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Autore principale: Cardini, Franco
Con Terra Santa o Terrasanta (in arabo: الأرض المقدسة, al-Arḍ al-Muqaddasa ; in ebraico: ארץ הקודש? - trascrizione moderna Eretz haQodesh, trascrizione tiberiense ʾÉreṣ haqqāḏeš -; in greco: Ἄγιοι τόποι - pronuncia erasmiana della lingua classica /ˈagioj ˈtɔpoj/, pronuncia bizantina e moderna /ˈaji ˈtɔpi/ -; in latino Terra Sancta) si indica la regione compresa tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano, attualmente divisa tra lo Stato di Israele e i territori amministrati dall'Autorità Palestinese (Palestina). Storicamente l'aggettivo si riferisce al significato spirituale di quella terra per ebrei, cristiani e musulmani. A partire dal secondo dopoguerra la regione si è trovata al centro del conflitto arabo-israeliano; anche per questa ragione il termine è oggi spesso utilizzato per indicare generalmente quell'area senza specificare "Israele" o "Palestina", al fine di non favorire uno dei contendenti. Monumenti importanti sono la basilica del Santo Sepolcro, la città natale di Gesù, Betlemme, il Muro Occidentale del Tempio di Gerusalemme e la Cupola della Roccia. Per gli Ebrei si tratta della Terra promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè; in essa si trovano le città sante di Gerusalemme e di Hebron. Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui nacque, morì e risorse Gesù Cristo, incarnazione del Verbo; in essa si trovano le città legate alla vita di Gesù: Betlemme, Gerusalemme e Nazaret. Tra i musulmani v'è la credenza che sia la terra in cui Maometto giunse al termine di un immaginario viaggio notturno (isrā' ) che mosse dalla Mecca e che lo fece ascendere poi al Cielo (mi‘rāg ), visitando il Paradiso dopo aver sorvolato l'Inferno (per cui si veda Isrāʾ e Miʿrāj). La Cupola della Roccia di Gerusalemme fu eretta in età omayyade sul luogo da cui sarebbe cominciata la mistica ascensione del profeta dell'Islam.
Con l'espressione Terra Mariana (latino medievale per "Terra di Maria") si indica il nome ufficiale della Livonia medievale o Antica Livonia (in tedesco: Alt-Livland; estone: Vana-Liivimaa; in lettone: Livonija). Venne formata all'indomani della crociata livoniana e i suoi territori erano composti dall'odierna Estonia e Lettonia. Fu istituita il 2 febbraio 1207 come stato ecclesiastico all'interno del Sacro Romano Impero; successivamente nel 1215 Papa Innocenzo III la dichiarò possedimento della Santa Sede.Il legato pontificio Guglielmo di Modena divise la Terra Mariana in principati feudali: il Ducato di Estonia (direttamente amministrata dal re di Danimarca), l'Arcidiocesi di Riga; la diocesi di Curlandia; la diocesi di Dorpat; la diocesi di Ösel-Wiek; territori assegnati dai Cavalieri portaspada, un ordine religioso cavalleresco. Dopo la battaglia di Siauliai del 1236, i membri sopravvissuti dei Fratelli si fusero nel 1237 con l'Ordine Teutonico di Prussia e divennero noti come Ordine Livoniano. Nel 1346 l'Ordine Livoniano acquistò il Ducato di Estonia dalla Danimarca. Durante il periodo in cui esistette la Livonia medievale, vi fu una costante lotta per la supremazia tra le terre governate dalla Chiesa e quelle dell'Ordine, tra nobiltà tedesca secolare e cittadini delle città anseatiche di Riga e Reval (che godevano di particolare autonomia). In seguito alla sconfitta nella battaglia di Grunwald nel 1410, l'Ordine Teutonico e lo Stato monastico dei cavalieri teutonici caddero in declino, mentre i cavalieri di Livonia riuscirono ad instradarsi su un percorso che li portasse ad una maggiore indipendenza. Nel 1561, durante la guerra di Livonia, la Terra Mariana che dal 1419 era divenuta nota come Confederazione di Livonia cessò di esistere. Le sue parti settentrionali furono cedute all'Impero Svedese e formarono il Ducato di Estonia, i suoi territori meridionali entrarono a far parte del Granducato di Lituania - e quindi in seguito della Confederazione polacco-lituana - come Ducato di Livonia e Ducato di Curlandia e Semigallia. L'isola di Saaremaa divenne parte della Danimarca. Dall'inizio del XX secolo, parlando di Terra Mariana (in estone: Maarjamaa) si faceva riferimento nei testi poetici o aulici all'Estonia. Nel 1995 l'Ordine della Croce della Terra Mariana, una decorazione statale, fu istituito per onorare l'indipendenza dell'Estonia.
Il termine Crociata è attribuito primariamente alla serie di guerre promosse dalla Chiesa cattolica, combattute tra l'XI e il XIII secolo. Le più note sono le campagne avvenute nel Vicino Oriente volte a riconquistare la Terra Santa dal dominio islamico, principalmente sul terreno dell'Anatolia e del Levante nel Mediterraneo orientale, ma anche in Egitto e in Tunisia. Tuttavia gli storici utilizzano il termine "crociata" anche per altre campagne volute dalla Chiesa cattolica per una serie di motivi diversi, tra cui sopprimere il paganesimo e i movimenti eretici, risolvere i conflitti tra gruppi cattolici rivali o per ottenere vantaggi politici e territoriali. La prima crociata (1096-1099) venne invocata nel 1095 da Papa Urbano II nel corso di un sermone durante il Concilio di Clermont. In esso il Papa invocava un aiuto militare all'impero bizantino e al suo imperatore Alessio I Comneno, che necessitavano di rinforzi per fronteggiare i turchi intenti a invadere l'Anatolia. Lo scopo di Urbano era quello di garantire ai pellegrini il libero accesso alla Terrasanta, in quel momento sotto il controllo musulmano. Gli studiosi non concordano pienamente su ciò: l'intenzione di Urbano potrebbe essere stata anche quella di condurre a riunificazione la chiesa orientale e quella occidentale della cristianità, divise dopo il grande Scisma del 1054 e di affermarsi come capo della Chiesa unificata. Il successo iniziale della Crociata permise di istituire i primi quattro stati crociati: la Contea di Edessa, il Principato di Antiochia, il Regno di Gerusalemme e la Contea di Tripoli. L'entusiastica risposta alla predicazione di Urbano da parte di tutte le classi nell'Europa occidentale creò un precedente per altre crociate. I volontari divennero crociati facendo voto pubblico e ricevendo indulgenza plenaria. Alcuni speravano in un'ascensione di massa in cielo a Gerusalemme o nel perdono di Dio per tutti i loro peccati. Altri hanno partecipato per soddisfare i propri obblighi feudali, al fine di ottenere gloria e onore o cercare guadagni economici e politici. Successivamente alla prima crociata ve ne furono diverse altre, più o meno rilevanti e numerose, tuttavia tali sforzi durati quasi due secoli per riconquistare la Terrasanta si conclusero con un fallimento. Diversamente, altre crociate non dirette verso il vicino oriente portarono risultati che si consolidarono nel tempo. Ad esempio, la crociata dei Venedi portò, verso la fine del XII secolo, sotto il controllo cattolico tutto la zona del Baltico nord-orientale. All'inizio del XIII secolo l'Ordine Teutonico dette vita a uno stato crociato in Prussia, mentre la monarchia francese usò la crociata contro gli Albigesi per estendere il regno fino al Mar Mediterraneo. L'ascesa dell'Impero ottomano alla fine del XIV secolo comportò una risposta militare cattolica che però si tradusse in ulteriori sconfitte a Nicopoli nel 1396 e a Varna nel 1444. Tra gli storici convivono diverse opinioni riguardo ai crociati. Alcuni sottolineano la loro condotta incongrua con gli scopi dichiarati, come testimoniano le non infrequenti scomuniche comminate dal Papa e per i saccheggi e violenze spesso intraprese; altri invece rilevano il forte spirito religioso che animava comunque questi combattenti. In ogni caso le crociate ebbero un profondo impatto sulla civiltà occidentale. Le città-stato italiane ottennero considerevoli concessioni in cambio dell'assistenza ai crociati e le colonie che stabilirono in oriente furono fondamentali per lo sviluppo del commercio permettendo a città come Genova e Venezia di prosperare. Inoltre consolidarono l'identità collettiva della Chiesa latina sotto la guida papale e costituirono una fonte di racconti di eroismo, cavalleria e pietà che galvanizzavano il romanticismo, la filosofia e la letteratura.
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