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Publio Terenzio Afro (in latino: Publius Terentius Afer; Cartagine, 190-185 a.C. circa – Stinfalo, 159 a.C.) è stato un commediografo romano, probabilmente di etnia berbera, attivo a Roma dal 166 a.C. al 160 a.C.. Fu uno dei primi autori latini a introdurre il concetto di humanitas, elemento caratterizzante del Circolo degli Scipioni.
Hecyra (La suocera) è una commedia dell'autore latino Publio Terenzio Afro. L'opera è una contaminazione tra un'opera omonima di Apollodoro di Caristo e gli Epitrèpontes di Menandro. Fu rappresentata per la prima volta nel 165 a.C. in occasione dei Ludi Megalenses, ma il pubblico lasciò il teatro, preferendo a questa commedia uno spettacolo circense. Fu riproposta nel 160 a.C. insieme agli Adelphoe senza riscuotere successo. Infine, al terzo tentativo, nel 160 a.C., grazie a un'introduzione del capocomico Ambivio Turpione, nella quale pregava il pubblico di seguire la commedia, ebbe successo.
L'agnizione (dal latino agnitio = riconoscimento) è un topos delle opere narrative o drammatiche. Consiste nell'improvviso e inaspettato riconoscimento dell'identità di un personaggio, che determina una svolta decisiva nella vicenda. È stata descritta da Aristotele nella sua Poetica.
Taide o Thais, detta anche in italiano, più raramente, Taisia (in greco antico: Θαΐς; Atene, IV secolo a.C. – ...) è stata una delle etere preferite di Alessandro Magno, famosa per averlo istigato ad incendiare Persepoli.
Santa Taide (o Taisia, a seconda di come viene italianizzato il nome Thais), vissuta nel IV secolo, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa. La leggenda è probabilmente frutto di fantasia, e difficilmente Taide è realmente esistita; la sua storia è molto simile a quelle di santa Pelagia (probabilmente una diversa versione di questa stessa storia) e Maria Egiziaca.
Il paradosso di “Achille e la Tartaruga” è il Paradosso di Zenone più famoso. È stato proposto nel V sec. a.C. da Zenone di Elea per difendere le tesi del suo maestro Parmenide, che sosteneva che il movimento fosse un'illusione.
La biblioteca di Babele (La biblioteca de Babel) è un racconto fantastico di Jorge Luis Borges, apparso dapprima nel 1941 nella raccolta Il giardino dei sentieri che si biforcano e poi nel 1944 all'interno del volume Finzioni.
Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (IPA: [ xorxe lwis borxes], ; Buenos Aires, 24 agosto 1899 Ginevra, 14 giugno 1986) stato uno scrittore, poeta, saggista, traduttore, filosofo e accademico argentino. Le opere di Borges hanno contribuito alla letteratura filosofica e al genere fantastico. Il critico ngel Flores, primo ad utilizzare l'espressione "realismo magico" per definire quel genere che intende rispondere al realismo e al naturalismo dominante del XIX secolo, considera come inizio di tale movimento la pubblicazione del libro di Borges Storia universale dell'infamia (Historia universal de la infamia). ritenuto uno dei pi importanti e influenti scrittori del XX secolo, ispirato tra gli altri da Macedonio Fern ndez, Rafael Cansinos Assens, dalla letteratura inglese (Chesterton, Kipling, Stevenson, Wells, De Quincey, Shaw), da quella tedesca (Schopenhauer, Heine, Kafka) e dal taoismo. Narratore, poeta e saggista, famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio, le realt parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali), sia per la sua pi ampia produzione poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta "l'incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto". Oggi l'aggettivo borgesiano definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari, o le biografie inventate), come fantasia o come reinvenzione della realt .