Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Vittorio Gassman, all'anagrafe Vittorio Gassmann (Genova, 1º settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000), è stato un attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo. Soprannominato "il Mattatore" (dall'omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ricordato per l'assoluta professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e il magnetismo. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più "impegnato", fu fondatore e direttore del Teatro d'arte Italiano. La lunga carriera in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement che gli diedero una vasta popolarità. Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi, Gassman è ritenuto uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana, un quartetto al quale, dagli anni sessanta, è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni.
Il conte Vittorio Amedeo Alfieri (Asti, 16 gennaio 1749 – Firenze, 8 ottobre 1803) è stato un drammaturgo, poeta, scrittore e autore teatrale italiano. «Nella città di Asti, in Piemonte, il 17 gennaio dell'anno 1749, io nacqui di nobili, agiati ed onesti parenti». Così Alfieri presenta sé stesso nella Vita scritta da esso, autobiografia stesa, per la maggior parte, intorno al 1790, ma completata solo nel 1803. Alfieri ebbe un'attività letteraria breve ma prolifica e intensa; il suo carattere tormentato, oltre a delineare la sua vita in senso avventuroso, fece di lui un precursore delle inquietudini romantiche.Come la gran parte dei piemontesi dell'epoca, Vittorio Alfieri ebbe come madrelingua il piemontese. Giacché di nobili origini, apprese dignitosamente il francese e l'italiano, cioè il toscano classico. Quest'ultimo, tuttavia, risentiva inizialmente degli influssi delle altre due lingue che conosceva, cosa di cui lui stesso si rendeva conto e che lo portò, al fine di spiemontesizzarsi e sfrancesizzarsi, o disfrancesarsi, a immergersi nella lettura dei classici in lingua italiana, a compilare piccoli vocabolari d'uso in cui alle parole e alle espressioni francesi o piemontesi corrispondevano "voci e modi toscani" e a compiere una serie di viaggi letterari a Firenze. Dopo una giovinezza inquieta ed errabonda, si dedicò con impegno alla lettura e allo studio di Plutarco, Dante, Petrarca, Machiavelli e degli illuministi come Voltaire e Montesquieu: da questi autori ricavò una visione personale razionalista e classicista, convintamente anti-tirannica e in favore di una libertà ideale, al quale unì l'esaltazione del genio individuale tipicamente romantica. Si entusiasmò per la Rivoluzione francese, durante il suo soggiorno parigino, nel 1789, ma ben presto, a causa del degenerare della rivoluzione dopo il 1792, il suo atteggiamento favorevole si trasformò in una forte avversione per la Francia. Tornò in Italia, dove continuò a scrivere, opponendosi idealmente al regime di Napoleone, e dove morì, a Firenze, nel 1803, venendo sepolto tra i grandi italiani nella Basilica di Santa Croce. Già dagli ultimi anni della sua vita Alfieri divenne un simbolo per gli intellettuali del Risorgimento, a partire da Ugo Foscolo.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Fabio, suddivise per attività principale.
Fabio Besta Meneghetti (Teglio, 17 gennaio 1845 – Tresivio, 3 ottobre 1922) è stato un economista italiano, docente universitario di ragioneria alla Ca' Foscari di Venezia. La famiglia Besta è una delle più antiche della Valtellina; ancor oggi, a Teglio, si può visitare il palazzo Besta, in cui la famiglia risiedeva più di mezzo millennio fa. Besta aveva dedicato gran parte del terzo volume della sua opera maggiore La Ragioneria (solitamente ricordata come il "Trattato" di Besta) ad argomenti di natura storica, iniziando con le origini del metodo in partita doppia per proseguire con l'analisi delle scritture delle aziende medievali italiane e la trattazione delle teoriche del conto in Italia ed all'estero. Grande merito di Fabio Besta era stato, però, anche quello di indirizzare agli studi storici tutti gli allievi che intendevano dedicarsi alla ricerca e dall'insegnamento universitario, tanto che all'Alfieri, al Vianello, al Rigobon, al Ghidiglia, siamo debitori, in particolare, di molte e pregevoli monografie di natura storica. A seguito di questo amore della scuola veneziana per gli studi storici, sia Besta sia gli allievi che, prima o dopo, salivano su cattedre universitarie erano soliti dedicare parte dei loro corsi di lezioni alla storia delle scritture contabili o della ragioneria. Proprio a Fabio Besta si deve l'invenzione del "Sistema Patrimoniale", utilizzato in Italia negli anni '20-'30 e successivamente adottato nella quasi totalità degli altri paesi del mondo, con la terminologia di "Sistema Patrimoniale Anglosassone". Besta, dagli studi condotti sull'amministrazione, deduce che essa non può essere una scienza perché la gestione aziendale coinvolge fattori troppo eterogenei; trova invece nel controllo economico leggi valide per tutte le aziende, a partire dalle quali ridefinisce la ragioneria come scienza del controllo economico. Gli studi sulla ragioneria lo portano a inventare il sistema patrimoniale (in auge in Italia fino agli anni trenta), caratterizzato dal tracciamento di attivo, passivo e delle loro variazioni rilevate in appositi conti. Tra i suoi allievi vi fu Alberto Ceccherelli.
Alberto Ceccherelli (Firenze, 1885 – 1958) è stato un economista italiano. Allievo di Fabio Besta, fu docente di ragioneria all'università di Firenze dal 1932. Fu autore di varie opere storiche e trattati come La logismologia (1915) e Le applicazioni della ragioneria (1925).