Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La Terra Santa è una raccolta di poesie scritta da Alda Merini e stampata da Scheiwiller nel 1984. Il numero di liriche contenute nella raccolta è di quaranta. La scelta delle poesie è stata effettuata da Maria Corti sulla base di manoscritti e dattiloscritti di un centinaio di poesie, in parte ancora inedite, raccolte nel Fondo Manoscritti di Autori Moderni e Contemporanei dell'Università di Pavia. Da questo momento in poi, la produzione letteraria di Merini è contraddistinta da una sovrabbondante scrittura di testi, alcuni dei quali nascono da necessità terapeutiche, che non sono tutti validi dal punto di vista letterario, e che sono stati amministrati da amici scrupolosi di Merini quali ad esempio Giacinto Spagnoletti, Nicola Crocetti, Vanni Scheiwiller, Maria Corti, Giovanni Raboni. La storia della pubblicazione di questa raccolta è stata testimoniata dalla curatrice Corti, la quale più volte ha ricordato «la generale ottusa indifferenza» delle case editrici italiane per la pubblicazione delle poesie scelte per la costituzione de La Terra Santa, tanto che questo fatto ha concorso a rendere arduo il ritorno di Merini all'interno del panorama letterario italiano. La Terra Santa è stata ristampata da Scheiwiller nel 1996, insieme alle raccolte Destinati a morire del 1990, Le satire della Ripa del 1983, Le rime petrose datate sempre 1983 e Fogli bianchi del 1987, nel nuovo volume dal titolo La Terra Santa. Con questa raccolta Merini ha vinto il Premio Librex-Guggenheim «Eugenio Montale» nel 1993 per la poesia. La natura della poesia di Merini, facendo propria l'informazione di Giacinto Spagnoletti contenuta ne La letteratura italiana del nostro secolo, è di «trascinare la propria poesia a una sua funzione “archeologica”», e con ciò si voleva affermare che, in tutta la sua produzione in versi, la scrittrice sembra che guardi il mondo «sub specie endecasillabica». Insomma, il verso principe della lirica italiana, l'endecasillabo, è la misura metrica guida che Alda Merini scelse da quando si esercitava alle prime prove poetiche, un verso sicuro, un «argine sicuro» - ha scritto Benedetta Centovalli in una nota a Il volume del canto - per narrare la propria vicenda umana. A causa di questa peculiare scelta metrica, insieme ad altre questioni di carattere stilistico quali, ad esempio l'uso del verso - melopea, l'utilizzo di una lettura «figurale» dei personaggi che attraversano il tessuto narrativo, si è parlato di influenze medievali e stilnovistiche nell'opera di Merini, accostando per questo il “maestro” Manganelli alla «ragazzetta milanese». In questa raccolta poetica, comunque, Alda Merini dimostra di saper far uso anche di altri metri oltre all'endecasillabo quali il quinario, il settenario, il novenario, misure però che rispettano sempre i canoni classici della lirica italiana, che rifiutano qualsiasi violazione alla norma, inserendosi comunque nel solco della tradizione novecentesca che da D'Annunzio a Pascoli ha optato per una lirica in cui «il verso si lascia pervadere dalla prosa». Il tema dominante della raccolta è il manicomio, che Alda Merini assimila metaforicamente alla Terra Santa di fonte biblica. Così in tutta la raccolta questo tema non solo è presente ma viene iterato, e come sintetizza Alda Merini, La Terra Santa «parla ossessivamente dello stesso tema, lo racconta, se ne lamenta. Sembrerebbe, ma non è poesia patologica». Recuperando i giudizi critici, abbastanza generosi, che riguardano questa raccolta poetica, considerata da Maria Corti «fra le creazioni poetiche migliori di Alda Merini», ci si rende conto che il dato costante nelle sue liriche è l'armonia in quanto «valore prelogico», ha scritto Giacinto Spagnoletti, e ancora contraddistinta da versi la cui musicalità è causata dalla presenza di «scatti fonici e verbali»: si ricorda che Merini fa spesso uso, nelle sue liriche, del linguaggio musicale acquisito con lo studio del pianoforte. Nella raccolta poetica La Terra Santa, il periodo d'internamento della scrittrice viene creativamente metaforizzato nella vicenda storico-religiosa che il popolo ebraico ha percorso durante l'esodo in Terra Santa e di cui narrano i primi libri dell’Antico Testamento. Essendovi concretamente una sovrapposizione fra Terra promessa e manicomio, e quindi fra il viaggio compiuto dal “popolo prediletto” da Dio dall'Egitto alla Palestina, Remo Pagnanelli in una recensione al volume ha parlato de La Terra Santa come di «progetto logico e strutturato nel genere coesivo del poema». Il manicomio di Alda Merini viene individuato dalla scrittrice come un inferno e quindi, ne «La Terra Santa, la contrada consacrata da Gerico», scrive Manganelli, «anche l'inferno è sacro».
Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viatĭcum; quest'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) è lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio può essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: può avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio può includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono. Il viaggio può essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.
La Terza Crociata (1189-1192), conosciuta anche come "Crociata dei Re", fu un tentativo, da parte di vari sovrani europei, di riconquistare Gerusalemme e quanto perduto della Terrasanta al Saladino (Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb). La campagna militare portò i crociati a riprendere il controllo di importanti città come Acri e Giaffa e a fermare l'espansione dei musulmani, tuttavia non riuscirono nell'intento di conquistare la città santa di Gerusalemme che era l'obiettivo emotivo e spirituale della spedizione. Dopo il fallimento della Seconda Crociata, la dinastia musulmana Zengide, che controllava una Siria unificata, era impegnata in un conflitto con i sovrani fatimidi dell'Egitto. Il condottiero curdo Saladino riuscì ad unificare le due fazioni, siriana ed egiziana, sotto il suo comando e forte di questa unione si scagliò contro gli stati crociati riuscendo a catturare Gerusalemme nel 1187. Spronati dallo zelo religioso, il re Enrico II d'Inghilterra e il re Filippo II di Francia (noto come Filippo Augusto) misero fine al conflitto che li vedeva opposti per impegnarsi a condurre una nuova crociata. Prima che l'impresa avesse avuto inizio, la morte di Enrico avvenuta nel 1189, portò il passaggio del comando del contingente inglese al suo successore, re Riccardo I d'Inghilterra (noto come Riccardo Cuor di Leone, in francese Cœur de Lion). Anche l'anziano imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa rispose alla chiamata alle armi mettendosi alla guida di un possente esercito. Tuttavia Federico affogò mentre tentava di guadare il fiume Göksu, in Asia minore, il 10 giugno 1190 prima di raggiungere la Terra Santa. La sua morte causò un tremendo dolore tra i crociati tedeschi, la cui maggioranza abbandonò l'impresa e fece ritorno nelle proprie terre. Dopo che i crociati riuscirono a cacciare i musulmani da Acri, Filippo Augusto, insieme al successore di Federico Leopoldo V di Babenberg (noto come Leopoldo il virtuoso), lasciò la Terra Santa nell'agosto del 1191. Il 2 settembre 1192, dopo diversi scontri, Riccardo d'Inghilterra e Saladino stipularono un trattato in cui veniva garantito il controllo musulmano sulla città di Gerusalemme ma, allo stesso tempo, veniva permesso ai pellegrini e ai mercanti cristiani disarmati di visitare la città. Raggiunto questo risultato, Riccardo lasciò la Terra Santa il 9 ottobre. I successi della Terza Crociata permisero ai crociati di mantenere il controllo di diversi territori a Cipro e sulla costa siriana, tuttavia il fallimento nella riconquista di Gerusalemme ebbe come conseguenza la preparazione della Quarta Crociata.
La sesta crociata ebbe luogo tra il 1228 e il 1229 ed ebbe come assoluto protagonista Federico II di Svevia e di Sicilia. Fu l'unica crociata pacifica, risolta per vie diplomatiche, evitando lo scontro militare. A dispetto di ciò, fu anche quella che ottenne le maggiori conquiste territoriali per lo schieramento crociato.
Gli ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi anche di Rodi o di Malta, erano un ordine religioso cavalleresco nato intorno alla seconda metà dell'XI secolo a Gerusalemme, intitolato a San Giovanni Battista. I membri dell'ordine erano detti anche giovanniti o gerosolimitani. In seguito alla prima crociata divenne un ordine religioso cavalleresco cristiano, dotato di un proprio statuto, secondo il costume del tempo. Quindi, nel 1113 papa Pasquale II lo rese autonomo e sovrano con il protettorato della Santa Sede. Se fino ad allora l'Ordine seguiva la Regola benedettina, piano piano iniziò ad osservare quella agostiniana. Infine il maestro Raymond du Puy de Provence diede all'Ordine una regola propria, ispirata sempre a quella agostiniana. Successivamente, dopo la perdita dei territori cristiani in Terra santa, l'Ordine si rifugiò brevemente a Cipro (1291) e poi a Rodi (1309), su cui estese la propria sovranità, e successivamente a Malta (1530), giurando come vassallo del re di Sicilia. Già a Rodi la sovranità internazionale e l'indipendenza dell'Ordine crebbero ancora, così come la flotta navale divenne ancor più temibile. Per tutto il XIV secolo l'Ordine si suddivise in Gran Priorati, Baliaggi e Commende in base alle lingue parlate dai cavalieri. Inizialmente le lingue erano sette, parlate nelle seguenti nazioni: Francia, Italia, Germania, Provenza, Alvernia e Aragona (Navarra). Nel 1492 venne costituita l'ottava lingua, ovvero quella di Castiglia e Portogallo. In seguito alla perdita di Malta per mano di Napoleone (1798) l'ordine inizialmente si divise e andarono in Russia circa 400 cavalieri e dignitari esiliati dall'isola. Postisi sotto la protezione dello zar Paolo I, dopo la destituzione-abdicazione di Ferdinand von Hompesch zu Bolheim, i Cavalieri elessero appunto lo zar quale Gran Maestro dell'Ordine, fino al 1803, quando fu eletto un nuovo gran maestro in Italia, e l'ordine si stabilì in Italia. Inizialmente a Messina e dal 1804 a Catania, quindi nel 1826 a Ferrara e infine, nel 1834, a Roma, dove tuttora risiede. Così il "Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta", abbreviato in Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM), Ordine religioso cattolico di sub collazione Vaticana, di Diritto Canonico oggi ha il posto di "osservatore" alle Nazioni Unite. Ha un suo governo e alcune prerogative di Stato autonomo, pur "senza territorio". È presente in oltre 120 paesi e, abbandonato l'impegno militare, realizza attività a carattere medico, sociale ed umanitario. Sono però presenti anche altri eredi dell’antico Ordine, quelli di fede protestante o anglicana, come il Venerabile Ordine di San Giovanni, con sede a Londra, l'Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo, già sotto protezione degli Hohenzollern, e quelli di Svezia e dei Paesi Bassi. Lo SMOM, insieme a questi quattro ordini riconosciuti da stati nazionali, dal 1963 ha costituito l'Alleanza degli Ordini di San Giovanni di Gerusalemme.
Marco Polo (Venezia, 15 settembre 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324) è stato un viaggiatore, scrittore, ambasciatore e mercante italiano. La relazione dei suoi viaggi in Estremo Oriente, è raccolta nell'opera Il Milione, una vera e propria enciclopedia geografica che riunisce le conoscenze essenziali disponibili in Europa alla fine del XIII secolo sull'Asia. Membro del patriziato veneziano, con il padre Niccolò e lo zio paterno Matteo viaggiò attraverso l'Asia lungo la Via della seta fino alla Cina (allora Catai) dal 1271 al 1295. Consigliere e ambasciatore alla corte del Gran Khan Kubilai, tornò a Venezia nel 1295 con una discreta fortuna che investì nell'impresa commerciale di famiglia. Prigioniero dei genovesi dal 1296 al 1299, dettò le memorie dei suoi viaggi a Rustichello da Pisa (forse suo compagno di cella), che le scrisse in lingua franco-veneta con il titolo "Divisiment dou monde". Ormai ricco e famoso, sposò la patrizia Donata Badoer che gli diede tre figlie: Moretta, Bellela, Fantina. Morì nel 1324 e venne sepolto nella chiesa di San Lorenzo a Venezia. Seppur non sia stato il primo europeo a raggiungere la Cina, fu il primo a redigere un dettagliato resoconto del viaggio, Il Milione, che fu ispirazione per generazioni di viaggiatori europei (non ultimo Cristoforo Colombo) e fornì spunti e materiali alla cartografia occidentale (in primis al Mappamondo di Fra Mauro).
Il diavolo in Terrasanta. Viaggio per terra e per mare da Roma a Gerusalemme è un romanzo del 2019 dell'autore italiano Enrico Brizzi. Si tratta del quarto romanzo incentrato su un viaggio a piedi, nel quale compaiono i personaggi già apparsi ne Gli Psicoatleti, la cui vicenda si situa prima cronologicamente.
La basilica della Santa Casa è uno dei principali luoghi di culto mariano e tra i più importanti e visitati santuari mariani del mondo cattolico. Sorge a Loreto in piazza della Madonna, a 127 metri s.l.m., al termine della via Lauretana. Il santuario ha la dignità di Basilica pontificia minore. All'interno della basilica, i cattolici rendono culto di devozione verso i resti di quella che secondo la tradizione è la Santa Casa di Nazareth, dove visse Gesù. A questa famosa basilica è collegata la devozione per Maria madre di Gesù che ha l'iconografia culturale e storica della Vergine Lauretana, patrona dell'aviazione; tra i numerosi personaggi e santi che vi hanno fatto visita, si ricordano santa Camilla Battista da Varano; santa Thérèse di Lisieux; santa Gianna Beretta Molla; tra i papi che hanno visitato la basilica vi sono papa Giovanni XXIII, papa Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI e papa Francesco.
L'Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione (da ἀποκάλυψις, apokálypsis, termine greco che significa "rivelazione"), è l'ultimo libro del Nuovo Testamento (e quindi l'ultimo libro della Bibbia) ed è la sola apocalisse presente nel canone della Bibbia, di cui costituisce uno dei testi più difficili da interpretare. L'Apocalisse appartiene al gruppo di scritti neotestamentari noto come "letteratura giovannea", in quanto scritta, se non dallo stesso apostolo, nei circoli che a lui e al suo insegnamento facevano riferimento. Di 404 versetti, 278 contengono almeno una citazione veterotestamentaria. I libri che si ritiene abbiano maggiormente influenzato l'Apocalisse sono i libri dei Profeti, principalmente Daniele, Ezechiele, Isaia, Zaccaria ed anche il Libro dei Salmi e l'Esodo.