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Il marchesato di Dolceacqua era una piccola entità territoriale, indipendente dal 9 aprile 1276 al 14 giugno 1797, governata da un ramo della famiglia genovese Doria. Oltre al borgo, tuttora dominato dall'imponente castello, la signoria, poi elevata a marchesato, comprendeva anche Isolabona, Apricale, Perinaldo e la contea di Rocchetta. Il possedimento doriano era situato nell'attuale Riviera di Ponente, in una posizione strategica tra il ducato di Savoia e la repubblica di Genova, in prossimità del confine con il regno di Francia.
I Doria (detti anche D'Oria) sono un'antica e nobile famiglia originaria di Genova, con la cui storia spesso s'intreccia e s'immedesima la stessa storia familiare. Sino al XIV secolo i Doria primeggiarono, tra gare e rivalità, con le altre grandi famiglie feudali, gli Spinola, ghibellini come loro, e i Fieschi e i Grimaldi, due famiglie guelfe; dopo l'istituzione del dogato popolare (1339), perdono il predominio politico, ma conservano le tradizioni e le funzioni militari e navali. Con Andrea salgono all'apice della vita cittadina e, anche perduta questa funzione predominante, conservano sempre per il numero, per le ricchezze e per le aderenze, grande importanza e autorità e hanno, anche in tempi più recenti e in momenti decisivi, una funzione quasi direttiva.Durante le varie epoche, i Doria hanno dato vari cardinali, arcivescovi e vescovi alla Chiesa cattolica e ben sei dogi alla Repubblica di Genova: Giovanni Battista (1537–1539); Nicolò (1579–1581); Agostino (1601–1603); Ambrogio, eletto il 4 maggio 1621 e morto il 12 giugno prima ancora di essere incoronato; Giovanni Stefano (1633–1635); Giuseppe (1793–1795), penultimo doge della Repubblica.
La contea di Loano era un piccolo Stato, sede di zecca, governato da un ramo della famiglia Doria (signoria, 1255-1505; contea, 1547-1770), con un intermezzo dei Fieschi (1505-1547). Il feudo imperiale, di limitate dimensioni, comprendeva il borgo dominato dalla rocca, e un piccolo territorio nelle immediate adiacenze. Costituiva un'enclave nella repubblica di Genova ed era vicinissimo al più strategico marchesato di Finale.
Aretusa è stata una rivista letteraria di cui sono usciti 15 fascicoli tra marzo-aprile 1944 e gennaio-febbraio 1946 (ovvero dal I, 1 a III, 17/18). È stata diretta da Francesco Flora, Fausto Nicolini e Carlo Muscetta. In qualche modo è la prima rivista dell'Italia liberata.