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L'Antartide (AFI: /anˈtartide/, o anche continente antartico) è il continente situato nell'emisfero australe della Terra, circostante il Polo sud e opposto all'Artide (il quarto continente più vasto della Terra dopo Asia, Africa e Americhe con circa 14 milioni di km²), comprendente le terre e i mari compresi entro il Circolo polare antartico, caratterizzato dalla presenza della calotta polare antartica, dalle piattaforme di ghiaccio, dalla banchisa antartica e circondato dall'oceano antartico: il 98% del territorio coperto dai ghiacci della calotta antartica, il cui spessore medio è di 1600 metri, che lo rendono il continente più freddo e inospitale del pianeta.
Quella che segue una cronologia delle esplorazioni dell'Antartide a partire dalle prime congetture riguardo alla sua esistenza fino alle spedizioni scientifiche degli ultimi anni, passando per i primi viaggi che si sono avvicinati gradualmente in maniera sempre maggiore alla scoperta del continente antartico e, naturalmente, ai viaggi dell'Era eroica dell'esplorazione antartica e della famosa corsa al Polo Sud.
Il monte Erebus è un vulcano attivo alto 3.794 m s.l.m., situato in Antartide e più precisamente sull'isola di Ross. Secondo vulcano più alto dell'Antartide dopo il Monte Sidley, nonché il vulcano attivo più meridionale della Terra, il vulcano, attivo da circa 1,3 milioni di anni, è in attività costante dal 1972; sulle sue pendici si trova un osservatorio vulcanico gestito dal New Mexico Institute of Mining and Technology. All'interno del cratere si trova uno dei pochi laghi di lava al mondo. E' attualmente il vulcano più attivo dell'Antartide e rappresenta lo sbocco eruttivo del punto caldo Erebus.
Un continente (dal latino continere, "tenere insieme") è la più vasta delle ripartizioni con le quali si suddividono le terre emerse della crosta terrestre. Il concetto di continente si contrappone quindi a quello di oceano.
L'Antartide Argentina (Antártida Argentina in spagnolo) è una regione dell'Antartide che l'Argentina rivendica come parte del suo territorio nazionale in contrasto con il trattato Antartico. La regione, che comprende la Penisola Antartica e una sezione triangolare che arriva fino al Polo sud, è delimitata dai meridiani 25° ovest e il meridiano 74° ovest, e si trova tra la latitudine 60° sud e il Polo sud.
Le Terre australi e antartiche francesi, in breve anche con l'acronimo TAAF (in francese: Terres australes et antarctiques françaises, in breve TAAF), costituiscono un territorio d'oltremare della Francia creato dalla legge n° 55-1052 del 6 agosto 1955 sullo «statuto delle terre australi e antartiche francesi e dell'isola di Clipperton».Questo territorio è attualmente composto da cinque distretti: tre di essi sono subantartici e situati a sud dell'oceano Indiano (isole Saint-Paul e Nuova Amsterdam, Crozet e Kerguelen); il quarto è basato sulla rivendicazione di una porzione del continente antartico (la Terra Adelia); mentre il quinto è composto da isolotti per la maggior parte nel canale del Mozambico (le isole Sparse); quest'ultimo distretto è stato aggiunto con la legge n° 2007-224 del 21 febbraio 2007.Per la Terra Adelia, la sovranità territoriale francese si esercita nel contesto del Trattato Antartico firmato a Washington nel 1959 che stabilisce un «congelamento» delle rivendicazioni territoriali in Antartide e afferma la libertà di ricerca scientifica su tutto il continente. La sovranità della Francia deve essere quindi compatibile con le esigenze del trattato, che è stato completato dal Protocollo al Trattato sull'Antartide relativo alla protezione dell'ambiente firmato a Madrid nel 1991 e che rende di fatto questo continente una «riserva naturale consacrata alla pace e alla scienza». Nessuna parte del territorio delle TAAF possiede una popolazione permanente, al di là di qualche effimero tentativo di colonizzazione condotto in passato. La Francia vi assicura tuttavia una presenza umana continua (logistica, scientifica o militare) grazie a del personale che vi ruota regolarmente. I tre distretti storici delle TAAF (isole Saint-Paul e Nuova Amsterdam, Crozet e Kerguelen) formano dal 2006 la più grande riserva naturale di Francia (IUCN: Ia); la cui superficie totale, a seguito di un'estensione nel 2016, è di 672 969 km² (67 296 900 ha), di cui circa 7 700 km² (770 000 ha) di porzione terrestre.Il 5 luglio 2019 le Terre australi e i mari francesi sono stati iscritti nel patrimonio mondiale dell'UNESCO e, dato che raggiungono il polo Sud geografico (terra Adelia), sono il patrimonio naturale UNESCO più meridionale al mondo.
La spedizione Amundsen è stata una missione esplorativa finanziata dalla Norvegia diretta verso le regioni antartiche. Svoltasi negli anni 1910-1912, la missione era comandata da Roald Amundsen.
L'esplorazione dell'Artide è l'esplorazione fisica dell'Artico, regione più a nord della Terra. Si riferisce al periodo storico durante il quale l'umanità ha esplorato la regione a nord del Circolo polare artico. I primi documenti storici ne indicano l'inizio nel 325 a.C., quando il navigatore greco Pitea raggiunse un mare ghiacciato nel tentativo di trovare miniere di stagno. I pericolosi oceani e le condizioni climatiche avverse ostacolarono spesso gli esploratori nel tentativo di raggiungere la regione polare e con grande difficoltà fu possibile superare questi pericoli sia con l'uso di imbarcazioni che via terra.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.