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Tito Amodei

Tito Amodei, nato Ferdinando Amodei (Colli a Volturno, 11 marzo 1926 – Roma, 31 gennaio 2018), è stato uno scultore, pittore, critico d'arte e religioso italiano. In attività fino alla morte, nonostante l'età avanzata e la malattia di Parkinson che gli condizionò soprattutto l'uso di una mano, ha operato dalla fine degli anni cinquanta prevalentemente come scultore nel campo dell'arte sacra e monumentale. Attraverso mostre, conferenze e pubblicazioni, ha promosso l'arte sacra attraverso un dibattito aperto alle più innovative forme espressive, sebbene non scevro di controversie, portando nella pratica artistica il messaggio del concilio Vaticano II. Nel corso degli anni, Tito dissolve progressivamente le componenti figurative e concettuali presenti nelle sue opere in favore di un'astrazione geometrica elaborata dalle forme base del cilindro e del piano e dalla ricerca dell'equilibrio prospettico e luministico di pesi e volumi con lo spazio circostante. Le sue sculture più recenti - con l'eccezione parziale di quelle di committenza religiosa - sono strutture architettoniche in legno e meno frequentemente in bronzo e altri metalli, spesso di grandi dimensioni e commisurate per spazi aperti. Tra le sue opere figurano anche interventi decorativi per monumenti pubblici (come il monumento ai caduti di Colli a Volturno e San Giovanni a Piro) o santuari (santuario di San Gabriele dell'Addolorata). Nel 2006, si è svolta una mostra dedicata alla sua produzione dal 1979 al 2005, comprendente sculture, disegni e incisioni, presso gli spazi espositivi del polo museale del Vittoriano a Roma. Due sue opere sono conservate nella collezione di arte contemporanea del Palazzo della Farnesina. Altre opere dell'artista - sculture, dipinti, incisioni - sono conservate ai Musei Vaticani, al Museo Staurós di Isola del Gran Sasso d'Italia, allo SMAK di Gand, all'Albertina di Vienna e alla Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow.Accanto alla produzione scultorea, è da menzionare anche quella grafica, dai disegni a matita su carta alle acqueforti e serigrafie e la scenografia dello spettacolo teatrale "Gilgamesh", del 1999, per la regia di Shahroo Kheradmand. È morto la mattina del 31 gennaio 2018 nella sua cella ai piedi della Scala Santa in Roma all'età di 91 anni. Le esequie si svolgono il 2 febbraio nella cappella di San Lorenzo in Palatio. È sepolto nel cimitero dei padri Passionisti a Monte Argentario.

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