiano. Considerato, anche dai suoi "avversari", uno dei più grandi giornalisti italiani del XX secolo contribuì, con altri, a fondare il settimanale l'Espresso ed è fondatore del quotidiano la Repubblica. I campi principali dell'analisi di Scalfari sono l'economia e la politica. La sua ispirazione politica è socialista liberale, azionista e radicale. Punti forti dei suoi articoli recenti sono la laicità, la questione morale, la filosofia.
Arrigo Benedetti, all'anagrafe Giulio (Lucca, 1º giugno 1910 – Roma, 26 ottobre 1976), è stato un giornalista, scrittore e partigiano italiano. È nella storia del giornalismo italiano per aver fondato e diretto «Oggi» (1939), «L'Europeo» (1945) e «L'espresso» (1955).
Il Milite Ignoto (lat. Ignoto Militi, "Al Milite Ignoto", com'è riportato sul suo sacello) è un militare italiano, la cui identità resta sconosciuta essendone stato scelto il corpo in modo che non avesse particolari che lo rendessero riconoscibile, morto nella prima guerra mondiale e sepolto a Roma sotto la statua della dea Roma all'Altare della Patria al Vittoriano. Questo è il lato della pietra sepolcrale che è visibile all'esterno dell'edificio: l'altro lato, quello che dà verso gli ambienti interni del Vittoriano, è visibile in una cripta. La tomba del Milite Ignoto è un sacello simbolico che rappresenta tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani. Essa è scenario di cerimonie ufficiali che si svolgono annualmente in occasione dell'Anniversario della liberazione d'Italia (25 aprile), della Festa della Repubblica Italiana (2 giugno) e della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate (4 novembre), durante le quali il Presidente della Repubblica Italiana e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d'alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre. Il motivo del suo spiccato simbolismo risiede nella transizione metaforica dalla figura del soldato, a quella del popolo e infine a quella della nazione: questo passaggio tra concetti sempre più ampi e generici è dovuto ai tratti indistinti della non identificazione del soldato. La cerimonia di tumulazione del Milite Ignoto, che avvenne il 4 novembre 1921 durante la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, è stata la più importante e partecipata manifestazione patriottica dell'Italia unita, dato che vi partecipò un milione di persone.
Leo Longanesi, all'anagrafe Leopoldo Longanesi (Bagnacavallo, 30 agosto 1905 – Milano, 27 settembre 1957), è stato un giornalista, scrittore, editore, pittore, disegnatore, caricaturista e aforista italiano. Si cimentò nell'arte della scrittura, nella grafica, nella tipografia, nell'illustrazione, nel disegno caricaturale e nella pittura, lasciando sempre un'impronta originale e controcorrente. Fu fondatore e direttore di varie riviste come L'Italiano (1926), Omnibus (1937) e Il Borghese (1950). Nel 1946, fondò la casa editrice Longanesi & C. Personaggio insieme popolare e sofisticato, seppe fondere il gusto per la tradizione con un atteggiamento intellettuale anticonformista. Grande talent scout, fu il maître à penser di un'intera generazione di scrittori e giornalisti.
L'Espresso (scritto anche l'Espresso) è una rivista italiana fondata nel 1955. Si definisce nella testata «settimanale di politica, cultura ed economia», ed è edito da GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.. Dal 7 agosto 2016 esce la domenica in abbinamento obbligatorio con il quotidiano la Repubblica, e resta in edicola dal lunedì al sabato, dopo essere uscito per sessant'anni il venerdì. Direttore è Marco Damilano.
Il Borghese è un periodico politico e culturale, espressione dell'area culturale della destra, fondato come settimanale a Milano dallo scrittore Leo Longanesi nel 1950 e pubblicato fino al 1993. La testata ha ripreso le pubblicazioni più volte per brevi periodi.
Giovanni Randaccio (Torino, 1º luglio 1884 – San Giovanni al Timavo, 28 maggio 1917) è stato un militare italiano.
La baionetta è un'arma da taglio montata sulla canna di un fucile che, specialmente nelle guerre tra il XVII e XIX secolo, consentiva alle formazioni di fanteria di attaccare il nemico a distanza ravvicinata, generalmente dopo aver esaurito le munizioni delle armi da fuoco. Il termine deriva dal francese baïonnette, dalla città basca di Bayonne in Francia, dove venne fabbricata la prima volta. Inizialmente le baionette erano lunghe 90 cm circa e, assieme alla lunghezza del fucile, servivano per respingere la cavalleria. Il calcio del fucile veniva "piantato" a terra e l'intera arma piegata in avanti in modo da creare una barriera di "lance" in grado di fermare la cavalleria. Una seconda versione di baionetta, più corta, lunga circa 45–50 cm serviva per il combattimento corpo a corpo. Incidentalmente, segnaliamo che — pur essendo del tutto prevalente l'impiego della baionetta su fucili o carabine — si sono dati casi di applicazione della baionetta anche ad altri tipi di armi, come la baionetta Pritchard per il revolver Webley, quella che equipaggiava la rivoltella Nagant per la gendarmeria lussemburghese, o quelle dei mitra Sterling e MAB 38. Un aspetto poco intuitivo, ma tutt'altro che irrilevante o remoto, è l'impiego della baionetta in servizi di ordine pubblico, anche da parte di forze di polizia o di paramilitari.
Un'arma inastata è un'arma per il combattimento ravvicinato nella quale la parte deputata all'uso bellico è collocata al termine di un'asta, solitamente di legno duro, al fine di estendere il più possibile il raggio d'azione di colui che la impugni e di amplificare il momento angolare onde ottenere più danno nel momento in cui la sommità giunge a contatto con il bersaglio. L'origine di tali armi è molto antica, ed ha portato allo sviluppo di una notevole quantità di tipologie di armi sia in Europa che in Asia.