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La gnoseologia (AFI: /ɲozeoloˈʤia/; dal greco gnòsis, «conoscenza», + lògos, «discorso»), chiamata anche teoria della conoscenza, è quella branca della filosofia che studia la natura della conoscenza. In particolare, così come si è consolidata nell'età moderna ad opera della speculazione filosofica di Kant, la gnoseologia si occupa dell'analisi dei fondamenti, dei limiti e della validità della conoscenza umana, intesa essenzialmente come relazione tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto.Occorre precisare che nell'ambito della cultura anglosassone la teoria della conoscenza è chiamata anche e soprattutto epistemology, laddove in Italia con il termine epistemologia si designa essenzialmente quella branca della gnoseologia che si occupa della conoscenza scientifica o, in un senso ancora più specifico, la filosofia della scienza.
Il termine conoscenza tacita o implicita, o anche sapere tacito (in inglese, tacit knowledge), viene utilizzato nel campo delle discipline che studiano la antropologia delle tecniche e il funzionamento delle organizzazioni (sociologia del lavoro e delle organizzazioni, teoria dell'impresa, economia aziendale, management science, ecc.) e nel campo delle prassi consulenziali, per identificare «una conoscenza non codificata, non contenuta in testi o manuali, non gestita attraverso flussi comunicativi strutturati; ma una conoscenza che esiste nella testa degli individui, che nasce dall'esperienza lavorativa e che - come tale - si collega alla capacità di comprensione dei contesti di azione, intuizioni, sensazioni che difficilmente possono essere comprese da chi non condivide tale esperienza».
La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenute attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori). La conoscenza è l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori.
La lista seguente fornisce un elenco non esaustivo delle diverse branche della conoscenza umana con le relative definizioni, basato principalmente sulla gerarchia del Nuovo soggettario, che è il tesauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
La sociologia relazionale (o teoria relazionale della società) è stata inizialmente formulata dal sociologo italiano Pierpaolo Donati all'inizio degli anni ottanta del novecento nel volume “Introduzione alla sociologia relazionale” (Franco Angeli, Milano, 1983, seconda edizione 1986). Questa “Introduzione” è nata come una sorta di “Manifesto della sociologia relazionale”, anche se allora pochi se ne sono accorti. Secondo questa prospettiva la società è fatta di relazioni (precisamente di relazioni sociali) che devono essere concepite non come una realtà accidentale, secondaria o derivata da altre entità (individui o sistemi), bensì come realtà sui generis. Tale relazione può essere colta attraverso tre modalità di essere: 1. la relazione in quanto riferimento simbolico-intenzionale (refero), 2. la relazione in quanto connessione o legame (religo), 3. la relazione in quanto effetto emergente (anziché come effetto aggregato). Quando la relazione ha un'esistenza reale, e non è un mero ente astratto di ragione, tali modalità sono necessariamente compresenti fra loro. La presente teoria si sviluppa attorno ad un concetto schematico di strutturazione di ogni elemento facente parte della società complessa: lo schema AGIL di parsonsiana memoria (Adaptation, Goal attainmnent, Integration, Latency) che descrive il percorso di sviluppo, inserimento, perseguimento degli obiettivi e durata nel tempo di qualsiasi accadimento sociale. Il rischio di questa teoria è quello di sfociare nell'essere eccessivamente generalizzata, includendo come variabili di riferimento praticamente qualsiasi contingenza presente nel mondo sociale. Successivamente, molti altri autori hanno contribuito allo sviluppo di una più articolata sociologia relazionale. Emirbayer (1997)” ha scritto un ‘Manifesto di sociologia relazionale", Crossley (2011) e Donati (2011) hanno fornito una visione più sistematica. Alcuni studiosi assimilano la sociologia relazionale alla network analysis (Crossley 2011, Mische 2011), altri tracciano delle differenze fra questi due modi di intendere l'analisi della società (Donati 2011; Terenzi 2012; Tronca 2013). Esistono gruppi e reti di sociologia relazionale in vari Paesi, tra cui il Canada l'Australia e l'Italia.
Paolo Crepet (Torino, 17 settembre 1951) è uno psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano.
Paolo Brosio (Asti, 27 settembre 1956) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.
Georg Simmel (Berlino, 1º marzo 1858 – Strasburgo, 26 settembre 1918) è stato un sociologo e filosofo tedesco. Oggi è considerato uno dei "fondatori" della sociologia con Émile Durkheim e Max Weber nonostante non abbia fondato una "scuola", né molti si siano dichiarati simmeliani. Il suo pensiero è stato utilizzato da molti e in modi diversi anche per la vastità della sua opera. Attraverso la mediazione di Robert Park divenne un autore di riferimento per la Scuola di Chicago; la sua sociologia venne accostata alla psicologia sociale di George Herbert Mead.
Francesco Alberoni (Borgonovo Val Tidone, 31 dicembre 1929) è un sociologo, giornalista, scrittore, accademico e rettore italiano.