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La P. Sasso e Figli S.p.A., meglio nota come Sasso, è stata un'azienda italiana produttrice di olio di oliva con sede ad Imperia, attiva dal 1873 al 1989. Dal 2004 è un marchio della multinazionale spagnola Deoleo, già Grupo Sos Cuetara.
Luisa Spagnoli, nata Sargentini (Perugia, 30 ottobre 1877 – Parigi, 21 settembre 1935), è stata un'imprenditrice italiana, nota soprattutto per l'ideazione del Bacio Perugina e per la catena di negozi d'abbigliamento che porta il suo nome.
Nel corso degli anni la società calcistica italiana per azioni Juventus Football Club, oltre a imporsi come realtà sportiva nazionale e internazionale, ha acquisito un posto di rilievo in ambito socioculturale. A testimonianza di ciò, diversi studiosi ritengono che la storia societaria s'intrecci con quella di Torino e d'Italia, in virtù di un insieme di fattori quali il legame che dal 1923 unisce la squadra con la dinastia industriale Agnelli, che ha dato origine al sodalizio imprenditoriale più antico e duraturo dello sport italiano e che ha permesso al club di essere da allora gestito da imprenditori provenienti dalla regione settentrionale della Penisola; ciò pur rimanendo estremamente popolare tra le classi lavoratrici a livello nazionale, spesso d'origine meridionale, parziale conseguenza della diffusione delle fabbriche della casa automobilistica FIAT. Le numerose vittorie ottenute dalla squadra in ambito federale e confederale hanno coinciso temporalmente con i principali successi ottenuti dalla nazionale italiana, di cui la Juventus ne è la principale contributrice; ciò, unito all'evoluzione e ulteriore diffusione a livello globale della propria tifoseria, nonché a diverse rivendicazioni anticampanilistiche, l'ha resa un'istituzione nazionale e ha generato molteplici e molto sentiti sentimenti ambivalenti da parte dei tifosi avversari.In virtù del prestigio sportivo presto raggiunto, la Juventus è stata tra le prime squadre a godere in Italia di dirette radiofoniche e televisive dei suoi incontri. La sua notorietà gli ha inoltre permesso, a livello internazionale, d'influire seppur indirettamente sulla fondazione e/o identità visiva di numerose squadre sportive (legate in parte all'emigrazione italiana), divenendo contemporaneamente uno strumento d'italianità; il consenso che suscitava come riflesso dell'identità sabauda-industriale della sua città d'origine ha presto elevato i bianconeri a uno dei maggiori simboli rappresentativi di Torino e del Piemonte. L'evoluzione storica della Juventus e la sua popolarità (nonché l'ampia antipatia da parte dei tifosi rivali) sono stati illustrati attraverso diverse analisi artistico e/o accademiche, e utilizzati come sfondo di lungometraggi, canzoni e testi letterari estranei all'ambito strettamente sportivo.
Una figurina è una piccola carta, realizzata generalmente in cartoncino, carta spessa o carta plastificata adesiva, che solitamente contiene l'immagine di una persona, luogo o cosa (reale o immaginaria) ed eventualmente una breve descrizione dell'immagine, insieme ad altri testi (informazioni statistiche o curiosità). La varietà di tipi di carte, schema di presentazione, contenuto della carta e anche materiale usato per la carta è estremamente vario.
Domenico Cancian Nardini (Mareno di Piave, 6 aprile 1947) è un vescovo cattolico italiano.
I colori e simboli della Juventus Football Club hanno svolto un ruolo decisivo nella costituzione dell'identità societaria e visiva del club al di fuori dell'ambito strettamente sportivo dalla fine del XIX secolo. All'esordio ufficiale nel campionato nazionale del 1900, le tinte sociali della Juventus erano il rosa e il nero, allora i colori sportivi del liceo in cui studiarono i fondatori e primi soci del club. Quella che diverrà la canonica tenuta di gioco della squadra, oltreché una tra le più iconiche del panorama sportivo mondiale in virtù dei successi della squadra, la diffusione della propria tifoseria e la propria influenza sui colori sociali — tra altri simboli bianconeri — adottati da numerose squadre sportive a livello internazionale, — ispirata alla casacca degli inglesi del Notts County —, venne portata al debutto tre anni più tardi; questa, bianca e nera a strisce verticali — da cui il soprannome di Bianconeri — fu scelta da Gordon Thomas Savage, uno dei soci juventini nonché, in precedenza, il primo giocatore d'origine non italiana dell'undici torinese, a rappresentare «divise da gioco più professionali» nonché un «simbolo d'aggressività e potere» grazie alle sue tinte bianche e nere associate, rispettivamente, alla purezza e all'autorità. Nel corso del Novecento, dopo la svolta verso il professionismo del calcio italiano, sulla maglia di gioco vennero inseriti distintivi quali la numerazione tattica, alla fine degli anni 1930, e i marchi degli sponsor tecnici e ufficiali del club, a cavallo tra gli anni 1970 e 1980. Infine, lo stemma societario fu cucito sulle divise bianconere per la prima volta a metà degli anni 1990. Lo stemma della Juventus, reso pubblico per la prima volta nel 1905, non subì variazioni in termini di disegno dalla fine della prima guerra mondiale, diventando un simbolo sportivo perenne nel tempo. Esso racchiude, tra i suoi principali elementi, il nome del club, i colori societari adottati nei primi anni del XX secolo e il toro furioso preso dall'araldica cittadina; durante gli anni 1970, per un breve periodo tale figura fu sostituita dalla stilizzazione di una zebra rampante, anch'essa già simbolo associato alla squadra dall'inizio del Novecento. Altre caratteristiche essenziali della società bianconera sono la longevità della sua proprietà, che perdura in maniera pressoché ininterrotta dagli anni 1920, un particolare modello di gestione riassunto nell'endiatri nota come «tre S» — «Semplicità, Serietà, Sobrietà» —, l'estesa diffusione che contraddistingue la propria tifoseria, slegata da confini geografici o classi sociali, e «un'invidia [nei confronti del club] altrettanto diffusa».
Carlo Parola (Torino, 20 settembre 1921 – Torino, 22 marzo 2000) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore; da allenatore fu tecnico di varie squadre, tra cui la Juventus, nella quale crebbe e in cui trascorse gran parte della sua carriera di calciatore, affermandosi tra i più grandi difensori del XX secolo.