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Con il titolo Tragedie (lat. Tragoediae) è conosciuto un insieme di opere di Lucio Anneo Seneca. Le tragedie di Seneca sono le sole opere tragiche latine pervenute in forma non frammentaria, e costituiscono quindi una testimonianza preziosa sia di un intero genere letterario, sia della ripresa del teatro latino tragico, dopo i vani tentativi attuati dalla politica culturale augustea per promuovere una rinascita dell'attività teatrale. In età giulio-claudia (27 a.C.–68 d.C.) e nella prima età flavia (69–96) l'élite intellettuale senatoria ricorse al teatro tragico per esprimere la propria opposizione al regime (la tragedia latina riprende ed esalta un aspetto fondamentale in quella greca classica, ossia l'ispirazione repubblicana e l'esecrazione della tirannide). Non a caso, i tragediografi di età giulio-claudia e flaviana furono tutti personaggi di rilievo nella vita pubblica romana.
Tieste è una tragedia di Quinto Ennio, di cui oggi restano solo frammenti.
Tieste (in greco antico: Θυέστης, Thyéstēs) è un personaggio della mitologia greca figlio di Pelope e di Ippodamia, fratello gemello di Atreo. Appartiene alla stirpe dei Pelopidi. È protagonista col fratello Atreo di una sanguinosa e macabra faida che nasce con la contesa del trono paterno e termina quando tutti avranno vendicato i torti subiti e l'ultimo di loro, Oreste (figlio di Agamennone, a sua volta figlio di Atreo) vagherà perseguitato dai rimorsi e dalle Erinni fino all'intervento di Atena
In morte del fratello Giovanni è un sonetto scritto da Ugo Foscolo nel 1803.
Il carme è una forma poetica che, a seconda dei tempi, ha indicato un diverso tipo di genere letterario. Si tratta dell'italianizzazione del termine latino Carmen.
A Bonaparte liberatore è un'ode scritta dal giovane Ugo Foscolo, firmata col nome di "Niccolò Ugo" (affiancando cioè il nome di battesimo allo pseudonimo, secondo una sua abitudine di quegli anni), che fu stampata a Bologna nel maggio del 1797 e, con l'aggiunta di una lettera diretta a Napoleone, nota come Orazione a Bonaparte (o Dedicatoria a Bonaparte), e numerose varianti, a Genova nel novembre del 1799, quando il poeta, soldato delle truppe francesi, si trovava nella città ligure.