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Le relazioni bilaterali tra Francia e Italia comprendono storicamente l'insieme dei rapporti diplomatici, politici, militari, economici e culturali intrattenuti dalla Repubblica francese con la Repubblica italiana (dal 1946), il Regno d'Italia (1861-1946) e il Regno di Sardegna (1814-1861). La Francia svolse un ruolo di primo piano nel processo di unificazione italiana, specie nello sconfiggere militarmente l'Impero austriaco e nell'offrire sostegno finanziario. I due paesi rivaleggiarono poi per il controllo della Tunisia e del Nordafrica sul finire del XIX secolo. La vittoria francese su questo fronte indusse l'Italia ad aderire nel 1882 alla Triplice Alleanza con Germania e Austria; a ciò contribuì inoltre la Guerra commerciale degli anni 1880 tra i due paesi. La Francia cercava però alleati contro la Germania e negoziò in segreto una serie di accordi e trattati con l'Italia assicurandosi, per il 1902, che quest'ultima non sostenesse i tedeschi in una guerra. Allo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1914, l'Italia si mantenne neutrale inizialmente, cercando però un'espansione territoriale e alla fine ottenne l'offerta migliore proprio da Francia e Regno Unito, le quali promisero l'annessione di ampie fasce territoriali austriache e ottomane. Francia e Italia si ritrovarono così al tavolo delle nazioni vincitrici (1919), ma i termini del trattato di pace non corrisposero alle promesse fatte e suscitarono lo sdegno italiano, che fu fattore decisivo nell'ascesa e nella presa di potere del fascismo con la Marcia su Roma nel 1922. Nel periodo interbellico lo stato francese tentò di mantenersi in amicizia con Mussolini per evitare il suo appoggio alla Germania nazista. Tale politica fallì e, in seguito all'occupazione tedesca del territorio francese nel 1940, l'Italia a sua volta dichiarò guerra alla Francia ottenendo il controllo di una zona d'occupazione presso il confine tra i due paesi, alla quale si aggiunse la Corsica nel 1942. Dopo la vittoria alleata, i francesi tentarono a loro volta, senza risultato, l'annessione della Valle d'Aosta. Francia e Italia sono nazioni fondatrici della Comunità europea, membri della NATO e del G7. Le capitali dei due paesi sono gemellate in via esclusiva e reciproca dal 9 aprile 1956, sotto il motto
La Francia (/ˈfranʧa/; in francese: France, /fʁɑ̃s/), ufficialmente Repubblica francese (in francese: République française), è uno Stato principalmente situato nell'Europa occidentale, ma che possiede ugualmente territori disseminati su più oceani e altri continenti. La Francia è una repubblica costituzionale unitaria avente un regime semipresidenziale. Parigi è la capitale, la lingua ufficiale è il francese, le monete ufficiali sono l'euro e il franco Pacifico nei territori dell'oceano Pacifico. Il motto della Francia è «Liberté, Égalité, Fraternité», e la sua bandiera è costituita da tre bande verticali di uguali dimensioni di colore blu, bianco e rosso. L'inno nazionale è La Marsigliese. È uno stato formatosi all'inizio dell'Alto Medioevo, che prende il suo nome dal popolo dei Franchi. Dall'inizio del XVII secolo alla prima metà del XX secolo, ha posseduto un vasto impero coloniale. Nella seconda metà del secolo è stata uno degli stati fondatori dell'Unione Europea. Inoltre è la terza potenza nucleare mondiale, uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ed uno stato aderente all'NATO. Ugualmente è membro del G7, del G20, della zona euro, dello Spazio Schengen ed ospita la sede del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo e dell'UNESCO. La Francia possiede una certa influenza in materia politica, economica, militare e culturale in Europa e nel mondo come media potenza. Esercita la sua sovranità su territori presenti su tre oceani e quattro continenti. La sua geopolitica è importante a livello mondiale, perché possiede un gran numero di ambasciate e consolati, secondo solo agli Stati Uniti d'America, e dispone di basi militari su tutti i continenti. La Francia detiene la prima zona economica esclusiva (spazio marittimo) al mondo, al quale si aggiunge un'estensione piattaforma continentale di 579 000 km² nel 2015. È, nel 2014, la terza potenza economica europea dopo la Germania e il Regno Unito, e la sesta potenza economica mondiale per prodotto interno lordo nominale (nona a parità di potere d'acquisto), e possiede un livello di vita molto elevato. Il 1º gennaio 2016 la popolazione totale della Francia è di circa 67,2 milioni d'abitanti, secondo le stime pubblicate dall'INSEE, di cui 64 513 000 nelle regioni metropolitane, 2 114 000 nelle regioni ultramarine e 604 400 nelle collettività d'oltre mare e in Nuova Caledonia. È il secondo stato più popolato dell'Unione europea dopo la Germania. Inoltre è anche lo stato più esteso dell'Unione europea e il terzo paese più vasto d'Europa. Antica potenza coloniale, la sua cultura si è diffusa attraverso il mondo ed è oggi membro dell'Organizzazione internazionale della francofonia. Il francese è la seconda lingua più studiata al mondo ed è una delle sei lingue ufficiali dell'Organizzazione delle Nazioni unite.
Francesco II di Valois (Fontainebleau, 19 gennaio 1544 – Orléans, 5 dicembre 1560) fu re di Francia (dal 1559 al 1560) e re consorte di Scozia (dal 1558 al 1560) come marito della regina Maria Stuart.
La Federazione dei Verdi (FdV), che presenta nel proprio simbolo semplicemente la scritta VERDI, è un partito politico italiano di ispirazione ambientalista, progressista e pacifista, attualmente (2021) in fase di confluenza nell'European Green Party - Europa Verde, l'Unione dei partiti verdi europei, che si prevede verrà sancita nella prossima assemblea nazionale. La fondazione ufficiale della FdV avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, dove per la prima volta si unirono diversi apporti in un'unica formazione, con uno statuto comune, un regolamento e degli organi esecutivi. Il simbolo adottato fu il Sole che ride, già presentato alle elezioni amministrative del 1985 in undici regioni, donato da Marco Pannella che l'aveva mutuato direttamente dal movimento anti-nucleare danese.
Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia. Durante i nove mesi di incertezza operativa, il Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie tedesche, ma conscio della grave impreparazione militare italiana, restò a lungo dubbioso fra diverse alternative, a volte contrastanti fra loro, oscillando tra la fedeltà all'amicizia con Adolf Hitler, l'impulso a rinnegarne la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul campo di battaglia e la brama di essere ago della bilancia nello scacchiere della diplomazia europea.
La Dichiarazione di Helsinki fu sviluppata dalla Associazione Medica Mondiale (AMM o WMA), come un insieme di principi etici riguardanti tutta la comunità medica, per ciò che concerne la sperimentazione umana. È quindi considerata la pietra angolare dell'etica della ricerca umana (WMA 2000, Bošnjak 2001, Tyebkhan 2003), sebbene non possegga strumenti di impegno legale nella legislatura internazionale. L'autorevolezza detenuta da tale regolamento è funzione dalla maggior o minor codifica o influenza nelle legislazioni e regolamenti nazionali o regionali (Human and Fluss 2001), che come si vedrà non sempre è presente. Comunque fornisce linee guida sia a livello teorico che pratico. Le divergenze più evidenti sono sull'uso del placebo per cui la Food and Drug Administration (FDA) riconosce solo la terza revisione, mentre la Commissione Europea riconosce solo la quarta (vedi sotto). Il suo ruolo è stato descritto in un forum brasiliano (2000) con queste parole: "Anche se la dichiarazione di Helsinki coinvolge la comunità medica, è da considerare proprietà dell'umanità intera" (Human and Fluss 2001). D'altro canto alcuni autori affermano: "sebbene la Dichiarazione non sia un documento che impegni legalmente la legge internazionale, non si può esagerare la sua influenza sull'etica medica e sulle regole nazionali per la ricerca biomedica" ("though [the Declaration] is not a legally binding instrument under international law [its] influence on medical ethics and national regulations on biomedical research cannot be overstated"
La destra, nel parlamento, indica il settore dell’emiciclo che siede, per l'appunto, alla destra del Presidente. Per estensione, denota l'insieme dei parlamentari che occupano quel settore ed i gruppi politici (o i partiti) da esso rappresentati. Il significato politico di destra, nato insieme a quello di sinistra durante la Rivoluzione francese, ha subito molte variazioni a seconda dei tempi e dei Paesi, ma indica, in genere, un orientamento moderato, conservatore o, nelle sue punte più estreme, reazionario. Nel XX secolo, si sono detti di destra anche partiti praticanti metodi di eversione violenta, anti-liberali e, soprattutto, assertori dell'ultranazionalismo (fascismo, nazionalsocialismo ecc.).La destra rappresenta l'opinione che certe gerarchie e certi ordini sociali siano desiderabili, inevitabili, naturali o normali, tipicamente sostenendo questa posizione sulla base dell'economia, della legge naturale o della tradizione. La disuguaglianza sociale e la gerarchia possono essere viste come risultati naturali della concorrenza nelle economie di mercato o delle tradizionali differenze sociali. I termini politici destra e sinistra furono usati, per la prima volta, durante la Rivoluzione francese del XVIII secolo per indicare la disposizione dei posti a sedere nel Parlamento: coloro che sedevano a destra della sedia del presidente (le président) erano ampiamente favorevoli alle istituzioni dell'Antico Regime monarchico. La destra originale, in Francia, si formò come reazione contro la "sinistra" e comprendeva coloro che sostenevano il clericalismo, la gerarchia e la tradizione. L'espressione la droite ("la destra") aumentò in uso dopo la restaurazione della monarchia del 1815 quando fu applicata agli ultrarealisti. Dal 1830 al 1880, l'economia e la struttura della classe sociale del mondo occidentale si spostarono dall'aristocrazia e dalla nobiltà al capitalismo. Questo generale spostamento economico verso esso ha influenzato i movimenti di centro-destra, come il Partito conservatore britannico che ha risposto sostenendolo. Le persone dei Paesi di lingua inglese non hanno applicato i termini destra e sinistra alla propria politica fino al XX secolo. Il termine destra era, originariamente, applicato a conservatori tradizionali, monarchici e reazionari; un'estensione, l'estrema destra, denota fascismo, nazismo e supremazia razziale. In Europa, i conservatori economici sono solitamente considerati liberali e la destra include conservatori religiosi, nazionalisti, oppositori nativisti all'immigrazione e, storicamente, un numero significativo di movimenti con sentimenti anticapitalisti, inclusi conservatori e fascisti, che si opposero al capitalismo contemporaneo perché credevano che l'eccessivo materialismo e l'egoismo fossero intrinseci in esso. Negli Stati Uniti, la destra include conservatori sia economici che sociali.
La bandiera francese (in francese drapeau français o drapeau tricolore, "bandiera tricolore") è composta da tre bande verticali di pari dimensioni e partendo dall'asta i colori sono: blu, bianco e rosso. Emblema nazionale della Quinta Repubblica, la bandiera è nata, sotto la Rivoluzione francese, dall'unione dei colori della città di Parigi (blu e rosso) e del colore della casata dei Borbone (bianco); negli anni a venire, con la caduta definitiva del sistema monarchico in Francia, il colore bianco venne attribuito a Giovanna d'Arco. Il blu era anche contenuto in epoca medievale e nella prima età moderna all'interno dello stemma reale. Oggi la bandiera è esposta su tutti gli edifici pubblici.
L'Assemblea nazionale costituente (in francese: Assemblée nationale constituante), nota anche come Assemblea costituente del 1789 (in francese: Assemblée constituante de 1789), fu la prima assemblea costituente della storia francese. Venne ufficialmente istituita il 9 luglio 1789, dopo che i rappresentanti del Terzo Stato - già convocati il 5 maggio negli Stati generali, insieme ai rappresentanti del Clero e della Nobiltà - si erano proclamati "Assemblea nazionale" (17 giugno), impegnandosi solennemente a non separarsi prima di aver dato una costituzione alla Francia (giuramento della Pallacorda, 20 giugno). Ebbe da qui origine un grande movimento rivoluzionario, il cui primo atto simbolico fu la presa della Bastiglia (14 luglio) da parte del popolo parigino insorto a difesa dell'Assemblea. Nei suoi due anni circa di esistenza i deputati dell'Assemblea costituente discussero e approvarono molte riforme, destinate a mutare radicalmente il volto della Francia. Ebbe inizio con l'Assemblea un'altra società, del tutto innovativa rispetto a quella dell’Ancien Régime: una società amministrata e diretta dalla borghesia. L'Assemblea nazionale approvò come suo atto finale la Costituzione (3 settembre 1791); il 30 settembre dello stesso anno, avendo adempiuto al suo compito, l'Assemblea nazionale si sciolse e venne sostituita dall'Assemblea legislativa, eletta a suffragio censitario.