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Vittorio Guerrieri (Roma, 23 dicembre 1958) è un attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano, noto per aver prestato la voce a Ben Stiller in diversi film, a partire da Ti presento i miei. È sposato con la collega doppiatrice Roberta Greganti.
Con romanzo picaresco (dallo spagnolo pícaro, briccone, furfante, che compare per la prima volta nella Farsa salamantina di Bartolomé Palau come picaro matriculado), si identifica generalmente una narrazione apparentemente autobiografica, fatta in prima persona e in cui il fittizio protagonista descrive le proprie avventure dalla nascita alla maturità. L'eroe è una persona di bassa estrazione sociale, generalmente un orfano nato da genitori ignoti e abbandonato a se stesso in un mondo ostile. L'iniziazione alla società è caratterizzata da un fatto sfortunato, che dà l'avvio a una serie di peripezie e di viaggi durante i quali il protagonista si imbatte in persone di varia estrazione sociale. Per sopravvivere è costretto a compiere azioni riprovevoli, come rubare, prostituirsi, uccidere. Ma venire a compromessi con un mondo che è esso stesso spietato e crudele non pregiudica l'intrinseca bontà del personaggio, che alla fine è spesso premiata col successo. Nel romanzo picaresco si è voluto prediligere il punto di vista della nascente borghesia, da un lato per la ricerca del successo da parte di un personaggio di umili origini, dall'altro per il declino dell'ideale cavalleresco-aristocratico per il quale Dio è garante di una immutabile armonia sociale, contro l'individualismo del capitalismo in ascesa.
Lazarillo de Tormes, in italiano spesso scritto come Lazzarino da Tormes o Lazzarino di Tormes, è un romanzo spagnolo di autore anonimo e di cui non si conosce con certezza la data di composizione.
I picari è un film italo-spagnolo del 1987 diretto da Mario Monicelli. Liberamente ispirato da due opere della letteratura spagnola del XVI secolo, i romanzi picareschi Lazarillo de Tormes (1554), di autore ignoto, e Guzmán de Alfarache (1599), di Mateo Alemán, racconta le tragicomiche disavventure degli eponimi protagonisti, interpretati rispettivamente da Enrico Montesano e Giancarlo Giannini, nella Spagna del XVI secolo (alla fine del film viene nominato il 1598, quale anno domini) come Picari: scapestrati avventurieri («come gli zingari, non molto stabili, uccelli tra gli alberi o topi fra i mobili») di un mondo dove il più furbo e scaltro sopravvive. Di rilievo, oltre al cast (Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, Nino Manfredi, Enrico Montesano, Paolo Hendel, Bernard Blier, Vittorio Caprioli e Giuliana De Sio), anche le musiche, curate da Lucio Dalla e Mauro Malavasi.
L'esotismo (estensione del termine esotico, derivato dal greco: ἐξωτικός) è un fenomeno culturale che tende ad esaltare ed imitare, specie nell'arte, forme e suggestioni di paesi lontani, sviluppatosi a partire dal XVIII secolo e grandemente diffuso in Europa specialmente dopo il Romanticismo. Il fenomeno è caratterizzato da un fervido apprezzamento di luoghi, popoli e costumi stranieri e talvolta anche il contemporaneo svilimento pessimistico del costume e delle tradizioni patrie.
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) è stato uno scrittore italiano di romanzi d'avventura molto popolari. Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per essere il "padre" di Sandokan, del ciclo dei pirati della Malesia e di quello dei corsari delle Antille. Scrisse anche romanzi storici, come Cartagine in fiamme, e diverse storie fantastiche, come Le meraviglie del Duemila in cui prefigura la società di allora a distanza di un secolo, un romanzo scientifico precursore della fantascienza in Italia. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.
Una commedia è un componimento teatrale o un'opera cinematografica dalle tematiche di norma leggere o atto a suscitare il riso. Il termine ha assunto nei secoli varie sfumature di significato, spesso allontanandosi di molto dal carattere della comicità. La commedia, nella sua forma scritta, ha origine in Grecia nel V secolo a.C.
Amicus Plato, sed magis amica veritas (Platone mi è amico, ma più amica mi è la verità) è una locuzione latina.Nel Libro X della Repubblica, Platone in merito alla condanna dell'arte imitativa, riferendosi ad Omero e alla poesia, afferma: «Eppur un certo affetto e rispetto che ho sin da bambino per Omero mi trattiene dal parlarne. Perché lui è stato, mi sembra, il primo maestro e la guida di tutti questi eccellenti tragici, Non si deve però onorare un uomo più della verità, ma, come io sostengo, bisogna parlarne» Nell'anonima Vita Aristotelis Marciana, una formula simile è attribuita a Platone il quale, riferendosi al suo maestro Socrate, avrebbe affermato: amicus Socrates, sed magis amica veritas. Espressione di significato analogo si ritrova infatti nel Fedone: «Socrates quidam parum curandus, et veritas plurimum» (Di Socrate ci si deve occupare un po', ma della verità molto di più).Anche Aristotele si era espresso in maniera analoga affermando che: «pur essendoci care entrambe le cose [gli amici e la verità] è dovere morale preferire la verità». La frase indica che Aristotele, nonostante apprezzasse l'amicizia non avrebbe rinunciato per amore della verità a criticare quelle dottrine che la mettessero in dubbio. Anche se in realtà Aristotele non menzionò esplicitamente Platone, la tradizione ha poi attribuito a lui, o anche a lui, la formula in questione, inserendo nella medesima sia il nome di Socrate che quello di Platone: «Amicus Plato, amicus Socrates, sed prehonoranda veritas» (amico Platone, amico Socrate, ma al di sopra di tutto bisogna onorare la verità). La forma della frase come oggi viene comunemente citata sembra risalire invece al XVII secolo.
Alexander Selkirk, nato Alexander Selcraig (Lower Largo, 1676 – Oceano Atlantico, 13 dicembre 1721), è stato un corsaro britannico. Sottufficiale della Royal Navy, visse da naufrago per quattro anni e quattro mesi, dall'ottobre 1704 al 2 febbraio 1709, dopo essere stato abbandonato dal suo capitano nei mari del sud dell'Oceano Pacifico su un'isola deserta, facente parte dell'arcipelago Juan Fernández. Sopravvissuto a questa prova, si arrese ad una malattia tropicale una decina di anni più tardi, mentre serviva a bordo della HMS Weymouth, al largo dell'Africa occidentale. Selkirk era un giovane indisciplinato e si unì ai bucanieri che incrociavano verso il Pacifico del Sud durante la guerra di successione spagnola. Una di queste spedizioni era imbarcata sulla Cinque Ports, una delle navi corsare agli ordini di William Dampier. Quando la nave approdò per approvvigionamenti presso le isole Juan Fernández, Selkirk giudicò correttamente che l'imbarcazione fosse ormai inadeguata al servizio e chiese di essere lasciato nell'arcipelago. Quando fu finalmente salvato dal pirata inglese Woodes Rogers, Selkirk era ormai diventato esperto nella caccia e nell'uso delle scarse risorse che aveva trovato sull'isola. Dopo il suo ritorno in Inghilterra, la storia della sua sopravvivenza fu ampiamente pubblicizzata, ed è probabile che la sua figura abbia fornito l'ispirazione per il personaggio immaginario Robinson Crusoe di Daniel Defoe.