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Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937) è un architetto e senatore a vita italiano. Residente a Parigi, è considerato uno degli architetti più influenti, prolifici e attivi a livello internazionale del XX e XXI secolo, vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Pritzker consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998 e della medaglia d'oro AIA nel 2008. Nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time 100, l'elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, nonché nell'elenco delle dieci personalità più importanti nel settore Arte e intrattenimento. Dal 30 agosto 2013 è senatore a vita della Repubblica Italiana, su nomina del presidente Giorgio Napolitano.
Il piano quinquennale (in russo: "пятилетка", pjatiletka, quinquennio) è uno strumento di politica economica utilizzato (in Russia da Josif Stalin nel 1928) nei regimi ad economia pianificata, ovvero nei paesi socialisti dove l'iniziativa economica è in larga parte gestita da enti pubblici. Un piano quinquennale individua determinati obiettivi da raggiungere in un periodo di cinque anni nei vari settori dell'economia. Gli obiettivi consistono in una definita quantità fisica di beni che dovranno essere prodotti.
Il Piano Solo fu un piano di emergenza speciale a tutela dell'ordine pubblico e fatto predisporre nel 1964 da Giovanni de Lorenzo, durante il suo incarico di comandante generale dell'Arma dei Carabinieri. Nel 1967 il giornale l'Espresso uscì con il titolo "1964 Segni e de Lorenzo tentarono il colpo di stato". La stampa, in particolare i giornalisti Lino Jannuzzi e Eugenio Scalfari, sostenne che Segni e de Lorenzo fecero pressione sul Partito Socialista il quale rinunciò alle riforme ed accettò di formare un secondo governo Moro perché preoccupato dell'attuazione di tale piano. La risonanza mediatica portò ad un grande dibattito in Parlamento che decise di istituire una apposita commissione parlamentare: l'inchiesta, presieduta da Giuseppe Alessi, escluse però ogni tesi di tentato colpo di Stato.
La Ricostruzione fu il periodo della storia d'Italia, che va dalla fine della seconda guerra mondiale e la costituzione della Repubblica Italiana fino alla fine degli anni 50, precedendo il miracolo economico italiano degli anni 60-70, appartenente dunque al secondo dopoguerra italiano ovvero ai primi anni della prima repubblica. Il periodo si caratterizzò per le opere civili e industriali di ricostruzione dei manufatti andati persi durante il conflitto mondiale ed ebbe da una parte l'appoggio finanziario da parte degli Stati Uniti con il cosiddetto Piano Marshall, dall'altra fu promossa dall'attività in Italia dell'IRI in materia di politica industriale. Maggiore uomo-simbolo politico della Ricostruzione è Alcide De Gasperi, più volte presidente del Consiglio in quel periodo.
Il piano sagittale è un piano che decorre in senso antero-posteriore e divide un corpo in due parti, destra e sinistra.
Il piano Dawes fu un piano di natura economica per la risoluzione del problema delle riparazioni di guerra stabilite dal Trattato di Versailles a carico della Germania: tale piano, che deve il nome al suo ideatore, Charles Gates Dawes, venne approvato nel 1924.
L'era della ricostruzione è il periodo della storia degli Stati Uniti d'America compreso tra il 1863 e il 1877. Nel contesto globale della storia statunitense il termine ha due accezioni: la prima riferita al lasso di tempo vissuto dall'intera nazione tra il 1865 e il 1877 in seguito alla guerra di secessione americana (1861-65); la seconda riguarda il tentativo di trasformazione socio-economica e politica degli Stati Uniti meridionali dal 1863 al 1877 così come fu stabilito dalle disposizioni adottate dal Congresso. La Ricostruzione pose fine ai resti del nazionalismo confederato e allo schiavismo, donando ai cittadini afroamericani i diritti civili apparentemente garantiti dai 3 nuovi emendamenti costituzionali (inseriti nel più ampio alveo degli Atti di Ricostruzione). La presidenza di Abraham Lincoln prima e la presidenza di Andrew Johnson poi assunsero ufficialmente delle posizioni moderate volte a ricondurre il profondo Sud nell'Unione il più rapidamente possibile, mentre i parlamentari Radical Republicans ricercarono misure più forti per migliorare la situazione dei liberti, compreso il XIV emendamento, con una contemporanea riduzione dei diritti degli ex confederati, ad esempio con le disposizioni prescritte dalla Wade-Davis Bill. Andrew Johnson, ex senatore del Partito Democratico e governatore del Tennessee - nonché proprietario di schiavi - seguirà una politica decisamente indulgente nei confronti di quelli che erano stati i "ribelli secessionisti"; gli ultimi discorsi di Abraham Lincoln dimostrano che questi si stava preparando a sostenere la concessione egualitaria dei diritti civili nei confronti di tutti gli schiavi liberati, mentre a ciò il suo successore rimase fermamente contrario. Le interpretazioni date da Johnson alle politiche di Lincoln prevalsero almeno fino alle elezioni di metà mandato del 1866, a cui seguirono subito dopo esplosioni di violenza contro i neri in molti tra gli ex Stati Confederati d'America tra i quali i disordini razziali di Memphis e il massacro di New Orleans. Nel frattempo la tornata elettorale diede al Partito Repubblicano la maggioranza congressuale, permettendo in tal modo alle frange più radical di assumere il completo controllo della politica di Ricostruzione con la conseguente rimozione dei sudisti dal potere e la loro sostituzione con i liberti. Coalizioni repubblicane bi-razziali conquistarono il governo in quasi tutti gli Stati del Sud, proponendosi di trasformare la sconfitta società agricola dei grandi piantatori con il creare al suo posto un sistema economico fondato sul lavoro libero, usando il Freedmen's Bureau e facendo un largo impiego dell'esercito statunitense. Si cercò di proteggere i diritti legali dei liberti, negoziando contratti d'impiego e fondando appositamente per loro sia scuole che chiese. Migliaia di settentrionali giunsero al Sud come missionari, insegnanti, uomini d'affari e politici. I bianchi ostili iniziarono a riferirsi a loro con il nomignolo di carpetbagger. L'Assemblea, approvate le leggi sui diritti civili, le inviò al presidente per la controfirma; il primo disegno di legge estendeva l'operatività del Bureau - originariamente costituito come organizzazione temporanea incaricata di assistere i rifugiati e gli schiavi liberati -, mentre il secondo definiva tutte le persone nate sul suolo nazionale come naturalmente cittadini con totale parità di fronte alla legge. Dopo che Johnson pose il veto il parlamento glielo annullò, facendo del Civil Rights Act la prima importante legislazione della storia americana entrata in vigore attraverso il superamento di un veto presidenziale. I radical, sempre più frustrati dall'opposizione pregiudiziale attuata da Johnson, presentarono un'accusa formale contro di lui: l'impeachment di Andrew Johnson, ma l'azione fallì per un risicatissimo scarto di voti. La richiesta di nuove leggi nazionali per la Ricostruzione, innanzitutto il diritto di voto per i liberti, scatenò l'ira dei razzisti bianchi del Sud e dando così origine al Ku Klux Klan: tra il 1867 e il 1869 i Klansmen assassinarono repubblicani dichiarati e liberti in tutto il Sud, compreso il deputato dell'Arkansas James M. Hinds. La presidenza di Ulysses S. Grant sostenne fortemente la Ricostruzione portata avanti dai radical e impose la protezione degli afroamericani del Sud attraverso le Enforcement Acts, leggi usate efficacemente per combattere il Klan il quale venne presto sostanzialmente spazzato via; anche se una sua rinnovata incarnazione sarebbe tornata alla ribalta nazionale negli anni 1920. Il presidente tuttavia non fu in grado di risolvere le crescenti tensioni interne ai Repubblicani, tra i nordisti da una parte e quelli originariamente provenienti dal Sud dall'altra (quest'ultimo gruppo sarebbe stato etichettato come scalawag da parte degli avversari). Nel frattempo i redeemers, sedicenti conservatori e in stretta collaborazione con una corrente politica Democratica, si distinsero per la loro fiera opposizione alla Ricostruzione. Si cominciò a denunziare la diffusa corruzione dei carpetbagger, l'eccessiva spesa statale e la rovinosa tassazione; intanto il sostegno pubblico alle politiche di Ricostruzione, le quali richiedevano una continua supervisione del Sud, svanì nel Nord dopo che i Democratici riguadagnarono il controllo della Camera dei rappresentanti a partire dal 1874. Nel 1877, come parte di un accordo bilaterale per eleggere il repubblicano Rutherford B. Hayes alla carica di presidente a seguito delle controverse ed assai dibattute elezioni presidenziali del 1876, le truppe militari non poterono più sostenere i governi statali Repubblicani nel Sud. La Ricostruzione fu un capitolo significativo nella storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Claudio Magris (Trieste, 10 aprile 1939) è uno scrittore, saggista, traduttore e accademico italiano, senatore della XII legislatura (1994-1996).
Arianna è stato un motore di ricerca italiano nato nel 1996 come servizio di indicizzazione web del portale Italia On Line (IOL), successivamente inglobato in Libero.