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Adelphoe (dal greco Ἀδελφοί: "Fratelli") è una commedia dell'autore latino Publio Terenzio Afro. L'opera è una rielaborazione dell'opera omonima di Menandro, con l'aggiunta di una scena dei Synapothnèskontes di Difilo. Fu rappresentata per la prima volta nel 160 a.C., durante le celebrazioni funebri in onore di Lucio Emilio Paolo Macedonico.
Il drammaturgo è un autore che scrive opere che vengono rappresentate in teatro. A partire dalla codificazione greca, si distinguono due categorie principali: il tragediografo, che si occupa principalmente di scrivere tragedie e il commediografo (dal greco κωμωιδιογράφος), che si occupa principalmente di scrivere commedie. In effetti, i primi tragediografi furono greci: i maestri riconosciuti già dagli antichi furono Eschilo, Sofocle ed Euripide, con i quali la tragedia raggiunse livelli altissimi. Lo sviluppo del teatro tragico in ambito romano ebbe i suoi massimi esponenti in età repubblicana, con autori come Quinto Ennio, Marco Pacuvio e Lucio Accio; tuttavia, ci sono pervenute le opere del solo Lucio Anneo Seneca. In età moderna, la rinascita del teatro tragico vide figure come l'inglese William Shakespeare, il francese Voltaire, gli italiani Federigo Della Valle, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni, dopo i quali la tragedia propriamente intesa si fuse con la commedia, abbandonando il tema storico-mitologico e sfociando nel dramma borghese. Per quanto concerne il teatro comico, anche primi commediografi emersero nell'Antica Grecia. Tra essi si ricordano Aristofane e Menandro: i temi di quest'ultimo vennero poi ripresi dai latini Plauto e Terenzio, a noi pervenuti, tanto che la cultura latina diede un apporto fondamentale per lo sviluppo di questa branca della drammaturgia. Nell'età moderna, la figura del commediografo è stata rappresentata soprattutto da William Shakespeare, mentre in Francia l'apice venne raggiunto nel XVII secolo con Molière; in Italia, invece, si ricorda soprattutto la figura di Carlo Goldoni, considerato dalla critica letteraria uno dei più significativi scrittori di commedie nel senso moderno del termine. In età contemporanea, sempre in Italia, emergono figure come Eduardo Scarpetta, Eduardo De Filippo, Luigi Pirandello e Dario Fo, gli ultimi due vincitori del Premio Nobel.
La contaminatio fu una tecnica di scrittura utilizzata dagli antichi sceneggiatori romani che consisteva nella fusione di due o più tragedie greche per ricavare un nuovo ed originale testo latino. Si parla, quindi, di vera e propria contaminatio per indicare la pratica degli antichi commediografi latini di inserire nella rielaborazione latina di una commedia originale greca qualche parte tolta da un’altra commedia greca.
Taide è un personaggio della commedia dell'Eunuchus di Terenzio, citata anche da Cicerone, da Dante Alighieri nonché da Jorge Luis Borges (nell'opera intitolata "L'Aleph", nel racconto "Lo Zahir").
Hecyra (La suocera) è una commedia dell'autore latino Publio Terenzio Afro. L'opera è una contaminazione tra un'opera omonima di Apollodoro di Caristo e gli Epitrèpontes di Menandro. Fu rappresentata per la prima volta nel 165 a.C. in occasione dei Ludi Megalenses, ma il pubblico lasciò il teatro, preferendo a questa commedia uno spettacolo circense. Fu riproposta nel 160 a.C. insieme agli Adelphoe senza riscuotere successo. Infine, al terzo tentativo, nel 160 a.C., grazie a un'introduzione del capocomico Ambivio Turpione, nella quale pregava il pubblico di seguire la commedia, ebbe successo.
Cecilio Stazio (in latino: Caecilius Statius; Mediolanum , 230 a.C. – 168 a.C.) è stato un commediografo romano. Primo autore della letteratura latina di origine gallica, si specializzò, come il contemporaneo Tito Maccio Plauto prima di lui, nella composizione di palliate, ovvero commedie di ambientazione greca. Accolte inizialmente con freddezza, le sue opere furono poi portate al successo dall'impresario teatrale Lucio Ambivio Turpione e acquisirono grande fama. Di esse restano 42 titoli e vari frammenti, per un totale di circa 280 versi. Mentre per la lingua e lo stile il suo teatro rimase molto vicino a quello plautino, Cecilio testimonia invece la progressiva penetrazione della cultura ellenistica in Roma, non traducendo i titoli degli originali greci da cui traeva le sue opere ed evidenziando i prodromi di quell'ideale che, grazie agli influssi della filosofia stoica e all'opera del circolo degli Scipioni, avrebbe più tardi preso il nome di humanitas. L'opera di Cecilio fu variamente giudicata dagli autori antichi, che videro nel commediografo ora uno tra i maggiori drammaturghi della letteratura latina, ora un cattivo esempio di stile. La critica attuale, fortemente limitata dallo scarso numero di frammenti delle opere disponibili, tende comunque a sottolineare l'importante ruolo che Cecilio ricoprì nel passaggio dalla palliata di Plauto a quella di Publio Terenzio Afro, dando inizio a una nuova fase dell'ellenizzazione della letteratura latina.
L'agnizione (dal latino agnitio = riconoscimento) è un topos delle opere narrative o drammatiche. Consiste nell'improvviso e inaspettato riconoscimento dell'identità di un personaggio, che determina una svolta decisiva nella vicenda. È stata descritta da Aristotele nella sua Poetica.
Un Afro-latinoamericano (anche Afro-latino) è una persona dell'America Latina che ha antenati africani. Il termine si riferisce anche a elementi storici e culturali che le popolazioni africane hanno portato nell'America Latina. Il termine si riferisce inoltre alla mescolanza di elementi culturali che si possono trovare nella società, come la religione, la musica, la lingua, le arti e le classi sociali. In seguito il termine verrà usato per identificare l'ascendenza dell'Africa nera e non quella europea (come per i bianchi in Sud Africa). Questo termine non è molto usato al di fuori della comunità accademica. In genere gli afro-latinoamericani sono identificati con il termine "nero" (negro in spagnolo, negro o preto in portoghese). Più comunemente, quando ci si riferisce agli aspetti culturali di origine africana senza specificare un paese dell'America Latina, i termini utilizzati hanno il prefisso "afro-" davanti alla nazionalità. Un esempio per tutti sono gli afro-dominicani e gli afro-brasiliani; comunque, l'utilizzo cambia da nazione a nazione. Le statistiche demografiche che riguardano gli afro-latinoamericani non sono molto attendibili, specialmente se derivate da censimenti in cui i soggetti decidono la loro etnia, poiché in tutti i paesi il concetto di discendenza africana è vista in diversi modi. La popolazione dell'America latina è stimata a circa 549.549.000 individui, con circa 100-150 milioni di afro-latinoamericani.Circa il 5% della popolazione latinoamericana si autoidentifica, o è classificato come tale dai censimenti, come discendente di neri africani. Un ulteriore 16% è mulatto, mentre gli Zambo sono una minoranza.
Afro Samurai (アフロサムライ Afuro Samurai?), scritto anche come AFRO SAMURAI, è un manga seinen dōjinshi scritto e disegnato da Takashi Okazaki, serializzato a cadenza irregolare sulla rivista per manga dōjinshi Nou Nou Hau da novembre 1998 a settembre 2002. Ispirata dall'amore di Okazaki per la musica soul e hip hop e per i media americani, le vicende della serie ruotano intorno alla vita di Afro Samurai, il quale assiste impotente da bambino all'uccisione del padre Rokutaro — possessore della fascia chiamata Numero 1 — da parte del pistolero Justice, possessore della fascia Numero 2. Una volta cresciuto, Afro parte per un viaggio alla ricerca di Justice, in modo da poterlo uccidere e vendicare la scomparsa del proprio padre. Una miniserie televisiva anime da 5 episodi, ispirata al manga originale e prodotta dallo studio Gonzo, è stata trasmessa nel 2007 su Fuji TV e Paramount Network. Un film anime per la televisione, intitolato Afro Samurai: Resurrection e prodotto sempre dallo studio Gonzo, è stato trasmesso nel 2009 su Fuji TV e Paramount Network, guadagnandosi in seguito due nomination agli Emmy. In seguito alla distribuzione sul mercato dell'anime, il fumetto originale di Okazaki è stato riproposto in una versione da due volumi. Quest'ultima versione del manga è stata pubblicata in Italia da Panini Comics tramite la propria divisione Planet Manga nel 2009. Inoltre, Afro Samurai ha ricevuto un videogioco e un cameo in un film live-action. Riguardo l'anime, due album contenenti la colonna sonora composta da RZA dei Wu-Tang Clan sono stati pubblicati in Giappone.