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Piazza Garibaldi è una piazza di Napoli situata a limite dei quartieri Pendino, Mercato, San Lorenzo e Vicaria. È una delle piazze più importanti e affollate della città in quanto dal 1866 si affaccia su di essa la stazione Napoli Centrale (terza in Italia per traffico passeggeri), nonché una stazione della linea 1, linea 2 e della Circumvesuviana.
Il monumento a Giuseppe Garibaldi è un monumento equestre ubicato nel centro storico di Rovigo, nell'omonima piazza dedicata all'Eroe dei due mondi. Il monumento, inaugurato nel novembre del 1895, si compone della figura equestre, realizzata dallo scultore Ettore Ferrari a partire dal 1893, e dal suo basamento in granito. A questa sua opera viene tradizionalmente attribuita una scelta artistica, legata al suo orientamento politico, che ne mutò la sistemazione prevista, Roma, per la posizione dell'artista nei confronti della Casa Savoia e della nuova monarchia unitaria, impiegando la corona sabauda come staffa su cui poggiano gli stivali dell'eroe dei due mondi.
Il monumento a Giuseppe Garibaldi è una scultura in granito collocata nell'omonima piazza di Lecco in Lombardia, dove Giuseppe Garibaldi fu ospite quattro volte.
Giuseppe Maria Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – La Maddalena, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano. Figura rilevante del Risorgimento, fu uno dei personaggi storici più celebrati della sua epoca. È noto anche con l'appellativo di «eroe dei due mondi» per le imprese militari compiute sia in Europa, sia in America Meridionale. Considerato dalla storiografia e nella cultura popolare del XX secolo il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo come ufficiale di navi mercantili, per poi diventare capitano di lungo corso. La sua impresa più nota fu la vittoriosa spedizione dei Mille, che portò all'annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d'Italia, episodio centrale nel processo di unificazione della nuova nazione. Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato, favorevole all'ingresso delle donne in massoneria (tanto da iniziare sua figlia Teresita), ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia; dichiaratamente anticlericale, fu autore di numerosi scritti, prevalentemente di memorialistica e politica, ma pubblicò anche romanzi e poesie.