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Il trasporto è un'attività umana che permette lo spostamento di persone, animali e merci da un luogo a un altro: ha una notevole rilevanza economica e sociale perché permette lo scambio dei beni materiali e, tramite essi, favorisce il rapporto fra gli esseri umani. Va distinto dalla comunicazione delle informazioni, che non prevede lo spostamento fisico di persone o beni.
La teoria delle code è lo studio matematico delle linee di attesa (o code) e di processi correlati, quali il processo di arrivo in coda, l'attesa (essenzialmente un processo di immagazzinamento) e il processo di servizio. Può essere applicata ad un'ampia varietà di problemi, soprattutto nel campo dei trasporti, delle telecomunicazioni, della fornitura di servizi (ad es. in sanità) e delle operazioni aziendali. Usualmente considerata una branca della ricerca operativa, le sue origini risalgono al 1909 quando l'ingegnere danese Agner Krarup Erlang pubblicò un articolo intitolato The theory of probability and telephone conversations relativo alle attese nelle chiamate telefoniche.
Gaetano Mosca, professore di diritto pubblico, studioso di scienza politica e senatore del Regno d'Italia, fu il caposcuola di quella teoria filosofica che da lui è stata denominata dottrina della classe politica, che nel XX secolo ha conosciuto ampia fortuna nell'ambito delle dottrine elitistiche. In accordo con tali teorie, Mosca sostiene che, indipendentemente dalla forma istituzionale (es: monarchia, aristocrazia, democrazia, etc), il potere è sempre in mano a una minoranza, in rapporto osmotico con altre minoranze che aspirano ad esso. Ma per Mosca questa lotta per il potere politico non avviene tra più gruppi diversi per pensiero o per censo, ma tra due tipologie così individuabili: quella che detiene il potere che Mosca chiama "materiale" (ovvero la "classe burocratica"), che si identifica con il potere coercitivo; quella che detiene il potere "intellettuale", che controlla il consenso.Chi detiene il potere "intellettuale" aspirerebbe ad ottenere quello "materiale". A sua volta, chi detiene il potere "materiale" necessita giustificarlo "mercè il sussidio di qualcuna almeno delle forze intellettuali o morali", e quindi mediante compromessi e concessioni al gruppo "intellettuale".L'insieme di questi due gruppi viene da lui definita come "classe politica". In base a questa definizione, in ogni sistema politico sarebbe possibile individuare: Una "classe politica", come sopra descitta. Mosca la definisce come "l'insieme delle gerarchie che materialmente e moralmente dirigono una società". Una "formula politica". Mosca la definisce come "la dottrina o le credenze che danno una base morale al potere dei dirigenti".La regola fondamentale proposta dalla "Teoria della classi politiche" di Mosca è che alla modifica della "formula politica" consegue una modifica dell'organizzazione della classe politica.In altre parole, qualunque sistema politico si basa su di un consenso di fondo. Quando questo decade, ne consegue prima di tutto una modifica della "formula politica", atta ad un nuovo consenso. Parallelamente, avverranno adeguamenti sia nella composizione dei gruppi intellettuali e burocratici che formano la classe politica, sia nella sua forma organizzativa. Detta in modo sintetico, condizione necessaria e sufficiente per l'evoluzione delle istituzioni politiche è l'evoluzione culturale. Da questa regola consegue anche una modalità interpretativa della Storia. Dice Mosca "È impossibile studiare la storia delle dottrine politiche senza studiare contemporaneamente quella delle istituzioni politiche".
Una teoria del complotto o della cospirazione (talvolta anche nella forma aggettivale: teoria complottista o cospirativa) è una teoria che attribuisce la causa di un evento, o di una catena di eventi (in genere politici, sociali o talvolta anche naturali), a un complotto. Si tratta in genere di teorie alternative più complesse ed elaborate rispetto alle versioni fornite dalle fonti ufficiali e critiche nei confronti del senso comune o della verità circa gli avvenimenti comunemente accettata dall'opinione pubblica. Tali ipotesi non sono provate per definizione, dal momento che cesserebbero di essere "teorie", e vengono spesso elaborate in occasioni di eventi che suscitano forte impressione nell'opinione pubblica, come ad esempio eventi tragici legati alla morte di personaggi più o meno famosi o grandi disastri civili e ambientali, o atti terroristici, a volte anche per effetto dell'ampia diffusione e trattazione da parte dei mass media.
La teoria dei segnali studia le propriet matematiche e statistiche dei segnali, definiti come funzioni matematiche del tempo. In generale, un segnale una variazione temporale dello stato fisico di un sistema o di una grandezza fisica (potenziale o corrente elettrica per segnali elettrici, parametri di campo elettromagnetico per segnali radio) che serve per rappresentare e trasmettere messaggi ovvero informazione a distanza; il sistema in questione pu essere il pi disparato. In elettronica un segnale viene dunque studiato attraverso un modello matematico o funzione in cui il tempo (o il suo inverso, la frequenza) considerato variabile indipendente.