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Tonfano, all’origine “Tonfalo”, è una delle quattro località in cui è suddivisa la frazione di Marina di Pietrasanta, insieme a Fiumetto, Le Focette e Motrone. Il nome deriva dal fiume che scorreva nella zona e che fu poi interrato. Tonfano confina a nord con Fiumetto e a sud con Motrone.
Montalto (più propriamente Monte Alto o Mont'Alto) è una delle montagne che costituiscono il complesso delle Alpi Apuane, nell'entroterra della Versilia, presso cui sorgono i paesi di Retignano e Volegno. La vetta più elevata si trova a circa 913 m s.l.m. Le sue pendici sono state abitate sin dai tempi antichi. I Liguri Apuani vi allestirono i loro primi insediamenti e sfruttavano l'ampia visuale sulla vallata e il Mar Tirreno per avvistare i nemici in lontananza. Nel corso dei secoli, gli abitanti dei paesi vicini hanno cominciato a sfruttare la montagna in più modi, dall'apertura di siti estrattivi del pregiato mamo bardiglio fiorito e del rosso rubino, fino alla possibilità di scalare una parete rocciosa sul versante di Volegno.
Retignano è una frazione del comune italiano di Stazzema, nella provincia di Lucca, in Toscana. Nato come insediamento dei Liguri Apuani, cadde poi sotto il dominio dei Romani, che lo fondarono nel 177 a.C. e lo aiutarono a svilupparsi, rendendolo uno dei principali centri dell'Alta Versilia, sulle Alpi Apuane, nota roccaforte di avvistamento dei nemici provenienti dal mare e punto strategico di rifornimento di legname, vari materiali estrattivi e marmo. Dopo un periodo di indipendenza in veste di comunello, durato diversi secoli, nel 1776 il Granduca Pietro Leopoldo sottrasse al paese questo titolo, assoggettandolo al dominio di Lucca, della cui provincia oggi fa parte. Retignano tornò a prosperare nella seconda metà dell'Ottocento grazie all'apertura delle cave di marmo, siti estrattivi del pregiato "bardiglio fiorito", apprezzato soprattutto dagli inglesi, gli stessi finanziatori del progetto. Nel periodo tra le due guerre mondiali, il paese conobbe un rapido spopolamento, causato dall'emigrazione verso le grandi città o verso l'estero, particolarmente il Nord America o l'Argentina. Assediato dai tedeschi e sfruttato per la sua posizione invidiabile, venne poi "riconquistato" dai soldati americani che vi posero una delle loro basi principali durante la fase di avanzamento presso la Linea Gotica.
Porta Beltrame (o anche Porta Beltrami) era una torre di confine tra il Lago di Porta e il monte della Rocca di Montignoso, ossia il Castello Aghinolfi, dove passava la Via Francigena. . Adesso con questo nome si può indicare una piccola torre abbandonata nel comune di Pietrasanta.
La Pieve dei Santi Giovanni e Felicita si trova nella località Valdicastello del comune di Pietrasanta, in Versilia. L'edificio sorge a poche centinaia di metri dalla Via Sarzanese, tracciato stradale che qui ricalca l'antico percorso della via Francigena. Lungo questo asse viario nacquero e si svilupparono la maggior parte delle Chiese romaniche della Versilia, molte delle quali sono tuttora esistenti, come la Pieve di San Pantaleone o la Pieve di Santo Stefano a Camaiore. La costruzione della chiesa risale probabilmente agli ultimi decenni dell'XI secolo, come si può desumere dalle sue caratteristiche stilistiche; non vi sono documenti che possano permettere una datazione precisa dell'opera. La Pieve dei Santi Giovanni e Felicita ebbe una grande importanza nell'evangelizzazione dei paesi circostanti fino almeno al 1387, anno della costruzione del Duomo di S. Martino a Pietrasanta. Essa estendeva infatti il suo controllo sul territorio e sulle Chiese di Pietrasanta e di Stazzema. La costruzione attuale ha una lunghezza di circa 28m e una larghezza di circa 12m, si presenta come un edificio a tre navate privo di transetto, su schema basilicale, con un'unica abside e un campanile (alto circa 21 m) in facciata. La Chiesa è orientata con l'abside verso Est. La Pieve si mostra oggi come il risultato di una serie di rifacimenti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Soprattutto gli interventi del XV, XVI e XVII secolo ne hanno stravolto l'aspetto originario, risalente con molta probabilità, come abbiamo già detto, al XI-XII secolo.
Il cimitero comunale di Sassari sorge ai margini del centro cittadino del capoluogo sardo nei pressi della stazione, con l'ingresso principale raggiungibile da viale Porto Torres.
Arturo Carmassi (Lucca, 2 luglio 1925 – Empoli, 27 gennaio 2015) è stato uno scultore e pittore italiano. “ (...) In qualsivoglia modo un Carmassi penetri nella tua casa, per baratto, per scambio di moneta contro merce, per donazione, per telecinesi, considera che esso non ti è pervenuto per accordarsi al colore delle pareti, per coprire lo sfregio di un'effrazione o lo scolorimento di un'usura. Una vena sotterranea dal percorso tanto improbabile quanto logico l'ha condotto a te: non sei tu che l'hai scelto, tu sei semplicemente il punto di confluenza di una sottilissima rete di occasioni e di eventi. (...)” Andrea Camilleri in "Arturo Carmassi" (Quaderni della nuova Cairola, Milano, s.d., 1973) "(..) Paradossalmente all'alba del XXI secolo Arturo è un artista, fra i più grandi, che dobbiamo ancora situare al suo vero posto in Europa (..)" Jean-Marie Drot in "Arturo Carmassi" (catalogo mostra sala d'armi palazzo vecchio 1999,ed il Ponte, Firenze 1999)
Andrea Centurione Chiariti (Genova, 1471 – Genova, 1546) fu il 53º doge della Repubblica di Genova.