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La seconda crociata (1147-1150) fu la più imponente spedizione crociata, successiva a quella del 1096, condotta dall'Europa contro l'Islam. Fu la diretta conseguenza della caduta della contea di Edessa avvenuta nel dicembre del 1144, ad opera dell'atabeg Zengī (arabo ‘Imād al-Dīn Zengi) di Aleppo e Mosul - che, con la città anatolico-mesopotamica di Harrān, costituiva la regione che gli Arabi chiamavano Jazira (letteralmente "l'isola") - solo nominalmente dipendente dai Selgiuchidi e, ancor più simbolicamente, dal Califfo abbaside. La contea di Edessa venne fondata durante la prima crociata (1096-1099) dal re Baldovino di Boulogne nel 1098 come primo stato crociato e fu anche il primo a cadere. La seconda crociata venne annunciata da papa Eugenio III e fu la prima ad essere guidata da regnanti europei, ovvero Luigi VII di Francia e Corrado III di Svevia, coadiuvati da numerosi altri nobili. Gli eserciti dei due re marciarono separatamente per tutta l'Europa e, dopo aver attraversato il territorio bizantino in Anatolia, vennero entrambi sconfitti dai turchi Selgiuchidi. La principale fonte storiografica cristiana occidentale, rappresentata dalle cronache di Odo di Deuil, e le fonti cristiane siriache, raccontano che l'imperatore bizantino Manuele I Comneno operò segretamente per ostacolare l'avanzata dei crociati, in particolare durante il loro passaggio in Anatolia, dove si ritiene che abbia deliberatamente ordinato ai Turchi di attaccarli. Luigi VII e Corrado III, con i resti dei loro eserciti in rotta, raggiunsero Gerusalemme e, nel 1148, si lanciarono in uno sconsiderato attacco a Damasco. La crociata si concluse così con il completo fallimento dei cristiani e con il rafforzamento dei musulmani, un epilogo che contribuì alla caduta di Gerusalemme, che avvenne circa quarant'anni più tardi, e alla conseguente proclamazione della Terza Crociata alla fine del XII secolo. L'unico successo cristiano arrivato nel contesto della seconda crociata si ebbe da un esercito di 13.000 confratelli fiamminghi, frisoni, normanni, inglesi, scozzesi e tedeschi che, nel 1147, viaggiando dall'Inghilterra in nave verso la Terra Santa, si fermarono ad aiutare il piccolo esercito (circa 7.000 soldati) portoghese nella conquista di Lisbona riuscendo a scacciare i suoi occupanti moreschi.
Il termine Crociata è attribuito primariamente alla serie di guerre promosse dalla Chiesa cattolica, combattute tra l'XI e il XIII secolo. Le più note sono le campagne avvenute nel Vicino Oriente volte a riconquistare la Terra Santa dal dominio islamico, principalmente sul terreno dell'Anatolia e del Levante nel Mediterraneo orientale, ma anche in Egitto e in Tunisia. Tuttavia gli storici utilizzano il termine "crociata" anche per altre campagne volute dalla Chiesa cattolica per una serie di motivi diversi, tra cui sopprimere il paganesimo e i movimenti eretici, risolvere i conflitti tra gruppi cattolici rivali o per ottenere vantaggi politici e territoriali. La prima crociata (1096-1099) venne invocata nel 1095 da Papa Urbano II nel corso di un sermone durante il Concilio di Clermont. In esso il Papa invocava un aiuto militare all'impero bizantino e al suo imperatore Alessio I Comneno, che necessitavano di rinforzi per fronteggiare i turchi intenti a invadere l'Anatolia. Lo scopo di Urbano era quello di garantire ai pellegrini il libero accesso alla Terrasanta, in quel momento sotto il controllo musulmano. Gli studiosi non concordano pienamente su ciò: l'intenzione di Urbano potrebbe essere stata anche quella di condurre a riunificazione la chiesa orientale e quella occidentale della cristianità, divise dopo il grande Scisma del 1054 e di affermarsi come capo della Chiesa unificata. Il successo iniziale della Crociata permise di istituire i primi quattro stati crociati: la Contea di Edessa, il Principato di Antiochia, il Regno di Gerusalemme e la Contea di Tripoli. L'entusiastica risposta alla predicazione di Urbano da parte di tutte le classi nell'Europa occidentale creò un precedente per altre crociate. I volontari divennero crociati facendo voto pubblico e ricevendo indulgenza plenaria. Alcuni speravano in un'ascensione di massa in cielo a Gerusalemme o nel perdono di Dio per tutti i loro peccati. Altri hanno partecipato per soddisfare i propri obblighi feudali, al fine di ottenere gloria e onore o cercare guadagni economici e politici. Successivamente alla prima crociata ve ne furono diverse altre, più o meno rilevanti e numerose, tuttavia tali sforzi durati quasi due secoli per riconquistare la Terrasanta si conclusero con un fallimento. Diversamente, altre crociate non dirette verso il vicino oriente portarono risultati che si consolidarono nel tempo. Ad esempio, la crociata dei Venedi portò, verso la fine del XII secolo, sotto il controllo cattolico tutto la zona del Baltico nord-orientale. All'inizio del XIII secolo l'Ordine Teutonico dette vita a uno stato crociato in Prussia, mentre la monarchia francese usò la crociata contro gli Albigesi per estendere il regno fino al Mar Mediterraneo. L'ascesa dell'Impero ottomano alla fine del XIV secolo comportò una risposta militare cattolica che però si tradusse in ulteriori sconfitte a Nicopoli nel 1396 e a Varna nel 1444. Tra gli storici convivono diverse opinioni riguardo ai crociati. Alcuni sottolineano la loro condotta incongrua con gli scopi dichiarati, come testimoniano le non infrequenti scomuniche comminate dal Papa e per i saccheggi e violenze spesso intraprese; altri invece rilevano il forte spirito religioso che animava comunque questi combattenti. In ogni caso le crociate ebbero un profondo impatto sulla civiltà occidentale. Le città-stato italiane ottennero considerevoli concessioni in cambio dell'assistenza ai crociati e le colonie che stabilirono in oriente furono fondamentali per lo sviluppo del commercio permettendo a città come Genova e Venezia di prosperare. Inoltre consolidarono l'identità collettiva della Chiesa latina sotto la guida papale e costituirono una fonte di racconti di eroismo, cavalleria e pietà che galvanizzavano il romanticismo, la filosofia e la letteratura.
Costantinopoli (in latino: Constantinopolis; in greco Κωνσταντινούπολις, Konstantinoupolis), o Nuova Roma (in latino Nova Roma, in greco Νέα Ῥώμη, Nea Rhōmī), o ancora la Città d'Oro, sono alcuni dei nomi e degli epiteti dell'odierna città di Istanbul, sulle rive del Bosforo, maggior centro urbano della Turchia. Il nome Costantinopoli fu in particolare tenuto dalla città nel periodo intercorrente tra la rifondazione a opera dell'imperatore romano Costantino I e la conquista da parte del sultano ottomano Maometto II, vale a dire dal 330 al 1453. Durante tale periodo la città fu una delle capitali dell'impero romano (anni 330-395), capitale dell'impero romano d'Oriente (anni 395-1204 e 1261-1453) e dell'impero latino (anni 1204-1261). Il nome rimase comunque in uso anche durante l'Impero ottomano, quando era nota ufficialmente come Kostantîniyye (قسطنطينيه in lingua turca ottomana) e come Costantinopoli presso gli occidentali, sino al 1930, quando il nome Istanbul in lingua turca venne ufficializzato e reso esclusivo dalle autorità turche. È inoltre la città che subì più assedi nella storia umana, capitolando solamente due volte: la prima durante il saccheggio dei crociati nel 1204 e la seconda quando fu definitivamente conquistata dagli ottomani nel 1453.
La Gerusalemme conquistata è la riscrittura "riveduta e corretta" del capolavoro del poeta Torquato Tasso, il poema Gerusalemme liberata (che era stato concluso nel 1575 e stampato nel 1581). Tasso vi lavorò dal 1582 al 1593 e la pubblicò a Roma nel 1593 con la dedica al cardinale Cinzio Aldobrandini, nipote di Clemente VIII e mecenate del poeta negli ultimi anni della sua vita. Con questa opera Tasso era convinto di aver costruito un poema perfetto, migliore della Liberata (lo chiamava 'la mia figlia prediletta'), ma poco dopo la Conquistata cadde nell'oblio.
L'Europa nei secoli XIV e XV visse il momento fondamentale del consolidamento degli stati nazionali o regionali, che produssero in larga parte l'aspetto dell'Europa moderna.
Per campagna d'Egitto si intendono l'insieme delle operazioni militari svolte in Egitto e Siria nel periodo 1798-1801 iniziate con lo sbarco ad Alessandria dell'Armata d'Oriente francese guidata dal generale Napoleone Bonaparte. Il giovane e audace comandante in capo riuscì a sgominare la resistenza dei mamelucchi e a conquistare l'Egitto. Tuttavia, dopo la distruzione della flotta francese nella battaglia navale di Abukir, le truppe francesi si trovarono isolate in Oriente e anche l'invasione della Siria condotta dal generale Bonaparte, dopo alcuni successi, terminò con un fallimento a San Giovanni d'Acri. Dopo questi avvenimenti, il generale Bonaparte decise nell'estate 1799 di cedere il comando al generale Jean-Baptiste Kléber e ritornare in Francia dove era in corso la guerra della Seconda coalizione e dove la situazione politica era poco chiara. L'Armata d'Oriente continuò a resistere ancora fino all'estate 1801 quando fu infine costretta alla capitolazione il 30 agosto 1801 sotto gli attacchi dell'esercito turco e del corpo di spedizione britannico sbarcato in Egitto il 6 marzo 1801. Le truppe francesi poterono ritornare in patria. La campagna d'Egitto, costellata da battaglie ed episodi celebri dell'epopea napoleonica, contribuì, nonostante il fallimento finale, ad accrescere la fama e il prestigio del generale Bonaparte ed ebbe grande importanza politica e culturale per la storia dell'Egitto e del Medio Oriente.
La basilica di San Petronio (Baṡéllica ed San Ptròni in bolognese) è la chiesa più grande di Bologna: domina l'antistante piazza Maggiore e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è una delle chiese più vaste d'Europa. Le sue imponenti dimensioni (132 metri di lunghezza e 60 di larghezza, con un'altezza della volta di 44,27 metri, mentre sulla facciata tocca i 51 metri) ne fanno la quarta chiesa più grande d'Italia (la terza, se si esclude San Pietro, che dal 1929 fa parte del territorio dello Stato della Città del Vaticano). Con il suo volume di 258.000 m³, la basilica è la chiesa gotica costruita con mattoni più grande del mondo. Ha il titolo di basilica minore. Non è comunque la chiesa episcopale di Bologna, titolo che spetta alla vicina cattedrale metropolitana di San Pietro.
Baldovino I, o anche Baldovino IX Conte delle Fiandre, o ancora Baldovino VI Conte di Hainaut (Valenciennes, luglio 1171 – Veliko Tărnovo, 1205), fu Conte delle Fiandre dal 1194 e Conte di Hainaut dal 1195 ed anche il primo imperatore dell'impero latino di Costantinopoli, dal 1204, alla sua morte. Nel 1195 ereditò la contea di Hainaut e quella di Fiandra dal padre. Intraprese, nel 1202, la IV crociata indetta da papa Innocenzo III per liberare Gerusalemme. Non avendo i crociati fondi sufficienti per pagare il nolo delle navi veneziane che li avrebbero trasportati in Terrasanta, il trasporto fu effettuato ugualmente dai veneziani ma a patto che i crociati provvedessero prima a restaurare sul trono imperiale di Costantinopoli Alessio IV Angelo. Di fatto la spedizione terminò con la conquista della città, il 12 aprile 1204, e successivamente della maggior parte dei territori sotto il controllo bizantino.
L'assedio di Costantinopoli del 1204 fu combattuto tra crociati e bizantini. Il conflitto finì il 12 aprile con la vittoria degli assedianti che conquistarono la capitale dell'impero bizantino, che fu espugnata per la prima volta nella storia.