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Il Papiro 46 ( p {\displaystyle {\mathfrak {p}}} 46) è uno dei più antichi manoscritti esistenti del Nuovo Testamento. La datazione più probabile è tra il 175 e il 225. Fa parte dei Papiri Chester Beatty. Secondo Bible Research, p {\displaystyle {\mathfrak {p}}} 46 contiene (nell'ordine) «gli ultimi otto capitoli di Romani; tutta Ebrei; virtualmente tutte 1-2 Corinzi; tutte Efesini, Galati, Filippesi, Colossesi; e due capitoli di 1 Tessalonicesi. In fondo a tutti i fogli manca qualche riga, a causa del deterioramento».
I papiri di Ercolano sono un corpus di oltre 1 800 papiri rinvenuti nella cosiddetta Villa dei Papiri a Ercolano nel XVIII secolo, carbonizzati dalla nota eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. I papiri, contenenti principalmente testi filosofici greci, provengono dall'unica biblioteca pervenuta intatta dall'antichità. La maggior parte delle opere conservate riguardano il filosofo epicureo e poeta Filodemo di Gadara. I papiri rinvenuti e non andati distrutti sono per lo più conservati presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III al Palazzo Reale di Napoli, studiati presso la sezione chiamata Officina dei Papiri Ercolanesi.