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La sonnambula è un'opera seria in due atti messa in musica da Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani. È considerata con I puritani e Norma uno dei tre capolavori del compositore catanese.
Le fantasie sessuali o erotiche sono tutte quelle immagini mentali o modelli di pensiero, consci o inconsci, che possono comparire nell'immaginazione durante il rapporto sessuale o che ci si crea appositamente (tramite un pensiero o un ricordo) per produrre una situazione di eccitazione sessuale. Tutto ciò che può dar luogo ad un'eccitazione può dar luogo anche ad una fantasia. La fantasia sessuale risiede interamente nella mente di una persona, può essere attivata autonomamente attraverso vari mezzi, ad esempio da un testo di letteratura erotica, dalla visione di un film pornografico o da altri tipi d'immagini, come fotografie e rappresentazioni di arte erotica. Le fantasie sessuali sono un fenomeno quasi universale; tuttavia, a causa della natura estremamente trasgressiva e considerata come un tabù di alcune di queste, ci si auto-impedisce la loro messa in pratica: alcune persone trovano più consono cercar di realizzare le proprie fantasie attraverso un gioco di ruolo sessuale. Una fantasia può essere un'esperienza positiva o negativa, o addirittura le due cose contemporaneamente; può rappresentare la risposta ad un'esperienza vissuta nel passato e può giungere ad influenzare nel futuro il proprio comportamento sessuale. Il termine può anche descrivere un genere letterario, cinematografico o artistico; tali opere possono venire apprezzate per la loro qualità estetica. Ad esempio, le rappresentazioni di sadomasochismo nella fiction e il genere Women in prison sono due tipi di immaginari che possono ricondurre a fantasie sessuali. Al di fuori del caso specifico dato dalla pornografia, anche film non porno possono includere sequenze di fantasie sessuali: è il caso di Gli strani amori di quelle signore, Amarcord e American Beauty. In molti casi, l'uso di scene di fantasia consente l'inserimento all'interno di un'opera di materiale indicante lo stato mentale erotizzato del personaggio.
L'atto performativo fa parte della teoria degli atti linguistici elaborata da John Langshaw Austin. Si tratta di un'asserzione che non descrive un certo stato delle cose, non espone un qualche fatto, bensì permette al parlante di compiere una vera e propria azione. Tramite un atto performativo si compie quello che si dice di fare e conseguentemente si produce immediatamente un fatto reale. «Il nome deriva, ovviamente, da perform [eseguire], il verbo usuale con il sostantivo 'azione'» (Austin). Esempi di atti performativi: «Battezzo questa nave Queen Elizabeth»; «Scommetto mezzo scellino che domani pioverà»; «Io prendo te come mia sposa». Esistono diversi tipi di atti performativi: 1. Atti performativi che contengono verbi performativi. Secondo John Langshaw Austin i verbi performativi sono verbi che si permettono di agire, come per esempio "battezzare", "perdonare", "avvertire" o "vietare". 2.Atti performativi formati da semplici sostantivi, ad es.: "Grazie" 3.Atti performativi con predicati passivi, ad es.: "Vietato sporgersi" 4.Atti performativi in forma complessa, ad es.: "Le faccio i miei complimenti". 5.Atti performativi in contesti religiosi o di fantasia, ad es.: “Alzati, prendi il tuo letto e vattene a casa tua”(Gesù al paralitico) Un atto linguistico che in una lingua è performativo, può non esserlo in un'altra.