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Il Veni Creator Spiritus, in italiano Vieni Spirito Creatore è un inno liturgico dedicato allo Spirito Santo ed attribuito a Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza, del IX secolo. La versione più conosciuta è quella gregoriana, ma è stato musicato anche da numerosi autori di musica polifonica, classica e contemporanea come Italo Salizzato. Viene regolarmente cantato nell'ufficio delle Lodi e dei Vespri della festa di Pentecoste e viene spesso accostato alla sequenza Veni Sancte Spiritus. Oltre che a Pentecoste, viene anche cantato in particolari avvenimenti solenni per invocare lo Spirito Santo, quali in occasione del conferimento del sacramento della confermazione, e, secondo la tradizione, del matrimonio. Viene inoltre cantato durante l'elezione del nuovo Papa dai cardinali nella Cappella Sistina, per la consacrazione dei vescovi, per l'ordinazione dei sacerdoti, per i concili ed i sinodi e per l'incoronazione di un sovrano. Recitandolo il primo giorno dell'anno, con l'intenzione di invocare lo Spirito Santo, sull'anno che inizia, si lucra l'indulgenza plenaria.
Veni, vidi, vici (lett. Venni, vidi, vinsi) è la frase con la quale, secondo la tradizione, Gaio Giulio Cesare annunciò la straordinaria vittoria riportata il 2 agosto del 47 a.C. contro l'esercito di Farnace II del Ponto a Zela, nel Ponto. Le parole vengono citate nella Vita di Cesare (50, 6), una delle famose Vite parallele del biografo e storico greco Plutarco. Non contento di aver stupito il Senato, per sottolineare la vittoria davanti all'intero popolo romano, nel trionfo Pontico, il terzo dei cinque che celebrò nel 46 a.C. Ancora oggi tale locuzione è utilizzata, spesso ironicamente, per indicare un'impresa compiuta con un successo rapido, totale e senza grosse difficoltà.
Veni, Veni, Emmanuel è un inno latino per il periodo dell'Avvento, il cui testo, di autore anonimo, risale forse all'VIII secolo e la cui melodia ebbe probabilmente origine in Francia nel XV secolo. Il brano fu pubblicato per la prima volta nel 1710 a Colonia nei Psalteriolum Cantionum Catholicarum.
Veni redemptor gentium (Vieni, redentore delle genti) è un inno latino composto da sant'Ambrogio utilizzato nella liturgia romana per il tempo di Avvento.
Nella liturgia cattolica, la sequenza, spesso chiamata anche col suo nome latino sequentia, è un componimento poetico musicale liturgico che veniva recitato o cantato nella celebrazione eucaristica solenne prima della proclamazione del Vangelo. Dal punto di vista letterario, la sequenza rappresenta la prima forma di testo rimato, all'origine di tutte le forme poetiche moderne. La sequenza appartiene al proprio della messa: il suo testo quindi varia a seconda dell'occasione liturgica celebrata. Viene recitata (o cantata) al termine della seconda lettura mentre l'assemblea rimane seduta fino al suo termine e all'Alleluia che acclama al Vangelo ci si alza.
Pentecoste (in greco antico: πεντηκοστή [ἡμέρα], pentecosté [hēméra], cioè "cinquantesimo [giorno]") è una festa cristiana in cui viene celebrata l'effusione dello Spirito Santo, dono di Gesù, e la nascita della Chiesa. Cade nel cinquantesimo giorno a partire dal giorno di Pasqua compreso (da cui il nome), di domenica, vale a dire alla fine della settima settimana dopo quella pasquale, ed è quindi una festa mobile, dipendente dalla data della Pasqua. Festeggia soprattutto l'inizio del raccolto, poi come secondo significato si festeggia il dono della legge. Pentecoste è inoltre l'antico nome greco della festività ebraica di Shavuot, che rappresenta una festa di ringraziamento.