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Lo Spezia Calcio (già Foot Ball Club Spezia, poi Associazione Calcio Spezia, Spezia Calcio 1906 e Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio 2008), comunemente noto come Spezia, è una società calcistica italiana con sede nella città della Spezia. Nella stagione 2020-2021 milita nel campionato di Serie A, per la prima volta nella sua storia. L'attuale società, la cui fondazione storica risale al 1906, è stata rifondata il 17 luglio 2008 grazie all'intervento dell'amministrazione della città spezzina, al fine di garantire la continuità alla tradizione calcistica locale e riprendere idealmente il testimone dello Spezia Calcio 1906: quest'ultimo, al termine del campionato di Serie B 2007-08 era retrocesso in Serie C1, ma tale risultato sportivo fu ulteriormente peggiorato dalla mancata iscrizione alla nuova stagione. Nell'agosto 2008 la nuova società era stata ammessa in Serie D, venendo poi ripescata in Lega Pro Seconda Divisione nel luglio 2009. Nel suo albo d'oro lo Spezia Calcio può vantare un titolo nazionale, grazie alla vittoria del campionato di guerra del 1944 conseguita dai VV.FF. Spezia, un club a esso affiliato; tale successo fu ufficialmente riconosciuto dalla FIGC come titolo "onorifico" (ovvero non equiparabile allo "scudetto") nel 2002.Disputa i suoi incontri casalinghi allo stadio Alberto Picco. Il suo colore sociale di riferimento è il bianco, affiancato dal nero.
La guerra di Crimea fu un conflitto combattuto dal 4 ottobre 1853 al 1º febbraio 1856 fra l'Impero russo da un lato e un'alleanza composta da Impero ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna dall'altro. Il conflitto ebbe origine da una disputa fra Russia e Francia sul controllo dei luoghi santi della cristianità in territorio ottomano. Quando la Turchia accettò le proposte francesi, la Russia nel luglio 1853 la attaccò. La Gran Bretagna, temendo l'espansione russa verso il Mediterraneo, si unì alla Francia ed entrambe si mossero per difendere la Turchia, dichiarando guerra alla Russia nel marzo del 1854. L'Austria appoggiò politicamente le potenze occidentali e il Regno di Sardegna, nel timore che la Francia si legasse troppo all'Austria, nel gennaio 1855 inviò un contingente militare al fianco dell'esercito anglo-francese dichiarando a sua volta guerra alla Russia. Il conflitto si svolse soprattutto nella penisola russa di Crimea, dove le truppe alleate misero sotto assedio la città di Sebastopoli, principale base navale russa del mar Nero. Dopo vani tentativi dei russi di rompere l'assedio (battaglie di Balaklava, di Inkerman, della Cernaia) e l'attacco finale degli alleati, Sebastopoli fu abbandonata dai difensori il 9 settembre 1855, portando alla sconfitta della Russia. Il Congresso di Parigi del 1856 stabilì le condizioni di pace, avvicinando politicamente il Regno di Sardegna alla Francia e favorendo quel processo di intese che porterà nel 1859 alla seconda guerra di indipendenza.
Eugenio di Savoia, noto come Principe Eugenio (Parigi, 18 ottobre 1663 – Vienna, 21 aprile 1736), è stato un generale italiano al servizio dell'Esercito del Sacro Romano Impero. Membro di Casa Savoia (era diretto bisnipote del duca Carlo Emanuele I), apparteneva al ramo cadetto dei Savoia-Carignano e, in particolare, alla linea dei Savoia-Soissons. Iniziò la sua carriera al servizio della Francia, passando poi a quello dell'Impero, divenendo ben presto comandante dell'esercito imperiale. Non smise mai, però, di sentirsi prima di tutto un principe di Casa Savoia ed ebbe sempre rapporti strettissimi con suo cugino, il duca Vittorio Amedeo II. Sebbene nato a Parigi, vissuto a Vienna e proveniente da una dinastia, i Savoia, che nel Seicento era ormai considerata italiana, il principe Eugenio non può esser definito né italiano, né francese, né austriaco, almeno nel moderno senso di appartenenza nazionale che si usa oggi con tali espressioni. Ad anedottica testimonianza di tale differente concetto di appartenenza vi è la sua firma personale, la quale riporta testualmente "Eugenio von Savoy". È da molti considerato l'ultimo dei capitani di ventura; fu anche un abile riformatore dell'esercito imperiale, vero precursore della guerra moderna. Conosciuto anche come il "Gran Capitano", combatté la sua ultima battaglia a 72 anni. Fu uno dei migliori strateghi del suo tempo e con le sue vittorie e la sua opera di politico assicurò agli Asburgo la possibilità di imporsi in Italia e nell'Europa centrale e orientale. Per le sue imprese, soprattutto per la battaglia di Belgrado, gli venne dedicata la canzone Principe Eugenio, il nobile cavaliere.
Con il termine Calciopoli si indica uno scandalo che ha investito il calcio italiano nel 2006, coinvolgendo diverse società professionistiche fra le più importanti e numerosi dirigenti sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani (AIA, FIGC e LNP), oltre ad alcuni arbitri e assistenti. Le squadre coinvolte e condannate dalla giustizia sportiva nel 2006 furono Fiorentina, Juventus, Lazio e Milan nel primo filone d'inchiesta, e Arezzo e Reggina nel secondo filone. Tra il 2010 e il 2011 furono oggetto di indagine anche altri club inizialmente non coinvolti nel filone del 2006, ma in questo caso fu impossibile accertarne le responsabilità poiché sopravvenne la prescrizione per i fatti in esame.Lo scandalo fu battezzato dagli organi di informazione in vari modi, ma alla fine è storicamente prevalso il termine Calciopoli per analogia con Tangentopoli (composto di tangente e -poli e usato per riferirsi a Milano come «città delle tangenti»).
Il calcio in Italia è lo sport più popolare. Importato dall'Inghilterra sul finire del XIX secolo, oggi il calcio italiano conta circa 1,4 milioni di praticanti e 14 000 club, che lo rendono anche lo sport più praticato. È gestito dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio che dirige e organizza le varie nazionali, oltre a controllare e coordinare le leghe che organizzano a loro volta i campionati e le coppe, sia professionistici sia dilettantistici. Il campionato italiano di calcio, il cui livello più alto è chiamato Serie A, è uno dei più seguiti nel mondo, con la Liga spagnola e la Premier League inglese. Inoltre, i principali club calcistici italiani sono ai primi posti per numero di trofei internazionali vinti, con 50 titoli ufficiali (12 Coppe dei Campioni/Champions League, 9 Coppe UEFA, 7 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Intertoto, 9 Supercoppe UEFA, 7 Coppe Intercontinentali e 2 Coppe del mondo per club FIFA), che rendono l'Italia la nazione più vincente a livello europeo dopo la Spagna. La nazionale di calcio maschile dell'Italia è tra le più titolate al mondo, con 4 campionati mondiali (a pari merito con la Germania e preceduta solo dal Brasile), 1 campionato europeo, 1 torneo olimpico e 2 Coppe Internazionali, oltre a numerosi piazzamenti. Anche le nazionali giovanili vantano vittorie nei campionati europei di categoria e medaglie d'oro calcistiche a manifestazioni multisportive, come le Universiadi e i Giochi del Mediterraneo.
Antonio Bresciani, propriamente Antonio Bresciani Borsa (Ala, 24 luglio 1798 – Roma, 14 marzo 1862), è stato un gesuita e letterato italiano.
Sono 48 gli allenatori ad avere avuto, fino all'agosto 2020, la conduzione tecnica della Juventus Football Club, società calcistica italiana per azioni con sede a Torino; 10 di essi hanno ricoperto l'incarico ad interim.