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La Polinesia è una delle regioni in cui tradizionalmente viene divisa l'Oceania ed è all'incirca compresa in un triangolo tra la Nuova Zelanda, l'Isola di Pasqua e le isole Hawaii. A questa ripartizione tradizionale dell'Oceania utilizzata anche dalle Nazioni Unite per dividere il mondo in macroregioni, i ricercatori preferiscono la moderna divisione in due sole regioni: l'Oceania vicina e l'Oceania lontana di cui la Polinesia fa parte. I popoli polinesiani hanno una corporatura robusta e leggermente formosa che è stata selezionata all'epoca dei grandi viaggi per mare, a causa della frequente possibilità di restare senza cibo e senz'acqua.
Tuvalu, in precedenza conosciute come Isole Ellice, è una nazione insulare polinesiana situata nell'oceano Pacifico a metà strada tra le isole Hawaii e l'Australia. Gli arcipelaghi più vicini sono le isole Kiribati, le Samoa e le Figi. Comprende quattro isole coralline e cinque atolli con una superficie di appena 26 km² ed è il secondo paese meno popolato al mondo, dopo la Città del Vaticano. Inoltre è il secondo membro più piccolo delle Nazioni Unite. In termini di grandezza fisica del territorio, Tuvalu è il quarto stato più piccolo al mondo, più grande solo di Città del Vaticano (0,44 km²), Monaco (1,95 km²) e Nauru (21 km²). I primi abitanti di Tuvalu furono popolazioni polinesiane. Le isole caddero sotto l'influenza britannica alla fine del XIX secolo. Le isole Ellice vennero amministrate dalla Gran Bretagna come un protettorato dal 1892 al 1916 e come parte della Colonia delle Isole Ellice e Gilbert dal 1916 al 1976, dopo che gli isolani votarono nel 1974 per diventare una dipendenza inglese con il nome di Tuvalu, separata dalle isole Gilbert, che presero il nome di Kiribati. Tuvalu divenne pienamente indipendente all'interno del Commonwealth nel 1978.
Le più antiche testimonianze della presenza dell'uomo alle Samoa sono i resti di un villaggio lapita, in parte sommerso, nella laguna presso Mulifanua, sull'Isola di 'Upolu. I risultati della datazione con il carbonio 14 fanno supporre che il sito risalga al 1000 a.C. Gli archeologi hanno portato alla luce, in vari punti delle isole, oltre un centinaio di piattaforme in pietra a forma di stella. Si ritiene che queste piattaforme, chiamate «tumuli a stella», fossero usate per prendere al laccio i piccioni selvatici, un tempo uno dei passatempi preferiti dai matai (capi). A Savai'i sorge anche il Tumulo di Pulemelei, la più grande struttura antica del Pacifico. Intorno al 950 d.C. i guerrieri della vicina Tonga stabilirono il proprio dominio su Savai'i per poi procedere alla volta di 'Upolu. Furono infine respinti da Malietoa Savea, un capo samoano il cui titolo malie toa (guerriero coraggioso) deriva dall'appellativo con cui lo salutarono i tongani al momento della ritirata. Le isole strinsero rapporti anche con le Figi, da dove secondo la leggenda provenivano le due ragazze che introdussero nelle isole l'arte dei tatuaggi. I samoani, tuttavia, non si fidarono mai completamente dei propri vicini, come dimostra il termine togafiti (tonga fiji), che significa «imbroglio».
Uno Stato associato o Stato libero associato è, nel lessico politico dei paesi di cultura anglosassone, un territorio dipendente in libera associazione politica con uno Stato sovrano secondo le norme stabilite in un accordo di libera associazione, dal quale la popolazione locale ha facoltà di affrancarsi tramite referendum nell'ambito del diritto all'autodeterminazione dei popoli.
Le Samoa (o Samoa Occidentali, al tempo della colonizzazione Samoa tedesche) sono uno stato insulare dell'Oceania, composto da un gruppo di isole dell'oceano Pacifico meridionale, all'interno dell'arcipelago delle Samoa. Le isole occupano 2 944 km², e contano 214 000 abitanti circa. La capitale è Apia.
Con la locuzione popoli polinesiani si indica, in senso generico, il raggruppamento dei vari gruppi etnici che parlano le lingue polinesiane e abitano la Polinesia. I gruppi etnici polinesiani occupano tutte le isole della Polinesia, anche se da un punto di vista demografico oggi la popolazione indigena non prevale per oltre il 90% in alcune isole, come nel caso delle Hawaii, di Tahiti e delle Figi. Ciò è dovuto alla colonizzazione europea, che influenzò fortemente la cultura di queste popolazioni, diffuse la religione cristiana e il sistema economico occidentale, ma ci furono frequenti flussi migratori e contatti con altri popoli anche prima di questo processo. Del resto queste comunità tentano talvolta di recuperare le tradizioni e le religioni cancellate dall'arrivo dei missionari.
Le isole Cook (Kūki 'Āirani nella lingua māori) sono una democrazia parlamentare, dotata di autogoverno e in libera associazione con la Nuova Zelanda: secondo lo statuto possono divenire del tutto indipendenti in qualsiasi momento con un atto unilaterale. La difesa è gestita dalla Nuova Zelanda, con obbligo di consultazione e su richiesta del governo locale. La politica estera è condotta indipendentemente, soprattutto dopo l'adozione di una politica isolazionistica e non allineata da parte della Nuova Zelanda a partire dagli anni ottanta. L'arcipelago è costituito da 15 piccole isole nell'oceano Pacifico meridionale (Polinesia) con una superficie complessiva di 240 km² e una popolazione di poco meno di 18 000 abitanti (stima per il 2005). Il territorio marittimo ha invece una superficie complessiva di circa 2,2 milioni di km². Esistono due porti (Avarua e Avatiu) e 6 piccoli aeroporti. Ci sono 187 km di strade, solo per 35 km asfaltate. Il turismo è la principale risorsa economica delle isole, insieme alle banche offshore e alla produzione di perle, prodotti marini e frutti tropicali. Un tipico prodotto artigianale è costituito dal tivaevae.