Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Le Stanze de messer Angelo Poliziano cominciate per la giostra del magnifico Giuliano di Pietro de Medici, meglio note come Stanze per la giostra, sono un'opera incompiuta in lingua volgare del poeta italiano Angelo Poliziano (1454-1494).
Il Palazzo Martelli a Firenze si trova in via Zannetti, già via alla Forca, nei pressi del bivio con via Cerretani (bivio chiamato anticamente Forca di Campo Corbolino). È sede del Museo di Casa Martelli, casa-museo che mostra la stratificazione delle testimonianze depositate dalla famiglia nobile nei secoli. Il percorso espositivo attraversa una pregevole quadreria (opere Piero di Cosimo, Luca Giordano, Domenico Beccafumi ed altri) in cui si trovano anche sculture e arredi di epoca sette-ottocentesca.
Michelangelo Buonarroti (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell'arte occidentale tra cui si devono senz'altro citare il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive dando vita, con altri modelli, al manierismo.
Massimo Dapporto (Milano, 8 agosto 1945) è un attore, doppiatore e dialoghista italiano.
Giuseppe Elio Ligotti (Roma, 27 giugno 1946) è un poeta e romanziere italiano. Nato da genitori siciliani (di Castellammare del Golfo), ha insegnato per tanti anni lettere classiche in diversi licei romani (Manara, Orazio, Aristofane, Augusto, Giulio Cesare), dove ha tenuto anche corsi di scrittura creativa. Ha pubblicato le seguenti sillogi poetiche: L'elegia del dubbio, con prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, Quarto d'Altino, Rebellato, 1978; En aras!, con prefazione di Walter Mauro, Roma, Abete, 1980; La metà dell'eterno, con prefazione di Eugenio Ragni, Roma, Ianua, 1985; Il silenzio, la sciarada, la notte, con prefazione di Eugene Ostrocholwschi, Roma, Interlibro, 1992.Dopo un lavoro decennale ha portato a termine un poema in rigorosa terza rima dantesca, di cui sono usciti i primi cinquanta canti con il titolo Una mezza commedia (Roma, Arion, 2000), mentre la versione integrale, intitolata Romanzo italiano e composta da cento canti, è ancora inedita: le tre cantiche si intitolano Erratico (anagramma di Retorica), Intimi mari (anagramma di Miti in rima) e Rapsodia zero (anagramma di Paradiso zero). Nel 2008 ha pubblicato, per l'editore messinese GBM, un romanzo fantastorico su Tigellino, I numeri del fuoco. Nel 2020 è uscito, per i tipi di Porto Seguro, un prosimetro, Lo pseudonimo, costituito da una parte narrativa e da una breve raccolta di versi (La verità nuda), attribuita a uno dei protagonisti della storia. Sotto lo pseudonimo di Nelson Martinico ha pubblicato quattro romanzi: Dovevamo saperlo che l'amore, Copertino, Lupo Editore, 2011; Il buono, il brutto e il figlio del cattivo, Milano, Bompiani, 2014; La proprietà transitiva (scritto a quattro mani con Federico Ligotti), Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2015; Le pergamene di Sertorio, Santa Maria Capua Vetere, Spartaco, 2017.Il primo è un'autobiografia familiare, che ripercorre più generazioni, dall'Ottocento fino alla fine del secolo scorso. Il secondo è un sequel letterario del noto film di Sergio Leone: purtroppo il libro è stato ritirato dal commercio per volere degli eredi del regista. Il terzo romanzo è di fantapolitica, il quarto ruota intorno alla figura di Sertorio. Fabio Stassi, nipote di Ligotti, ha detto di lui: Sono stato educato alla poesia, in casa. Ho uno zio poeta, Giuseppe Elio Ligotti, che quand'ero ragazzo mi faceva leggere la grande poesia italiana e mi insegnava a contare l'endecasillabo con le dita: l'accento deve cadere sempre sul mignolo, questa era la prima regola. Quando pubblicò il primo libro di versi, "L'elegia del dubbio", con Rebellato Editore e la prefazione di Barberi Squarotti, io pensai che niente poteva fare più felice un uomo che pubblicare un libro di poesie. Lo seguivo, a Roma, alla fine degli anni Settanta, nei raduni poetici dell'epoca, e conobbi in quegli anni molti poeti importanti, come Maria Luisa Spaziani, Mario Luzi, un giovanissimo Valerio Magrelli.
Clinio Quaranta (Zagarolo, 7 settembre 1857 – Roma, 15 dicembre 1929) è stato un insegnante e storico italiano. Compì gli studi ginnasiali nel Seminario di Civitavecchia e quelli liceali all'Apollinare di Roma.Insegnò alle scuole elementari di Zagarolo per nove anni, poi conseguì la laurea in lettere al Magistero di Roma, passando così all'insegnamento nelle scuole medie, quale professore di storia e geografia nella Scuola Normale e poi letteratura italiana nella Scuola Tecnica di Velletri. Nel 1902 fu nominato Provveditore agli Studi di Sassari; chiamato successivamente ad altri incarichi nell'ambito del Ministero dell'Istruzione, nel 1919 fu nominato Provveditore agli Studi di Roma. Sposa Maria Gerosi dalla quale ha tre figli, Dante, Artemia e Alighiero, morto nel 1904 a Sassari. Ha lasciato numerose traduzioni di opere letterarie dal latino, dal greco e dal tedesco. Ha curato una versione ritmica delle Liriche di Orazio Flacco Quinto, ha tradotto in terza rima Le Bucoliche di Virgilio, ha tradotto in versi gli Epigrammi di Marco Valerio Marziale, Le Odi di Anacreonte, Le Ballate di Johann Wolfgang von Goethe (in ugual numero di versi italiani), ballate, romanze, poesie giovanili ed epigrammi di August von Platen-Hallermünde. Di lui restano diciannove opere letterarie, di cui tredici presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nonché innumerevoli scritti, saggi e memorie pubblicati su varie riviste e giornali dell'epoca. Ha scritto 56 sonetti inediti in dialetto tiburtino e molte rime in dialetto zagarolese. Sono stati recentemente rinvenuti trecento sonetti inediti, scritti in lingua italiana di suo pugno e firmati, le traduzioni in versi, anch'esse inedite, di cinque opere di Goethe, ricche di note storiche e filologiche. Insigne dantista, per due dei suoi figli scelse i nomi di Dante e Alighiero Il 1º dicembre 1929 è stato pubblicato il suo ultimo scritto "Vita intima di Garibaldi a Caprera - ricordi e racconti di testimoni oculari".