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I popoli indigeni del Brasile (povos indígenas brasileiros in portoghese) comprendono un grande numero di gruppi etnici distinti, che hanno abitato l'odierno Brasile ancor prima dell'arrivo degli europei, intorno al 1500. Come Cristoforo Colombo, che pensava di aver raggiunto le Indie orientali, i primi esploratori portoghesi chiamarono queste genti con il nome di indios ("indiani"), un nome che è usato ancora oggi. Ai tempi delle prime esplorazioni europee, i popoli indigeni erano tradizionalmente tribù semi-nomadi che vivevano di caccia, pesca ed agricoltura. Molte delle circa 2000 tribù che esistevano furono sterminate con gli insediamenti degli europei, mentre molte altre furono assimilate al popolo brasiliano. La popolazione indigena è stata in gran parte uccisa dagli spagnoli ai tempi della colonizzazione delle Americhe, passando da una popolazione pre-colombiana stimata in milioni al minimo storico di circa 100.000 persone negli anni ottanta: è probabilmente uno dei maggiori genocidi nella storia dell'umanità. Molte delle tribù sopravvissute cambiarono totalmente il loro stile di vita pur di sopravvivere, sostentandosi di commercio praticato con le società dei coloni o assimilandosi alle popolazioni urbane di origine europea. Nonostante anni di contatto con la società di frontiera, nella maggior parte dei casi hanno mantenuto la loro lingua e il loro stile di vita. Alcune tribù invece s'isolarono completamente rifugiandosi nelle remote regioni dell'Amazzonia, e oggi evitano ancora ogni contatto pacifico con il mondo esterno. In anni recenti ci sono stati cambiamenti nelle politiche verso i popoli indigeni, con creazioni di territori indigeni e leggi speciali, che hanno permesso a questi gruppi di crescere nuovamente: oggi ci sono circa 240 tribù per un totale di circa 900.000 persone. Gli indios brasiliani diedero comunque un notevole contributo allo sviluppo economico e culturale del Brasile; si pensi ai generi alimentari prodotti e commerciati da queste tribù.
Pau de Arara è un metodo di tortura ampiamente usato in Brasile, durante la dittatura militare, nel periodo Anos de chumbo. Il termine, Pau de Arara, indica in portoghese il trespolo del pappagallo. Per analogia il termine indica uno strumento dove appendere e torturare i dissidenti politici.
Il Movimento dei focolari, ufficialmente Opera di Maria, è tra i movimenti ecclesiali e nuove comunità sorti nella Chiesa cattolica tra la prima metà del XX secolo e immediatamente dopo il Concilio Vaticano II. Giuridicamente è un'associazione di fedeli di diritto pontificio, prevalentemente laicale. È stato fondato in Italia a Trento nel 1943 da Chiara Lubich. Al movimento aderiscono anche cristiani di altre Chiese, nonché seguaci di diverse religioni e persone di convinzioni non religiose.. Ha come obiettivo contribuire alla costruzione di un mondo più unito, in attuazione del passo del Vangelo di Giovanni "Che tutti siano uno" (17,21). Ne consegue una precisa vocazione al dialogo, a costruire ponti e rapporti di fratellanza tra singoli, popoli, ambiti culturali. Il movimento è diffuso in oltre 180 Paesi ed è rappresentato presso le istituzioni internazionali attraverso l'Associazione Internazionale New Humanity, organizzazione non governativa che gode dello Stato Consultivo Generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). È anche partner ufficiale dell'UNESCO.
Jair Messias Bolsonaro (Glicério, 21 marzo 1955) è un politico brasiliano, Presidente del Brasile dal 1º gennaio 2019.
Le elezioni politiche italiane del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati si sono tenute domenica 4 marzo 2018. Hanno seguito lo scioglimento delle Camere, avvenuto per decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre 2017, con un breve anticipo rispetto alla scadenza naturale della XVII legislatura, prevista per il 14 marzo 2018. Nella stessa data si sono svolte anche le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia. Si votato per eleggere i 630 deputati e i 315 senatori elettivi della XVIII legislatura; il voto stato regolamentato dalla legge elettorale italiana del 2017, soprannominata Rosatellum bis, che ha trovato la sua prima applicazione. Complessivamente, nelle ventinove circoscrizioni per il rinnovo della Camera e nelle ventuno per il rinnovo del Senato, sono stati ammessi i candidati di quarantuno liste e due coalizioni. I risultati hanno visto il centro-destra affermarsi come coalizione pi votata, con circa il 37% delle preferenze, mentre la singola lista pi votata, il Movimento 5 Stelle, ha raccolto oltre il 32% dei voti. L'affluenza in Italia si attestata al 72,93% per la Camera dei deputati e al 72,99% per il Senato, in calo di circa il 2,3% rispetto alle elezioni del 2013, risultando la pi bassa nella storia repubblicana italiana (dal 1948).
Il governo militare brasiliano, conosciuto anche come regime dei Gorillas o Quinta Repubblica brasiliana fu una dittatura militare autoritaria che governò il Brasile dal 1º aprile 1964 al 15 marzo 1985 nel contesto della Guerra fredda. Cominciò con il colpo di Stato del 1964 guidato dalle Forze armate brasiliane con la destituzione di João Goulart, il quale, essendo vicepresidente, era entrato in carica come presidente del Brasile dopo le dimissioni del presidente democraticamente eletto Jânio Quadros, e terminò quando José Sarney entrò in carica come presidente il 15 marzo 1985. La rivolta militare venne fomentata da José de Magalhães Pinto, Adhemar de Barros, e Carlos Lacerda (quest'ultimo aveva già partecipato alla cospirazione atta a deporre Getúlio Vargas nel 1945), governatori rispettivamente degli Stati federati di Minas Gerais, San Paolo, e Guanabara. Il golpe fu inoltre appoggiato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America attraverso la sua ambasciata a Brasilia.La dittatura militare durò per quasi 21 anni e, nonostante le iniziali garanzie del contrario, il governo militare adottò nel 1967 una nuova, più restrittiva, Costituzione, e soffocò la libertà di parola e l'opposizione politica. Il regimò adottò il nazionalismo, lo sviluppo economico e l'anticomunismo come linee guida. Il regime ha ripreso le relazioni del Brasile con le istituzioni finanziarie internazionali, sospese dopo la decisione del presidente Juscelino Kubitschek del 1958 di rifiutare le condizioni imposte dagli Stati Uniti e dal FMI per un prestito di 300 milioni di dollari. Le misure economiche criticate dagli Stati Uniti e dal FMI sono state eliminate. Gli scioperi sono stati vietati, i sindacati sono stati soppressi e i salari reali sono diminuiti, con un calo del PIL del 7% nel 1965. Nello stesso anno, il Brasile ha firmato un accordo con il FMI, ha ricevuto nuovi crediti e ha fatto ristrutturare il suo debito estero dagli Stati Uniti, da diversi paesi creditori europei e dal Giappone. I prestiti annuali sono passati da zero a una media di 73 milioni di dollari per il resto degli anni Sessanta e poi a quasi 500 milioni di dollari all'anno a metà degli anni Settanta. La politica economica del regime militare è stata elogiata dalle istituzioni finanziarie internazionali.Sono stati avviati progetti ambiziosi per integrare l'Amazzonia nell'economia nazionale a costo della distruzione ambientale e dello sfollamento delle popolazioni indigene. La più emblematica di queste è stata la costruzione di un'autostrada di oltre quattromila chilometri tra la città di Cabedelo, nel nordest, e la città di Lábrea, vicino al confine con la Bolivia. Il progetto - che non sarà mai completamente completato - è stato inaugurato nel 1972, con l'obiettivo di creare grandi fattorie, controllare meglio i confini e portare la gente povera nella nuova terra evitando una riforma agraria che la dittatura rifiutava.In politica estera, il regime ha sostenuto il colonialismo portoghese in Africa - allora coinvolto in sanguinosi conflitti in Guinea-Bissau, Angola e Mozambico - e ha sviluppato relazioni commerciali con il Sudafrica. Negli anni Sessanta, l'unico governo nero con cui il regime intratteneva relazioni diplomatiche era quello di Félix Houphouët-Boigny in Costa d'Avorio. La dittatura raggiunse il suo picco di popolarità negli anni 1970 durante il cosiddetto "Miracolo brasiliano", nonostante il regime avesse censurato tutti i media e torturato ed esiliato i dissidenti. João Figueiredo divenne presidente nel marzo 1979 e nello stesso anno approvò la legge d'amnistia per i crimini politici compiuti per e contro il regime. Mentre combatteva la "linea dura" interna al governo e supportando le politiche di ri-democratizzazione del paese, Figueiredo non riuscì a controllare lo sgretolarsi dell'economia, l'inflazione cronica e la simultanea caduta delle altre dittature militari in Sud America. Le prime elezioni libere in 20 anni vennero tenute nel 1982, fra le grandi dimostrazioni popolari nelle strade delle principali città del Paese, conosciute con il nome di Diretas Já. Nel 1985, si tenne un'altra elezione, per la prima volta dagli anni '60 con candidati civili, questa volta per eleggere (indirettamente) un nuovo presidente, e venne vinta dall'opposizione. Nel 1988 venne varata una nuova costituzione, ed il Brasile tornò ad essere ufficialmente una democrazia. Da quel momento in poi i militari sono tornati sotto il controllo delle istituzioni civili. Il regime militare brasiliano funse da modello per altri regimi militari e dittature nell'America Latina, sistematizzando la "Dottrina della Sicurezza Nazionale", la quale "giustificava" le azioni compiute dall'esercito in funzione della sicurezza nazionale in tempo di crisi, creando una base intellettuale sulla quale poi gli altri regimi militari fecero affidamento.Nel 2014, quasi 30 anni dopo la caduta del regime, l'esercito brasiliano riconobbe per la prima volta gli eccessi commessi dai suoi agenti durante gli anni della dittatura, inclusi la tortura e l'omicidio di dissidenti politici. Nel maggio 2018, il governo degli Stati Uniti d'America pubblicò un memorandum, scritto da Henry Kissinger (Segretario di Stato durante la dittatura in Brasile), risalente all'aprile 1974, il quale confermava che la leadership dell'esercito brasiliano era a conoscenza dell'uccisione dei dissidenti.È stato estimato che, durante il regime, 434 persone sono state uccise o sono scomparse. Alcuni attivisti per i diritti umani ed altre persone hanno ipotizzato che il vero numero di vittime potrebbe essere più alto, ma le forze armate brasiliane lo hanno sempre negato. È stato inoltre calcolato che oltre 8.000 indigeni brasiliani siano stati uccisi durante la dittatura.
Antonio Tajani (Roma, 4 agosto 1953) è un politico e giornalista italiano, europarlamentare, vicepresidente di Forza Italia e del Partito Popolare Europeo. Dal 2008 al 2014 è stato Commissario europeo, dapprima ai Trasporti e poi, per quasi cinque anni, all'Industria. Dal 17 gennaio 2017 al 3 luglio 2019 è stato presidente del Parlamento europeo.
L'ENEA è un ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile, vigilato dal Ministero dello sviluppo economico. Commissariato nel settembre 2009 (guidata prima da Giovanni Lelli e poi dal professor Federico Testa), commissariamento terminato il 22 dicembre 2015, presidenti storici sono stati Colombo, Cabibbo, Rubbia e Paganetto.