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Il turismo è l'insieme di attività e di servizi relativi a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione. Il soggiorno è generalmente non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall'esercizio di ogni attività remunerata all'interno dello Stato visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza, visite ad amici e parenti, motivi di affari e professionali, di salute, religiosi.
Il turismo responsabile (o turismo sostenibile) è un approccio al turismo nato alla fine degli anni ottanta, caratterizzato da una duplice preoccupazione per il luogo in cui ci si reca. La prima preoccupazione riguarda l'ambiente, il turista responsabile infatti deve evitare di danneggiarlo, mentre l'altro fattore di attenzione riguarda le popolazioni che abitano nella località visitata; il turista responsabile in questo caso deve avere un atteggiamento rispettoso della cultura locale e deve garantire anche il benessere della popolazione, capita infatti spesso che i ricavi dell'industria turistica rimangano in mano all'imprenditore o al gestore, senza vero vantaggio per la gente locale.
La Carta europea del turismo sostenibile è una dichiarazione di linee-guida e di principi volti ad un turismo e ad un'organizzazione dei luoghi turistici rispettosi dell'ambiente e delle risorse culturali dei luoghi stessi. Sono azioni volte all'educazione del turista rispetto alla comprensione delle tradizioni degli abitanti dei luoghi visitati e alla cura dell'ambiente locale. Anche le imprese che si occupano di turismo in un'area che aderisce alla Carta devono fare riferimento ai principi del turismo sostenibile. Le regioni europee che hanno aderito per prime alla Carta sono quelle settentrionali, ovvero Svezia, Danimarca e Finlandia, seguite da regioni spagnole e francesi. In Italia, aderiscono alla Carta, ad esempio, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che si estende tra l'Appennino forlivese, aretino e fiorentino e il Parco Regionale delle Dune Costiere che si estende da Torre Canne a San Leonardo in Puglia. Il termine sostenibile al posto di responsabile nasce dall'accentuazione dell'aspetto di attenzione allo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali.
Il turismo termale è il fenomeno che usufruisce di acque sorgenti, vapori e fanghi che possiedono proprietà curative per i più disparati bisogni di qualunque tipo L'Italia è di certo uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di centri termali, per altro apprezzati a livello internazionale per la qualità e l'efficacia dei servizi e dei trattamenti offerti. Questo anche a causa dei fenomeni di vulcanesimo secondario che danno origine a emissione di acque, vapori e fanghi arricchiti da sostanze presenti nel sottosuolo Le sue origini sono assai remote, si ha notizia infatti che i greci già ne avessero scoperto le proprietà curative, ma i più grandi estimatori dell'antichità furono senza dubbio i romani che ne fecero un aspetto della loro vita sociale. Il turismo termale però non debutta in senso moderno fino al XX secolo scorso, in cui si identifica come fenomeno d'élite. Nelle più importanti stazioni termali vennero costruiti imponenti edifici in stile liberty e si crearono strutture ricreative ad alto livello. Oggi la frequenza è di tutti i ceti sociali e corrisponde a circa il 2% dell'intero fenomeno turistico. Ulteriore impulso c'è stato da quando il Servizio Sanitario Nazionale ha incluso questi trattamenti tra le terapie rimborsate dallo stato. Inoltre il servizio termale non è solo a scopo terapeutico ma anche per le cure di bellezza, per la ricerca della forma fisica, e per ritrovare riposo e tranquillità.
Il turismo è uno dei settori economici dell'Italia. Il paese è, nel 2019, il quarto più visitato al mondo con 94 milioni di visitatori secondo l'ENIT, con un numero pari a 217,7 milioni di presenze straniere e con 432,6 milioni di presenze totali. Secondo stime della Banca d'Italia del 2018, il settore turistico genera direttamente più del 5% del PIL nazionale (il 13% considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresenta oltre il 6% degli occupati.Al 2018, i luoghi di cultura italiani (che comprendono musei, attrazioni, parchi, archivi e biblioteche) sono pari a 6 610. Gli esercizi alberghieri attivi sono 33 000, mentre quelli extra alberghieri sono 183 000. Il flusso turistico nelle località costiere è del 53%; le città più attrezzate sono Grosseto per quanto riguarda gli agriturismi (217), Vieste per i campeggi ed i villaggi turistici (84) e Cortina d'Ampezzo per i rifugi montani (20).
Il turismo ecosostenibile (detto anche sostenibile) è un tipo di turismo promosso da operatori che rivolgono una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura, e che adottano strategie operative affinché tale rapporto sia all'insegna dell'armonia e del rispetto. L'obiettivo principale è la preservazione dell'ambiente naturale e la ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura che favorisca la miglior convivenza possibile. Esso implica la gestione delle risorse in modo da soddisfare le esigenze economiche, sociali ed estetici di base, preservando l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali e la diversità biologica.Strutture all'insegna di turismo ecosostenibile si trovano in tutto il mondo, anche in Italia e ad esempio, scelgono di utilizzare lampadine a basso consumo per perseguire una politica di risparmio energetico, consigliano ai clienti un utilizzo consapevole dell'acqua per evitare sprechi, si adoperano nella raccolta differenziata dei rifiuti e propongono soluzioni alternative ai mezzi di trasporto privato per le visite di piacere. In forte sviluppo è il settore del cicloturismo, sia perché contribuisce in modo all'inquinamento atmosferico, acustico ecc., sia per il rapporto che si viene a stabilire con il territorio.
L'agriturismo è una forma di turismo nella quale il turista è ospitato presso un'azienda agricola. È praticato, con diverse forme denominazioni, in diversi paesi del mondo, soprattutto in Europa e in Giappone.