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Talcott Parsons (Colorado Springs, 13 dicembre 1902 – Monaco di Baviera, 8 maggio 1979) è stato un sociologo statunitense. Parsons produsse una teoria generale per l'analisi della società chiamata "struttural-funzionalista", nella quale sono evidenti i richiami a Durkheim, Weber, all'antropologia culturale nonché all'etnologia. Cercò di combinare "azione sociale" e "struttura" in un'unica teoria non limitata al solo funzionalismo. Il suo lavoro ha avuto grande influenza negli anni cinquanta e sessanta, particolarmente in America (dove la ricerca era quasi solamente empirica) proponendo una visione delle scienze sociali più raffinata. Pur essendo un riferimento per sociologi contemporanei importanti come Habermas e Luhmann, il suo favore si è gradualmente ridotto nel tempo e il più importante tentativo di far rivivere il pensiero di Parsons, sotto l'etichetta di "neofunzionalismo", si deve al sociologo Jeffrey C. Alexander.
Il funzionalismo ha ricoperto per diversi anni una posizione dominante tra le teorie sociologiche contemporanee. Nel funzionalismo la società è concepita come un insieme di parti interconnesse tra di loro. Nessuna di esse, quindi, può essere intesa isolata dalle altre, ma solamente nel suo contesto. Le relazioni che intercorrono tra le parti della società sono di tipo funzionale, ovvero ogni elemento svolge un particolare compito che, unito a tutti gli altri, concorre a creare e mantenere l'equilibrio e l'ordine sociale. Esiste dunque, per il funzionalismo, uno stato di equilibrio nella società che si ha quando ogni parte svolge correttamente il proprio compito. Per questo motivo possiamo affermare che il funzionalismo è basato sul modello del sistema organico che troviamo nelle scienze biologiche. Ad esempio Durkheim, uno dei fondatori di questa teoria, pur non facendo mai riferimento al termine "funzionalismo", pone l'attenzione sul concetto di "funzione" intesa quale attività volta al soddisfacimento dei bisogni generali dell'organismo sociale, inteso quale organismo sui generis, dotato di un'autonoma natura.
Per devianza si intende comunemente ogni atto o comportamento (anche solo verbale) di una persona o di un gruppo che viola le norme di una collettività e che di conseguenza va incontro a una qualche forma di sanzione, disapprovazione, condanna o discriminazione. Un atto viene definito deviante non per la natura stessa del comportamento, ma per la risposta che suscita nell'ambiente socioculturale in cui ha luogo. Il tema è studiato nell'ambito della sociologia della devianza e del mutamento sociale.
L'azione sociale è un concetto introdotto dal sociologo tedesco Max Weber. Può essere definito come un'azione condivisa con altre persone e destinata a produrre effetti su altre persone. Essa può essere generata da un impulso emotivo o da un valore condiviso ed è dotata di un significato di cui l'attore sociale, cioè colui che la esercita, la riempie.