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Nel diritto del lavoro il salario minimo la pi bassa remunerazione o paga oraria, giornaliera o mensile che in taluni stati i datori di lavoro devono per legge corrispondere ai propri lavoratori dipendenti ovvero impiegati e operai. Anche se le leggi sul salario minimo sono in vigore in molte nazioni, esistono differenti opinioni su vantaggi e svantaggi sulla sua eventuale introduzione. I sostenitori affermano che esso aumenta il tenore di vita dei lavoratori, riduce la povert , ridurrebbe le disuguaglianze sociali, aumenterebbe il benessere lavorativo e costringerebbe le aziende ad essere pi efficienti. Viceversa, gli oppositori lamentano il fatto che esso aumenti la povert e la disoccupazione (in particolare tra i lavoratori non qualificati o senza esperienza) ed dannoso per le imprese.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
Un salario di sussistenza è definito come il reddito minimo necessario affinché un lavoratore soddisfi i propri bisogni di base. Ciò non lo definisce come salario di sussistenza, il quale si riferisce al minimo biologico. Nel definire le esigenze si tiene conto di cibo, alloggio e altri bisogni essenziali come l'abbigliamento. L'obiettivo di un salario di sussistenza è consentire a un lavoratore di permettersi uno standard di vita di base ma dignitoso attraverso l'occupazione senza sussidi statali. A causa della natura flessibile del termine "bisogni", non esiste una misura universalmente accettata di cosa sia un salario di sussistenza e come tale varia in base all'ubicazione e al tipo di famiglia. Un concetto correlato è quello di un salario familiare - ossia un salario sufficiente non solo per sostenersi, ma anche per crescere una famiglia. Il salario di sussistenza differisce dal salario minimo in quanto quest'ultimo può non soddisfare i requisiti di uno standard minimo della qualità di vita, obbligando il lavoratore a fare affidamento a programmi governativi per un reddito aggiuntivo. I salari di sussistenza sono stati generalmente adottati solo nei comuni . In termini economici, il salario di sussistenza è simile al salario minimo in quanto rappresenta il prezzo minimo per il lavoro. Nel Regno Unito e in Nuova Zelanda, i sostenitori definiscono il salario di sussistenza facendo l'esempio di una persona che lavora 40 ore alla settimana e senza alcun reddito aggiuntivo, questa famiglia dovrebbe essere in grado di permettersi le basi per una vita modesta ma dignitosa, come cibo, alloggio, servizi pubblici, trasporti, assistenza sanitaria e assistenza all'infanzia. I sostenitori del salario di sussistenza, lo hanno ulteriormente definito come il salario equivalente alla soglia di povertà per una famiglia di quattro persone. Le entrate dovrebbero consentire alla famiglia di "assicurare cibo, alloggio, vestiti, assistenza sanitaria, trasporti e altre necessità per vivere nella società moderna". Una definizione di un salario di sussistenza usata dalla Greater London Authority (GLA) è il salario di soglia, calcolato come reddito del 60% della mediana e un ulteriore 15% per consentire eventi imprevisti. Le campagne sui salari viventi sono nate in parte come risposta alla Reaganomics e al Thatcherismo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, rispettivamente, che hanno spostato la politica macroeconomica verso il neoliberismo . Un salario di sussistenza, aumentando il potere d'acquisto dei lavoratori a basso reddito, è sostenuto dall'economia keynesiana e post-keynesiana che si concentra sullo stimolo della domanda al fine di migliorare lo stato dell'economia.
Il salario è la retribuzione monetaria che spetta ad un lavoratore dipendente in ambito di rapporto di lavoro subordinato o assimilabile. Il termine salario deriva dal latino, in quanto nell'antica Roma ai soldati veniva spesso corrisposta, come integrazione della loro paga, una razione di sale. In economia conto economico relativa ai costi del personale è denominata "salari e stipendi".
Marino (IPA: /maˈrino/, conosciuta impropriamente come Marino Laziale, Marini in dialetto marinese) è un comune italiano di 44 762 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Situata a sud del capoluogo, sui Colli Albani nell'area dei Castelli Romani, stretta tra Rocca di Papa, Castel Gandolfo e Grottaferrata, la città è stata per tutto il Medioevo un importante avamposto militare sull'Agro Romano, un frequentato luogo di villeggiatura ed un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica sulla via corriera tra Roma e Napoli frequentata fino alla riapertura della più rapida via Appia Nuova attorno al 1780.Centro legato soprattutto alla viticoltura, è la patria dell'omonimo vino bianco a denominazione di origine controllata ed il suo nome è legato alla celebre Sagra dell'Uva, la manifestazione più antica in Italia nel suo genere. Ha un dialetto particolare, diverso da quello dei castelli romani, il dialetto marinese.