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Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
David Garrett, pseudonimo di David Christian Bongartz (Aquisgrana, 4 settembre 1980), è un violinista e compositore tedesco naturalizzato statunitense.Particolarmente apprezzato come musicista da Zubin Mehta e Daniel Barenboim, suona un violino Stradivari e un Vuillaume; possiede anche un Santo Serafino e un Guarneri del Gesù. Si è fatto conoscere dalla critica per il suo repertorio di musica rock adattato all'orchestra e, in particolare, al violino, che tende nelle sue cover a sostituire le chitarre di artisti quali Brian May, Angus Young, Slash, Kirk Hammett, Jimmy Page o Kurt Cobain, ma anche le voci, come quelle di Axl Rose o Michael Jackson. In modo analogo, accompagnato da chitarre e batterie, ha portato celeberrimi brani classici a tonalità più rock.
Il Capriccio diabolico Op.85a è una composizione musicale per chitarra sola di Mario Castelnuovo-Tedesco. Il Capriccio fu composto nel 1935. Castelnuovo-Tedesco lo dedicò al maestro spagnolo Andrés Segovia, che ne era stato il richiedente presso il compositore fiorentino. Segovia commissionò la scrittura del brano pensandolo come omaggio al virtuoso romantico Niccolò Paganini, che alla celeberrima opera violinistica ne aveva affiancata anche una - meno nota, ma importante - chitarristica. Castelnuovo-Tedesco non cercò di riprodurre nel brano lo stile di Paganini ma diede forma ad un pastiche musicale dove l'elemento del virtuosismo tecnico è uno dei protagonisti. Il dedicatario effettuò sulla composizione una pesante revisione che prevedeva, oltre all'eliminazione di voci in determinate sezioni e persino di una intera sezione finale ("Alla Marcia"), anche la citazione del tema dal terzo movimento (anche noto come La campanella) del Concerto per violino n°2 dello stesso Paganini. Segovia eseguì la composizione in pubblico nella sua versione e gli interventi fatti sull'opera originale, nonostante il forte sodalizio che legava le due personalità, non piacquero al suo compositore, e questo portò un breve raffreddamento nel loro rapporto. La versione originale della composizione con una revisione interamente basata sul manoscritto originale è stata ripubblicata nel 2001 dalle Edizioni RICORDI..
Il Cannone è un violino costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù a Cremona nel 1743. È stato il violino di Niccolò Paganini, che gli diede tale nome in omaggio alla sua potenza sonora.
Le Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms agli inizi della sua carriera musicale (1852).
Lista delle composizioni di Johannes Brahms (1833-1897), ordinate per numero d'opus.
Alessandro Cicognini (Pescara, 25 gennaio 1906 – Roma, 9 novembre 1995) è stato un compositore italiano. Cicognini è stato uno tra i più prolifici e influenti compositori di colonne sonore, particolarmente noto per il suo importante contributo al cinema neorealista.
Alberto Casella (Prato, 1º novembre 1891 – Castel Fusano, 10 settembre 1957) è stato un commediografo, sceneggiatore, regista e politico italiano. Figlio di Donnino Casella, insegnante di matematica al Convitto Cicognini e fratello dell'avvocato Francesco Domenico, del quale condivise l'amore per il teatro, esordì ancora studente del liceo pratese come attore nel 1907 per poi passare, dopo la guerra, a lavorare come critico per diversi periodici come Il Giorno, Orizzonti, Il Buonsenso, La Gazzetta delle Arti e Politeama.