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La musica un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunit umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed pertanto materia diffusa, sia nelle universit , che nelle scuole di musica di tutto il mondo.
Parole e baci è un film TV italiano diretto da Simona e Rossella Izzo, trasmesso su Canale 5 il 14 giugno 1987. È interpretato da Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Roberto Citran.
Le parole crociate (o parole incrociate o cruciverba) sono uno dei giochi enigmistici più diffusi al mondo. Nella sua versione base, il gioco si svolge su una griglia quadrata o rettangolare di caselle bianche e nere. Le caselle nere - non sempre disposte secondo una geometria regolare - rappresentano le interruzioni tra le parole che vanno a riempire le caselle bianche, una lettera per casella. Le parole vengono scritte nelle caselle bianche sia in senso orizzontale (da sinistra a destra), sia in senso verticale (dall'alto in basso), partendo dalle caselle numerate che si trovano sui bordi e negli angoli creati dalle caselle nere. Le parole inserite, che vengono suggerite da apposite definizioni, devono rispettare gli incroci che si vengono reciprocamente a creare nello schema tra parole orizzontali e parole verticali. Uno schema di parole crociate è risolto quando tutte le caselle bianche sono state riempite e tutte le parole corrispondono alle definizioni date. Esistono parole crociate di diversi livelli di difficoltà, determinata sia dalle parole scelte, sia dall'ermeticità o dalla genericità delle definizioni usate per descriverle, sia dallo schema di gioco sopra indicato che può essere anche più complesso.
La parola (dal greco παραβολή parabolè, attraverso il latino parabŏla, poi alterato in paràula nel volgare) è l'espressione orale o scritta di una informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di una idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale. In morfologia la parola è definita come un elemento linguistico costituito da un morfema libero o da una sequenza di morfemi legati. In sintassi si fa riferimento alla parola come a un'entità della frase associata a una determinata parte del discorso. Elemento basilare della comunicazione verbale, la parola assume in questa il ruolo di unità minima di trasmissione dei concetti e come tale è stata anche definita "monade logica", sebbene siano state mosse obiezioni a questa visione atomistica, soprattutto per effetto dei numerosi esperimenti di manipolazione verbale prodotti particolarmente nell'arte o in usi strumentali speciali della comunicazione.
Nella storia della musica, la musica medievale è quella musica composta in Europa durante il Medioevo, ovvero nel lungo periodo che va convenzionalmente dal V secolo al XV secolo; ed è suddivisa in sottoperiodi che ne distinguono lo sviluppo in quasi un millennio di cultura europea.
Il termine Barocco fu introdotto nella storiografia per classificare le tendenze stilistiche che segnano l'architettura la pittura e la scultura, e per estensione la poesia e la letteratura tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII. Il termine "barocco" fu utilizzato in campo musicale, per definire lo stile della musica a partire ai primi del Novecento, come vediamo nel saggio di Curt Sachs Barokmusik del 1919.In campo musicale il Barocco può essere considerato come uno sviluppo di idee maturate nel tardo Rinascimento ed è perciò difficile, e anche arbitrario, voler stabilire una netta demarcazione cronologica precisa di inizio e di fine del periodo barocco in musica. Dal punto di vista geografico, la musica barocca ha origini in Italia, grazie al lavoro di compositori come Claudio Monteverdi, benché verso la metà del XVII secolo essa iniziò a prendere piede e svilupparsi anche in altri paesi europei, sia attraverso i musicisti italiani (compositori, cantanti, strumentisti) che vi erano emigrati, sia attraverso i compositori autoctoni che svilupparono un autonomo indirizzo stilistico, come per esempio in Francia dalla seconda metà del XVII secolo. Attualmente il termine "musica barocca" è rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della musica rinascimentale e il sorgere dello stile galante e poi di quello classico, in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 (prima opera giunta integra fino a noi) al 1750 (morte di Johann Sebastian Bach) Il termine "musica barocca", pur entrato nel linguaggio comune, e la relativa periodizzazione, tuttavia, non sono praticamente più utilizzati dalla musicologia, a causa dell'estrema varietà di stili e dell'eccessiva ampiezza temporale e geografica, che non consente di vedere in modo unitario e coerente diverse manifestazioni dell'arte musicale. Del problema era già cosciente il musicologo Manfred Bukofzer che nel 1947 pubblicò il libro Music in the Baroque Era from Monteverdi to Bach, a lungo rimasto manuale di riferimento, in cui significativamente preferiva parlare, già dal titolo, di Musica nell'età barocca e non di "musica barocca". In altre parole per Bukofzer la musica barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esisteva. Per questo motivo proponeva di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un'ulteriore bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale. Esso tuttavia presuppone una rigida visione dei fenomeni musicali legati a un'ideologia nazionalistica di stampo ottocentesco, contraddetta dai fatti storici, che non tiene in debito conto la circolazione di idee, pratiche sociali e musicali, come pure di musicisti e musiche nell'Europa del XVII e XVIII secolo. Nel 1982, in un volume della Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia, dedicato alla musica del XVII secolo, il musicologo Lorenzo Bianconi rifiutava di usare il termine "barocco" o anche "musica dell'età barocca", a motivo dei fenomeni diversi e antitetici, e dell'eterogeneità di tante correnti e tradizioni che caratterizzano la musica di quell'epoca storica. In generale, oggi, in campo musicologico più che di "musica barocca" si preferisce talvolta parlare di "musica del Seicento", estendendo questa periodizzazione non soltanto alle musiche prodotte nel XVII secolo, ma anche a quelle di compositori nati in quel secolo, oppure di scorporare il primo Settecento, definendolo come "l'età di Bach e Handel", massimi compositori dell'epoca, legati al linguaggio musicale ereditato dal Seicento e a una scrittura fondata sul contrappunto, pur fondato sulla moderna tonalità e sull'armonia che ne consegue, e sul suo sfruttamento in senso espressivo. La musica dei due sommi compositori tedeschi è caratterizzata da elementi tanto dello stile italiano che francese, da loro magistralmente assorbiti, elaborati e adoperati in modo originale nella loro produzione.
La canzone (dal latino cantione[m]) è un genere metrico formato da un numero variabile di strofe dette stanze, di solito 5, 6 o 7, più eventualmente una stanza più piccola, detta congedo/commiato, in cui il poeta si rivolge direttamente al lettore o al componimento stesso.
Il canto è l'emissione, mediante la voce, di suoni ordinati per ritmo e altezza a formare una melodia. Il canto si articola di solito su un testo, anche se non necessariamente; il duplice canale di comunicazione (musica-parola) rende la voce lo strumento musicale naturale più duttile, capace di produrre sull'uomo gli effetti più profondi nell'animo e nella psiche. Un gruppo di cantanti (detti anche cantori) che cantano insieme, formano un coro.