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La pietra della follia o pietra della pazzia era, nell'immaginario collettivo medioevale, una pietra che, situata all'interno della fronte, veniva considerata responsabile della pazzia dei pazienti che ne erano affetti. Antiteticamente alla pietra filosofale per la quale alchimisti e scienziati per secoli, dal medioevo fino al rinascimento, hanno rivolto i loro sforzi alla sua scoperta, la pietra della follia, poiché considerata la causa della pazzia delle persone, doveva essere rimossa per ottenere la guarigione del malato. La pietra doveva essere trovata ed eliminata attraverso l'incisione del cranio del paziente all'interno del quale si pensava la pietra risiedesse. Il quadro di fine Quattrocento di Hieronymus Bosch chiamato Estrazione della pietra della follia mostra una fase dell'intervento nel quale uno stolto si fa convincere da un ciarlatano a farsi togliere dalla testa la pietra della follia.
Mario Mieli (Milano, 21 maggio 1952 – Milano, 12 marzo 1983) è stato un attivista e scrittore italiano, teorico degli studi di genere. È considerato uno dei fondatori del movimento omosessuale italiano, nonché uno tra i massimi teorici del pensiero nell'attivismo omosessuale italiano. Legato al marxismo rivoluzionario, è noto soprattutto come eponimo del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e per il suo saggio Elementi di critica omosessuale pubblicato nella sua prima edizione da Einaudi nel 1977.
Macbeth (titolo completo The Tragedy of Macbeth) è una fra le più note e citate tragedie shakespeariane. Essa drammatizza i catastrofici effetti fisici e psicologici dell'ambizione politica per coloro che cercano il potere per il proprio interesse personale: l'esito di tale condotta è un gorgo inesorabile di errori ed orrori. Fu pubblicato nel Folio del 1623, probabilmente da un copione teatrale. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, Macbeth è divenuta l'archetipo per eccellenza della brama di potere sfrenata e dei suoi pericoli, definizione che è stata tuttavia spesso giudicata estremamente restrittiva, date le ampie ripercussioni di natura filosofica sui temi del potere, dell'azione e della volontà, e le molte ombre e misteri che ancora aleggiano attorno alla vicenda della coppia Macbeth/Lady Macbeth, la cui vicenda personale è arricchita da un ricco non-detto, ad esempio, sull'assenza di eredi per i due, sulla possibilità di un figlio morto ancora in fasce, e più in generale sul rapporto di completa osmosi fra i due personaggi, che li rende due fra le più riuscite caratterizzazione shakespeariane. Costituita da solo cinque atti, è la più breve tragedia di Shakespeare, ed è spesso stata indicata dalla critica come il suo lavoro più complesso e sfaccettato. Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico sul re Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello del filosofo scozzese Ettore Boezio. Molto popolare è anche la versione operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.
Follia è un romanzo psicologico di Patrick McGrath ambientato nel 1959 in Inghilterra. Il romanzo è la cronaca di una storia di ossessione sessuale narrata dal punto di vista di uno psichiatra. Nel 2005 dal romanzo è stato tratto un film omonimo, con la regia di David Mackenzie.
In psicologia, psichiatria e nel senso comune con il termine follia o pazzia si indica genericamente una condizione psichica che identifica una mancanza di adattamento, che il soggetto esibisce nei confronti della società, spesso in maniera anche non pienamente consapevole, tipicamente attraverso il suo comportamento, le relazioni interpersonali e stati psichici alterati ovvero considerati anormali fino a causare stati di sofferenza psicologica per il soggetto. La definizione di follia è influenzata dal momento storico, dalla cultura, dalle convenzioni, quindi è possibile considerare folle qualcosa o qualcuno che prima era normale e viceversa. Spesso in ambito filosofico e sociologico si preferisce il termine alienazione e devianza.
L'Estrazione della pietra della follia è un dipinto a olio su tavola (48x35 cm) di Hieronymus Bosch, databile al 1494 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.
I Biglietti della follia (Wahnbriefe in lingua tedesca) sono una serie di lettere inviate da Friedrich Nietzsche a partire dal 3 gennaio 1889 a varie personalità, alcune di grande rilievo, conosciute o meno dal filosofo tedesco. Questi scritti sono stati chiamati "della follia" poiché, anche se lo stile non è dissimile da quello classico delle sue opere precedenti (tanto che non tutti i destinatari, come l'amico Peter Gast, si accorsero prontamente della loro incoerenza), appare evidente il loro contenuto squilibrato. Persino la grafia costituita da enormi lettere è ben diversa dall'abituale modo di scrivere di Nietzsche che usava abbreviazioni e salti di lettere, che lo rendevano difficile da leggere, ma nel complesso gli permettevano di essere ancora comprensibile. I biglietti, spediti dalla Posta centrale di Torino, risultano siglati con una varietà di pseudonimi: Dioniso - Zagreo, Il Crocifisso, L'Anticristo.
Benedetta follia è un film del 2018 diretto da Carlo Verdone, con protagonisti lo stesso Verdone e Ilenia Pastorelli.