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San Marino (in dialetto sammarinese: San Marèin o San Maroin), ufficialmente Serenissima Repubblica di San Marino, spesso abbreviato in Repubblica di San Marino, è uno Stato senza sbocco al mare dell'Europa meridionale situato nel centro-nord della penisola italiana, al confine tra le regioni italiane dell'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e delle Marche (provincia di Pesaro e Urbino). Con un'estensione territoriale di 61,19 km², popolata da 33 909 abitanti, è uno dei meno popolosi fra gli Stati membri del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite. La capitale è Città di San Marino, la lingua ufficiale è l'italiano e gli abitanti sono chiamati sammarinesi. A partire dal 2008 il centro storico della Città di San Marino e il monte Titano sono stati inseriti dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità in quanto "testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo".
Monte San Savino è un comune italiano di 8 657 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.
Giotto Giannoni (Monte San Savino, 8 marzo 1895 – Monte San Savino, 6 agosto 1963) è stato un ceramista, artista, scultore e pittore italiano.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è un edificio sacro che si trova in via Beato Ranieri a Sansepolcro. È il santuario mariano cittadino.
La chiesa di Sant'Agostino è una chiesa di Arezzo che sorge nell'omonima piazza.
La chiesa di San Benedetto è un edificio sacro di Arezzo. La chiesa era annessa in origine al monastero omonimo delle monache camaldolesi, sorto nel XII secolo e rimasto uno dei più importanti della città fino alle soppressioni napoleoniche. La chiesa è stata ristrutturata nel Seicento e oggi si presenta ad unica navata, con decorazioni a stucco settecentesche. Sull'altare maggiore è posta una tela con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria di Bernardino Santini (prima metà del XVII secolo).
Il castello di Gargonza è un borgo fortificato ubicato nel comune di Monte San Savino, in provincia di Arezzo.
La basilica di San Francesco si trova ad Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell'Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Fa parte delle proprietà non extraterritoriali della Santa Sede. Nella complessa storia che ha segnato l'evoluzione dell'Ordine, la basilica (e l'annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti "frati della comunità", il gruppo che andò in seguito a costituire l'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Presso la Chiesa sepolcrale della Basilica dove fu eretto l'altare sulla tomba del Santo, il 19 novembre 1585, il papa francescano Sisto V, con la bolla Supernae dispositionis istituiva l'Arciconfraternita dei Cordigeri. Nel 1754 Benedetto XIV l'ha elevata alla dignità di Basilica patriarcale (dal 2006 "Basilica papale") e Cappella papale. Nell'anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.