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Ragusa (AFI: /raˈɡuza/, in croato Dubrovnik, anticamente in italiano anche Ragusa di Dalmazia e, all'uso antico, Ragusi, Rausa, Raugia e Ragugia) è una città della Croazia meridionale di 42 641 abitanti, capoluogo della Regione raguseo-narentana e affacciata sul Mare Adriatico, nella Dalmazia meridionale. La città, che ha lungamente mantenuto la propria indipendenza, vanta un centro storico di particolare importanza storica e culturale, che figura nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e che le ha valso il soprannome di "Perla dell'Adriatico". La città fu fondata originariamente su un'isola rocciosa con il nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo da abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusa Vecchia, che dista 18 km da Ragusa) in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari. Caduta Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), Ragusa passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358, quando ottenne l'indipendenza. Durante il periodo di appartenenza alla Repubblica di Venezia, Ragusa ne mutuò il proprio assetto istituzionale. Da tale anno diventò la capitale di una repubblica marinara indipendente, la Repubblica di Ragusa, fino all'arrivo delle truppe napoleoniche nel 1808, dopo di cui fu annessa prima al Regno d'Italia napoleonico e successivamente alle Province illiriche. Assegnata definitivamente all'Impero austriaco con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu integrata nel Regno di Dalmazia, sotto il dominio diretto degli Asburgo. Nel 1919, dopo gli eventi legati alla prima guerra mondiale e la disgregazione dell'Impero austriaco, Ragusa passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi diventato Regno di Jugoslavia. In seguito alla dissoluzione della Jugoslavia, e alla successiva guerra d'indipendenza croata, Ragusa entrò a far parte del nuovo Stato indipendente della Croazia. Toccato l'apice del suo sviluppo economico e sociale tra il XV e il XVI secolo, Ragusa ha notevolmente influenzato lo sviluppo della letteratura croata diventando punto di riferimento di poeti, drammaturghi, pittori, matematici, fisici e di altri studiosi. Grazie alla sua secolare storia, che ha lasciato anche un'importante presenza architettonica e artistica, Ragusa è diventata una delle principali mete turistiche dell'Adriatico, come testimoniato anche dalla tipologia di traffico che passa dal suo porto marittimo, che è principalmente crocieristico.
La Dalmazia (in latino Dalmatia, in croato Dalmacija, in montenegrino e serbo Далмација, Dalmacija) è una regione storico-geografica sulla costa orientale del mare Adriatico, che si estende dalle isole Quarnerine a nord-ovest, sino al fiume Boiana, attuale confine tra Montenegro e Albania, a sud-est, politicamente suddivisa tra Croazia, Montenegro e, per un breve tratto presso il porto di Neum, Bosnia ed Erzegovina. Geograficamente è una sottile striscia di terra corrispondente al versante marittimo delle montagne balcaniche che costeggiano il mare Adriatico, che solo nella sua parte centrale si estende fino a 50 km verso l'entroterra (Zagora), fino alle Alpi Dinariche. Il suo nome deriva dall'antico popolo dei Dalmati (in latino Dalmatae o Delmatae: a sua volta questo nome deriva dalla parola illirica delmë, che significa pecora) e venne utilizzato ufficialmente per denominare la regione quando la Dalmazia fu staccata dall'Illirico e costituita come provincia romana (10 d.C.).
L'esodo giuliano dalmata, noto anche come esodo istriano, è un evento storico consistito nell'emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, dall'Istria, dal Quarnaro e dalla Dalmazia, nonché di un consistente numero di cittadini italiani (o che lo erano stati fino poco prima) di nazionalità mista, slovena e croata, che si verificò a partire dalla fine della seconda guerra mondiale (1945) e nel decennio successivo. Si stima che i giuliani (in particolare istriani e fiumani) e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250.000 e le 350.000 persone. Il fenomeno, seguente agli eccidi noti come massacri delle foibe, coinvolse in generale tutti coloro che diffidavano del nuovo governo jugoslavo comunista di Josip Broz Tito e fu particolarmente rilevante in Istria e nel Quarnaro, dove si svuotarono dei propri abitanti interi villaggi e cittadine. Nell'esilio furono coinvolti tutti i territori ceduti dall'Italia alla Jugoslavia con il trattato di Parigi e anche la Dalmazia, dove vivevano i dalmati italiani. I massacri delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata sono ricordati dal Giorno del ricordo, solennità civile nazionale italiana celebrata il 10 febbraio di ogni anno.
Dulcigno (in montenegrino-serbo Ulcinj/Улцињ, /'ultsiɲ/; in albanese Ulqini) è una città del Montenegro di 19.921 abitanti (2011), in maggioranza albanesi. È capoluogo del comune omonimo, situato nell'estremità meridionale della Dalmazia, sulla costa adriatica. Di antichissime origini, la città è stata fondata intorno al V secolo a.C. dagli Illiri e fu successivamente romana e poi bizantina. Fu sede vescovile dal IX al XVI secolo. Nel Medioevo fu conquistata dagli Slavi meridionali, dalla Repubblica di Venezia e infine, nel 1578, dagli Ottomani. Dulcigno è oggi una popolare meta turistica per le sue spiagge come Velika Plaža e Ada Bojana e per il suo centro storico medioevale. È il principale centro della minoranza albanese in Montenegro.
La diocesi di Sansepolcro (in latino: Dioecesis Biturgensis seu Burgi Sancti Sepulchri) è una sede della Chiesa cattolica in Italia, istituita da papa Leone X il 17 settembre 1520 con la bolla Pro excellenti praeminentia. Nell'ambito della generale riforma delle circoscrizioni diocesane in Italia, avviata dopo il Concilio Vaticano II, il 30 settembre 1986 la diocesi di Sansepolcro è stata unita alle diocesi di Cortona e di Arezzo a formare la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
La Dalmazia (in latino: Dalmatia) era un'antica provincia dell'Impero romano che comprendeva i territori dell'attuale Croazia, Bosnia, Serbia occidentale, Slovenia meridionale e Albania settentrionale. Essa faceva inizialmente parte della provincia romana dell'Illyricum (o Illyricum Superior), diviso in seguito alla rivolta dalmato-pannonica o più probabilmente agli inizi del principato di Tiberio in Dalmazia e Pannonia (tra il 14 ed il 20).
I comuni della Croazia (in croato: općine, singolare općina) costituiscono la suddivisione territoriale di secondo livello del Paese, dopo le regioni, e ammontano a 556; i comuni di maggiore rilevanza possiedono il titolo di città (grad). I comuni della Regione istriana hanno la denominazione bilingue in italiano e croato di comune/općina. Il comune è l'unità dell'autogoverno locale fondata sul territorio di più abitati che costituiscono un complesso naturale, economico e sociale e sono legati da interessi comuni. Il consiglio comunale (municipale) è l'organo di rappresentenza degli abitanti che emana atti nell'ambito delle competenze del comune (municipalità) e svolge altri lavori in conformità alla legge e allo statuto comunale. L'organo esecutivo comunale (municipale) è il sindaco. Il consiglio comunale (municipale) ed il sindaco (con uno o due vicesindaci o sostituti) vengono eletti ogni quattro anni alle elezioni dirette a suffragio universale secondo le norme stabilite con una legge speciale. Il referendum si può indire per destituire il sindaco (con il/i sostituto/i) nei casi e secondo le modalità previsti dalla legge.I comuni possono essere divisi in comitati locali con i consigli eletti e il presidente eletto da e tra i consiglieri. I comitati locali hanno ruolo consultivo.
Il fiordaliso stoppione (nome scientifico Centaurea jacea L., 1753) è una pianta erbacea, perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Artemio Giovagnoni (Perugia, 24 dicembre 1922 – Corciano, 5 settembre 2007) è stato uno scultore, medaglista, commediografo, scrittore e poeta italiano. Come scultore ha vinto numerosi premi e concorsi nazionali ed internazionali ed è considerato uno dei migliori medaglisti italiani. È stato accademico di merito dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia, dove è stato allievo, docente e, infine, consigliere di amministrazione. È uno fra i più importanti commediografi in vernacolo perugino.