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Con scultura e oreficeria altomedievale si intende la produzione scultorea dal V secolo (invasioni barbariche) a circa l'XI secolo, dopo il quale si sviluppò, con inizio diverso a seconda della zona, un'arte più monumentale denominata più tardi come "scultura romanica". Con l'avvento del Cristianesimo venne meno la tradizione della scultura a tutto tondo (pur con qualche eccezione), troppo legata a reminiscenze degli idoli pagani. Inoltre i popoli barbarici, essendo tradizionalmente nomadi o seminomadi, non producevano opere d'arte ingombranti e voluminose: per questo la scultura fu inizialmente dismessa o rarefatta (così come l'architettura e l'affresco), mentre acquistarono importanza l'oreficeria e l'intaglio su materiali leggeri come legno e, nelle zone dove era possibile importarlo, l'avorio. In Italia si ebbe una produzione un po' atipica per via della forte influenza bizantina nell'alto medioevo (soprattutto lungo la costa adriatica) e la promozione di modelli tardo antichi e paleocristiani esercitata dal papato, un'istituzione in piena ascesa politica ed economica.
L'oreficeria longobarda è la branca artistica della quale ci sono arrivate le più note e abbondanti testimonianze dell'arte longobarda.
L'oreficeria carolingia è la produzione artistica di manufatti in metalli preziosi, gemme e smalti databile tra il IX e X secolo in Europa occidentale. Si tratta di una branca dell'arte dell'epoca della quale ci sono pervenute numerose testimonianze, alcune delle quali di altissimo valore.
Nell'oreficeria, la granulazione è una tecnica decorativa consistente nella saldatura di piccole sfere auree, denominate grani, a un sottofondo, in genere lamina, secondo un disegno prestabilito. Quando i grani raggiungono proporzioni microscopiche – nell'ordine di 0,1 mm di diametro – si attribuisce a questa stessa tecnica il nome di “pulviscolo”. Si tratta di una delle più complesse e affascinanti tecniche dell'arte orafa, e al tempo stesso anche una delle più discusse. Disparate e contrastanti sono infatti le opinioni diffuse in merito ai metodi di applicazione, e le varie ipotesi finora formulate non hanno ancora fornito, in fase di sperimentazione, risultati concreti attendibili.
La fusione a cera persa è una tecnica scultorea originariamente introdotta nell'età del bronzo, già dal 3500 a.C. dalle popolazioni sarde, e che nei secoli ha conosciuto una notevole fioritura, soprattutto nell’arte sarda (vedi realizzazioni di statue in bronzo), e nell'arte greca, romana e nella scultura monumentale, dalla prima derivate. Esistono due modi di servirsi di questa tecnica: Modo indiretto - Consiste nel creare un modello di cera e utilizzarlo per farne uno stampo di argilla. Praticando due fori sullo stampo, uno in alto e uno in basso si fa uscire la cera scaldandola e si versa del bronzo fuso al suo posto. Se ne ricava un modello identico a quello di cera. Modo diretto - Assomiglia al primo metodo, ma il modello di cera è realizzato su di un altro in creta in modo che la statua finale sia vuota all'interno (o meglio, contenga solamente argilla per limitare il peso e la quantità di metallo usata).
Benvenuto Cellini è un'opera semiseria di Hector Berlioz su libretto di Léon de Wailly e Henri Auguste Barbier, rappresentata nella sua prima versione nel 1838.
Benvenuto Cellini (Firenze, 3 novembre 1500 Firenze, 13 febbraio 1571) stato uno scultore, orafo, scrittore, argentiere e artista italiano, considerato uno dei pi importanti artisti del Manierismo.
Il termine arte barbarica, individua il complesso di espressioni artistiche fiorite nel periodo delle invasioni barbariche, tra la tarda antichità e l'Alto Medioevo (V-IX secolo), in una zona geografica estesa dal Danubio alla penisola iberica, dall'Africa settentrionale alla Scandinavia e alle isole britanniche. Documentata da numerosi monumenti in Italia, Germania, Francia e Spagna, quest'arte è derivata da quella propria dei nomadi asiatici, come dimostrano le scoperte archeologiche avvenute in Siberia, in Russia ed in altre regioni di quel continente. Quindi è l'arte ornamentale dell'oggetto facilmente trasportabile, adatto pratica una vita più nomade che stanziale. L'architettura, la scultura e la pittura prodotta dai vari regni barbarici non appartenne in origine tanto ai barbari quanto alle competenze, alle conoscenze e alla storia dei popoli sottomessi, anche se alcuni elementi e gusti tipicamente barbarici si introdussero nelle arti dei popoli conquistati. Nonostante questo, i barbari non mancarono di produrre una loro architettura e una loro scultura: la prima fu caratterizzata da costruzioni in legno che non sopravvissero nel tempo, ma delle quali resta una traccia descrittiva nei poemi che valorizzarono i santuari scandinavi di Uppsala, i padiglioni reali germanici, le strutture religiose piramidali norvegesi e ucraine. La scultura, diffusa soprattutto in Scandinavia, produsse stele funebri di pietra raffiguranti le saghe nordiche, navi in legno impreziosite da teste di mostri e da fasce ornamentali che ispireranno l'attività artistica barbarica più emblematica: l'oreficeria. L'influsso esercitato dall'arte barbarica sulle varie manifestazioni artistiche europee dei secoli successivi è notevole. Motivo caratteristico è la deformazione decorativa degli elementi naturali, molto stilizzati, a volte ridotti a puro elemento geometrico ed applicata a sculture, gioielli, armi, mosaici. Ampie tracce dell'arte dei popoli germanici si ritrovano nei corredi funebri. Infatti questi tenevano molto all'abbigliamento ed oggi la loro arte è documentata da fibule (fibbie) provenienti da Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Vi si distinguono decorazioni di animali stilizzati, ripetuti simmetricamente e scomposti. Questa concezione artistica è totalmente astratta, non riconducibile a nulla che avesse un passato in Italia. Viene ricompresa in questa suddivisione della storia dell'arte anche l'espressione artistica che si sviluppò in Irlanda, territorio rimasto all'esterno dell'impero romano e non soggetto alle invasioni barbariche. Evento determinante fu la cristianizzazione ad opera di san Patrizio, a cui seguì lo sviluppo di una caratteristica forma di monachesimo. I monasteri irlandesi furono al centro della cosiddetta arte insulare e si specializzarono nella miniatura, producendo decorazioni caratterizzate dai soliti motivi geometrico-astratti di stilizzazione delle forme naturali.
L'arte, nel suo significato pi ampio, comprende ogni attivit umana svolta singolarmente o collettivamente che porta a forme di creativit e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilit innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte un linguaggio, ossia la capacit di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Nel suo significato pi sublime l'arte l'espressione estetica dell'interiorit e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico. Alcuni filosofi e studiosi di semantica, invece, sostengono che esista un linguaggio oggettivo che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, dovrebbe essere codificato per poter essere compreso da tutti, tuttavia gli sforzi per dimostrare questa affermazione sono stati finora infruttuosi. L'arte pu essere considerata anche una professione di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali quelle cio che afferiscono all'artigianato discendono spesso dal Medioevo, quando si svilupparono attivit specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni. Ogni arte aveva una propria tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi.