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Castruccio Castracani degli Antelminelli (Lucca, 29 marzo 1281 – Lucca, 3 settembre 1328) è stato un condottiero italiano. Fu duca di Lucca, signore di Carrara, Lerici, Pisa, Pistoia, Pontremoli e Sarzana e gonfaloniere del Sacro Romano Impero.
La città di Carrara ha una storia molto antica. Sull'origine del nome della città sono state fatte diverse ipotesi. Secondo alcuni, il nome deriverebbe dall'antico ligure "Kar", che significa "pietra", quindi "luogo delle pietre". Secondo San Gerolamo, il nome "Carrara" deriverebbe dalle parole "Car" (città sui carri) e "Iara" (luna), quindi "città della luna sui carri". Per il geografo Emanuele Repetti, il nome deriva invece dal francese "Carrière", cava, derivato a sua volta dal latino "Carrariae" , tale prova è suffragata anche dal fatto che in altre lingue neolatine la parola "Cava" deriva appunto dalla radice "Carrariae". Spagnolo: "Cantera", rumeno: "Carieră" e in inglese: "quarry", che a sua volta deriva dalla parola franco-normanna "Carryeri"; ulteriore supposizione è quella del danese Wilhelm Wanscher, secondo cui "Carrara" deriva dall'egiziano Kar-Rha (tempio del Sole).
Luni (Ortonovo fino al 20 aprile 2017, Ortoneuvo in ligure, Ortnò nella variante locale) è un comune italiano sparso di 8 318 abitanti della provincia della Spezia in Liguria. La sede comunale è situata nella frazione di Casano. Confinante con la provincia di Massa-Carrara (comune di Carrara), in Toscana, è il comune ligure più orientale.
Ludovico IV, detto il Bàvaro (Monaco di Baviera, 1º aprile 1282 – Fürstenfeldbruck, 11 ottobre 1347), è stato duca di Baviera dal 1294, Rex Romanorum dal 1314 e Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328. È sepolto nella Frauenkirche di Monaco di Baviera. Egli è considerato dallo storico Bernd Schneidmüller come uno dei re-conte.
Lucca () è un comune italiano di 88 658 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È il centro principale della Piana di Lucca. Famosa per i suoi monumenti storici, è uno dei pochi capoluoghi a conservare il centro storico, ricco di antiche strutture di varie epoche, completamente circondato da una cinta muraria cinquecentesca nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel corso dei secoli. È una notevole città d'arte d'Italia. Ufficialmente di origini romane, ma su probabili insediamenti anteriori, Lucca, città di mercanti e tessitori, mantenne la sua autonomia come Stato indipendente per parecchi secoli fino al 1799 quando venne soppiantata l'antica Repubblica, a seguito della conquista francese da parte delle truppe napoleoniche, dando vita al Principato di Lucca e successivamente al Ducato borbonico di Lucca.
Guelfi e ghibellini erano le due fazioni contrapposte nella politica italiana del Basso Medioevo, in particolare dal XII secolo sino alla nascita delle Signorie nel XIV secolo. Le origini dei nomi risalgono alla lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V, avvenuta nel 1125, fra le casate bavaresi e sassoni dei Welfen, da cui la parola «guelfo», con quella sveva degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen, anticamente Wibeling, da cui la parola «ghibellino». Successivamente – dato che la casata sveva acquistò la corona imperiale e, con Federico I Hohenstaufen, cercò di consolidare il proprio potere nel Regno d'Italia – in questo ambito politico la lotta passò a designare chi appoggiava l'impero (ghibellini) e chi lo contrastava sostenendo il papato (guelfi). Nei castelli del tempo i merli delle mura erano guelfi se squadrati e ghibellini se a coda di rondine.
Gualtiero II (XII secolo – 1213) è stato un vescovo cattolico italiano.
Questa è una lista dei governanti di Lucca dal 1251 al 1847, quando lo Stato confluì nel Granducato di Toscana. Repubblica di Lucca: dal 1119 al 1799; Principato di Lucca e Piombino: dal 1805 al 1815; Ducato di Lucca, dal 1815 al 1847.
Castruccio Bonamici (Lucca, 1710 – 1761) è stato un letterato italiano. Soldato di Carlo III di Napoli, Partecipò alla battaglia di Velletri (1744), narrando poi l'avvenimento nel De rebus ad Velitras gestis (1746). Narrò poi la guerra che seguì sino al 1748 (Commentariorum de Bello Italico libri, 1750-51), glorificando nel III libro, acerrimo nemico quale egli era dell'Impero d'Austria, l'eroismo dei Genovesi. Pietro Giordani diceva del De Bello Italico che "è cosa grande, degna de' secoli antichi", e chiamava Castruccio "eccellentissimo e agli ottimi somigliantissimo" (Op., II, 364).