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In musica, la villanella, o canzone villanesca, è una forma di canzone profana, nata in Italia nella prima metà del XVI secolo. Apparsa in principio a Napoli, influenzò la più tarda forma della canzonetta e – in seguito – del madrigale. L'argomento delle villanelle era generalmente rustico, comico e spesso satirico: di frequente si parodiava il manierismo della musica di allora, frequente, ad esempio, nei madrigali. Lo schema delle rime nelle prime forme napoletane è in genere: abR abR abR ccR. La villanella divenne una delle forme musicali più popolari in Italia verso la metà del XVI secolo. Le prime villanelle erano eseguite da tre voci a cappella. I primi compositori di villanelle furono i napoletani Giovanni Domenico da Nola, Giovan Tomaso di Maio e il monticiano Giovanni Tommaso Cimello (didatta, egli stesso, a Napoli); più tardi si cimentarono in questa forma anche compositori di altre città, tra i quali Adrian Willaert, Luca Marenzio, Adriano Banchieri, Orlando di Lasso e altri.
La musica un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunit umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed pertanto materia diffusa, sia nelle universit , che nelle scuole di musica di tutto il mondo.
La gatta Cenerentola è un'opera teatrale in tre atti, scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976.
Il repertorio che va dagli inizi del XIX secolo all'immediato secondo dopoguerra in Italia costituisce la canzone classica napoletana, che rappresenta uno dei punti d'eccellenza della canzone italiana, divenuti nel corso degli anni simbolo dell'Italia musicale nel mondo. I brani del periodo sono stati interpretati nel corso del tempo da numerosi interpreti di fama mondiale i quali hanno contribuito alla diffusione della canzone napoletana. Si ricorda Enrico Caruso, tra i primi protagonisti del '900 ad aver portato la Canzone napoletana all'attenzione del mondo, Sergio Bruni e Roberto Murolo tra i cantautori della tradizione partenopea più pura e raffinata, tra i cantautori più importanti e innovativi Renato Carosone e Pino Daniele, e tra i maggiori interpreti Mario Abbate, Domenico Modugno, Massimo Ranieri, Nunzio Gallo, Mario Trevi, Consiglia Licciardi, Teresa De Sio, Fred Bongusto, Mario Merola, Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Plácido Domingo, José Carreras, Andrea Bocelli, Claudio Villa, Al Bano, Lucio Dalla, Renato Zero, Nino Taranto, Mina, Nina Simone, Frank Sinatra, Luciano Pavarotti, Renzo Arbore, Nino D'Angelo e tanti altri tra gli interpreti non napoletani. Generalmente definita come musica tradizionale e più specificamente musica popolare, pur nelle origini di tradizione orale, secondo alcuni musicologi la canzone napoletana apparterrebbe eccezionalmente alla musica colta.