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Una villanelle (pronuncia francese [vi.la.nɛl]) (nota anche come villanesque) è una forma poetica a 19 versi, composta da cinque terzine seguite da una quartina. Ci sono due ritornelli e due rime ripetute, con la prima e la terza riga della prima terzina ripetute alternativamente fino all'ultima strofa, che comprende entrambi i versi. La villanelle è un esempio di forma a versi fissi. Questa forma poetica iniziò come simile a una semplice ballata originariamente senza alcuna forma fissa; il suo inquadramento in una forma fissa venne introdotto solo a partire dalla poesia "J'ay perdu ma Tourterelle" (1606) di Jean Passerat. A partire da essa, il modo in cui la villanelle si sia evoluta nella "forma fissa" utilizzata al giorno d'oggi è oggetto di dibattito. Nonostante l'origine francese della villanelle, la maggior parte delle villanelle sono state scritte in inglese, una tendenza che ha avuto inizio alla fine del XIX secolo. La villanelle è stata descritta come una forma che spesso tratta il tema delle ossessioni, e di cui si fa uso per fare appello agli estranei; la sua caratteristica distintiva della ripetizione impedisce che assuma un tono convenzionale.
La musica un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunit umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed pertanto materia diffusa, sia nelle universit , che nelle scuole di musica di tutto il mondo.
La gatta Cenerentola è un'opera teatrale in tre atti, scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976.
Il repertorio che va dagli inizi del XIX secolo all'immediato secondo dopoguerra in Italia costituisce la canzone classica napoletana, che rappresenta uno dei punti d'eccellenza della canzone italiana, divenuti nel corso degli anni simbolo dell'Italia musicale nel mondo. I brani del periodo sono stati interpretati nel corso del tempo da numerosi interpreti di fama mondiale i quali hanno contribuito alla diffusione della canzone napoletana. Si ricorda Enrico Caruso, tra i primi protagonisti del '900 ad aver portato la Canzone napoletana all'attenzione del mondo, Sergio Bruni e Roberto Murolo tra i cantautori della tradizione partenopea più pura e raffinata, tra i cantautori più importanti e innovativi Renato Carosone e Pino Daniele, e tra i maggiori interpreti Mario Abbate, Domenico Modugno, Massimo Ranieri, Nunzio Gallo, Mario Trevi, Consiglia Licciardi, Teresa De Sio, Fred Bongusto, Mario Merola, Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Plácido Domingo, José Carreras, Andrea Bocelli, Claudio Villa, Al Bano, Lucio Dalla, Renato Zero, Nino Taranto, Mina, Nina Simone, Frank Sinatra, Luciano Pavarotti, Renzo Arbore, Nino D'Angelo e tanti altri tra gli interpreti non napoletani. Generalmente definita come musica tradizionale e più specificamente musica popolare, pur nelle origini di tradizione orale, secondo alcuni musicologi la canzone napoletana apparterrebbe eccezionalmente alla musica colta.