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L'uovo è un alimento consumabile direttamente o come ingrediente in numerosi piatti delle cucine di tutto il mondo. Il più utilizzato è l'uovo di gallina, ma si consumano anche le uova di altri volatili: quaglia, anatra, oca, struzzo, eccetera. Nell'uso corrente il termine "uovo" senza altre precisazioni indica quello di gallina. Si consumano anche uova di pesci (caviale, uova di lompo, bottarga), di tartarughe, di vari rettili, di molluschi (lumache), e di insetti.
La conservazione degli alimenti è uno dei processi fondamentali della trasformazione agroalimentare e che si prefigge come scopo primario di preservare nel tempo l'edibilità e il valore nutritivo di un prodotto agroalimentare, prevenendone le alterazioni accidentali. Nel quadro delle tecnologie applicate si colloca come ambito di studio e applicazione della tecnica conserviera, che per tradizione si affianca alle branche fondamentali delle industrie agrarie (industria enologica, industria lattiero-casearia, oleificio). La conservazione si prefigge lo scopo di preservare le proprietà intrinseche dell'alimento permettendone l'utilizzo dilazionato nel tempo. In questo ambito la conservazione è una tecnologia adottata per rendere fruibile l'alimento tal quale in un arco temporale che va da pochi giorni ad alcuni anni. Un esempio emblematico è la conservazione del latte alimentare: il latte appena munto è un alimento che non necessita di alcuna trasformazione, tuttavia è soggetto ad alterazioni microbiche che nell'arco di pochissime ore lo rendono incommestibile a causa dell'incremento della carica microbica patogena; i processi di trasformazione industriale del latte alimentare hanno lo scopo fondamentale di preservarne l'edibilità e renderlo utilizzabile a distanza di alcuni giorni o di alcuni mesi. Come processo collaterale, la conservazione si prefigge lo scopo di preservare le proprietà tecnologiche del prodotto destinato alla trasformazione fisica o al trasporto. In questo ambito la conservazione è una tecnologia secondaria adottata come fase integrata a supporto di un processo di trasformazione che esula da fini temporali. Un esempio emblematico è la conservazione del latte destinato alla caseificazione: la carica patogena del latte, in questo caso, ha un'importanza secondaria in quanto sarà abbattuta dal processo della caseificazione; tuttavia la carica microbica avrà effetto sul valore merceologico della materia prima; in questo caso, la refrigerazione, ad esempio, ha lo scopo di limitare le perdite di valore tecnologico del prodotto durante le fasi di sosta nell'azienda agraria, trasporto al caseificio e stoccaggio in attesa del processo di caseificazione. Lo sforzo principale è rivolto a fermare o quantomeno a rallentare il deterioramento delle sostanze e quindi a prevenire i fenomeni di avvelenamento alimentare. Ai metodi tradizionali quali il raffreddamento e la messa sotto sale si affiancano, specie nella produzione di formaggi e vini, processi più moderni che prevedono l'aggiunta di microorganismi catalizzatori come i lieviti. Oltre al valore nutritivo, nei processi di conservazione si presta attenzione anche all'aspetto e al sapore, specie nelle economie di mercato in cui tali parametri forniscono valore aggiunto agli alimenti.
L'alterazione di un alimento è una trasformazione a carico di uno o più componenti chimici che ne determinano una modificazione delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche. Queste modifiche sono percepite come un'alterazione in senso positivo o negativo delle proprietà nutritive ed organolettiche dell'alimento o delle sue caratteristiche tecnologiche, in accordo alla Prima Legge di Parisi della Degradazione Alimentare.
Si definisce alimento (dal latino alimentum, da alĕre, 'nutrire', 'alimentare') ogni sostanza o miscela di sostanze in qualsiasi stato della materia e struttura non lavorata, parzialmente lavorata o lavorata, destinata a essere ingerita, o di cui si prevede ragionevolmente l'ingestione da parte dell'essere umano. Sono comprese le bevande, le gomme da masticare e qualsiasi sostanza o miscela, compresa l’acqua, intenzionalmente incorporata negli alimenti nel corso della loro filiera produttiva. Non sono compresi mangimi destinati agli animali, gli animali vivi (eccetto quelli destinati al consumo umano), i vegetali prima della raccolta, medicinali, cosmetici, tabacco, stupefacenti, residui e contaminanti.
Piante succulente (impropriamente, piante grasse) vengono chiamate quelle piante dotate di particolari tessuti (parenchimi acquiferi, detti anche "succulenti") che permettono di immagazzinare grandi quantità di acqua. L'acqua assorbita durante i periodi di pioggia viene amministrata sapientemente, durante i periodi di siccità, migrando a ogni distretto dell'organismo della pianta che la richieda. Per la presenza del tessuto succulento, foglie, fusti e radici di queste piante diventano carnosi e ingrossati, assumendo - a seconda del tipo - forme tipiche come quelle sferiche, colonnari, a rosetta, appiattite. Le succulente sono spesso indicate, erroneamente, col termine generico di cactus, che in realtà si riferisce a una determinata famiglia di tali piante, tutte originarie delle Americhe. Mentre quasi tutti i cactus sono succulente, non tutte le succulente sono cactus.
Pergine Valsugana (/ˈpɛrʤine valsuˈgana/; Pèrzen o Pèrzem in dialetto trentino, localmente anche Pèrgen) è un comune italiano di 21 564 abitanti della provincia di Trento, il terzo per popolazione dopo il capoluogo e Rovereto. Sede della Comunità di valle Alta Valsugana e Bersntol, allo sbocco della Valle del Fersina e all'inizio della Valsugana, la cittadina è dominata dallo storico Castel Pergine.
Con il nome di nori s'intendono varie specie di alghe del genere Porphyra. Ci sono 7 principali specie utilizzate: Porphyra tenera (Porphyra umbilicalis) - Porphyra yezoensis - Porphyra haitanensis - Porphyra pseudolinearis - Prophyra kunideai - Porphyra arasaki - Porphyra seriata.
Il kiwi o kivi è una bacca commestibile, prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae. Le due principali varietà di questa bacca sono: la verde e la gialla (o gold). La prima, la più diffusa, ha la buccia marrone scuro con pelucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro della bacca, la forma è simile a un uovo o a una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata, la polpa è gialla e non ha pelucchi sulla buccia. Esistono altre varietà, ma sono poco diffuse, come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone. Questo frutto ha un sapore acidulo, ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, per addolcirlo un po'. È ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta. La pianta da cui deriva il frutto è l'Actinidia deliciosa (sin. Actinidia chinensis), sebbene numerose tipologie di questo frutto siano prodotte da altre coltivazioni o da altre specie di piante, come l'Actinidia kolomikta e soprattutto l'Actinidia arguta (il cosiddetto "mini kiwi", caratterizzato da frutto piccolo e buccia liscia).
L'agricoltura (dal latino agricultura, ager campi, e cultura coltivazione) è l'attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali. Lo scopo basilare dell'agricoltura è ottenere prodotti dalle piante, da utilizzare soprattutto a scopo alimentare. In economia, l'agricoltura rientra nel settore primario. Tradizionalmente è popolarmente riferita alla produzione di risorse vegetali a fini alimentari sia direttamente sia indirettamente tramite produzione animale nell'allevamento. A fini scientifici e giuridici, comunque, entrambe le materie sono comunemente riunite nella più vasta accezione di agricoltura, che abbraccia la coltivazione delle piante (arboree, erbacee), l'allevamento degli animali e lo sfruttamento delle foreste. Seppur molto spesso legati a convenzioni ed usanze locali, i patroni universalmente riconosciuti per l'agricoltura nel mondo cattolico sono: San Martino di Tours (la cui ricorrenza cade l'11 novembre, giorno di inizio dell'annata agraria), Sant'Antonio Abate, Sant'Isidoro agricoltore, San Leonardo di Noblac Abate, San Biagio e San Benedetto da Norcia.