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Un'organizzazione internazionale è un tipo di organizzazione a carattere internazionale con membri, scopo o presenza a rilievo internazionale, ovvero con sedi, attività e interessi in più paesi del mondo; si parla invece di organizzazione intergovernativa quando i componenti dell'organizzazione sono governi di Stati, i cui dipendenti sono spesso chiamati funzionari internazionali, godendo spesso di immunità diplomatiche (alcuni esempi di organizzazioni sono le Nazioni Unite, l'Unione europea, l'Organizzazione mondiale del commercio e la NATO).
L'Organizzazione delle Nazioni Unite, in sigla ONU, abbreviata in Nazioni Unite, è un'organizzazione intergovernativa a carattere mondiale. Tra i suoi obiettivi principali vi sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l'armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri. L'ONU è l'organizzazione intergovernativa più grande, più conosciuta, più rappresentata a livello internazionale e più potente al mondo. Ha sede sul territorio internazionale a New York, mentre altri uffici principali si trovano a Ginevra, Nairobi, Vienna e L'Aia. Istituita dopo la seconda guerra mondiale con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti, ha sostituito l'inefficace Società delle Nazioni. Il processo che ha portato alla sua fondazione iniziò il 25 aprile 1945, quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per una conferenza iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite, poi approvata il 25 giugno dello stesso anno ed entrata in vigore il 24 ottobre successivo, la data di inizio ufficiale delle attività. Ai sensi della Carta, gli obiettivi dell'organizzazione includono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione dello sviluppo sostenibile e il rispetto del diritto internazionale. Al momento della fondazione, l'ONU contava 51 Stati membri, un numero poi cresciuto fino ad arrivare a 193 nel 2011, rappresentando la stragrande maggioranza degli stati sovrani del mondo. Nei primi decenni di vita, l'obiettivo di preservare la pace nel mondo venne reso complicato dalla guerra fredda intercorsa tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, con i loro rispettivi alleati. In quel periodo, le missioni ONU consistettero principalmente in attività di osservazione non armata e l'impiego di truppe leggermente armate con ruoli di monitoraggio, comunicazione e rafforzamento della fiducia. L'adesione all'ONU è cresciuta in modo significativo a seguito della diffusa decolonizzazione avvenuta a partire dagli anni 1960. Da allora, 80 ex colonie hanno guadagnato l'indipendenza, tra cui 11 territori fiduciari che erano stati monitorati dal consiglio di amministrazione fiduciaria. A partire dagli anni 1970, il bilancio delle Nazioni Unite per i programmi di sviluppo economico e sociale hanno superato di gran lunga le spese per il mantenimento della pace. Dopo la fine della guerra fredda, l'ONU spostò e ampliò le sue operazioni sul campo, intraprendendo un'ampia varietà di compiti complessi.Le Nazioni Unite sono composte da sei organismi principali: l'Assemblea Generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale (ECOSOC), il consiglio di amministrazione fiduciaria, la Corte internazionale di giustizia e il segretariato delle Nazioni Unite. Il sistema delle Nazioni Unite comprende inoltre una moltitudine di agenzie specializzate, come il Gruppo della Banca mondiale, l'Organizzazione mondiale della sanità, il Programma alimentare mondiale, l'UNESCO e l'UNICEF. Inoltre, organizzazioni non governative possono ottenere lo status consultivo, come ECOSOC e altre agenzie per partecipare ai lavori delle Nazioni Unite. Il direttore amministrativo delle Nazioni Unite è il segretario generale, attualmente è il politico e diplomatico portoghese António Guterres, che ha iniziato il suo mandato quinquennale il 1º gennaio 2017. L'organizzazione è finanziata da contributi volontari e valutati dei suoi Stati membri. Alle Nazioni Unite, ai suoi dirigenti e alle sue agenzie sono stati conferiti diversi premi Nobel per la pace, sebbene alcune valutazioni della sua efficacia siano state contrastanti. Alcuni commentatori ritengono che l'organizzazione sia una forza importante per la pace e lo sviluppo umano, mentre altri l'hanno definita inefficace, di parte o corrotta.
All'interno dello Stato d'Israele i diritti concessi alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) sono i più ampi e sviluppati di tutta l'Asia. Molti sostengono che l'Israele abbia adottato politiche pro-LGBT per far cambiare il pensiero pubblico su di sé riguardo ai diritti negati ai palestinesi, anche quotidiani israeliani come Haaretz, associazioni ebraiche come Jewish Voice For Peace o addirittura anche movimenti pro lgbt la pensano in questo modo. Durante numerosi gay pride a Tel Aviv numerosi movimenti pro lgbt israeliani hanno usato lo slogan 'There is not pride in occupation' Queste ideologia usata dal governo israeliano è stata ribattezzata pinkwashing. Un tribunale ha dichiarato nel 2005 ufficialmente che il bambino nato dalla sua compagna a seguito d'inseminazione artificiale; sentenza questa emessa nonostante le nutrite proteste dei partiti religiosi ultra ortodossi. Il diritto comune garantisce oramai ai gay la maggior parte dei diritti matrimoniali ufficialmente riconosciuti alle coppie eterosessuali, anche se la piena ufficialità del matrimonio omosessuale non è ancora stata sancita. Tuttavia, vengono riconosciuti i matrimoni omosessuali contratti all'estero. La popolazione è divisa sull'argomento LGBT: una parte vuole la totale estensione dei diritti lgbt, un'altra non è così aperta ma considera le coppie lgbt uguali a quelle etero pur non essendo a favore alle totale estensione dei loro diritti ma solo al riconoscimento dello status di coppia ma non al matrimonio o all'adozione. La percentuale di omofobia in Israele è molto alta infatti si registra un atto omofobo ogni 10 ore e un post discriminatorio ogni 4 minuti. il 30% percento della popolazione formata da ebrei ultraortodossi considera le persone lgbt malate e vuole che i minori lgbt vengano curati con le terapie di conversione legali ancora legali in Israele. Il ministro della salute Cabinet ha ufficialmente dichiarato che queste pratiche sono possibili.Israele, assieme a Giordania, Turchia, Iraq e Cipro, è fra i paesi mediorientali in cui gli "atti omosessuali tra adulti consenzienti svolti in privato" non vengono considerati illegali e quindi perseguibili dalla legge. In tutti gli altri stati arabo-musulmani del Medio Oriente l'omosessualità rimane un crimine, punita spesso con punizioni corporali giudiziarie, la condanna alla carcerazione (Egitto e Marocco) ed in alcuni casi persino con la pena di morte (Arabia Saudita). Israele è stato il primo paese asiatico dove gli omosessuali son stati protetti da leggi anti-discriminazione e rimane, al 2011, l'unico paese del Medio oriente a fornire una tale protezione giuridica. Tel Aviv è stata nominata la "capitale gay" del vicino oriente dalla popolare rivista Out, oltre ad essere considerata una delle città più gay friendly dell'intero pianeta: famosa per la sua Pride Parade annuale e le sue spiagge concesse alle persone omosessuali. Un sondaggio online gestito da un popolare sito di viaggi LGBT ha valutato Tel Aviv come la miglior città gay del 2011. Nonostante tutto ciò, nel 2009 un attentato contro un centro d'incontro di gay e lesbiche a Tel Aviv ha provocato 2 morti ed almeno 15 feriti, nella stragrande maggioranza minorenni: definito subito come crimine "derivante dall'odio e dal pregiudizio" è stato condannato senza riserve dai funzionari governativi, a cominciare dal primo ministro conservatore Benjamin Netanyahu. Gerusalemme, invece, resta una città molto conservatrice ed omofoba. In un gay pride organizzato nella città ci sono stati molti scontri, e addirittura la morte di una ragazza lesbica, Shira Banki