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Autore principale: Ghivizzani, Gaetano; Pardi, Carmelo
Pubblicazione: Firenze : Tipografia Galileiana di M. Cellini e C., 1864
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il convitto nazionale è stata un'istituzione che permise dall'unità d'Italia in poi, per circa un secolo, la frequenza dei licei agli alunni dei piccoli centri periferici, permettendone così anche l'accesso all'università. Mai formalmente aboliti, hanno visto la loro funzione modificarsi in seguito al cambiamento della situazione sociale, a una più agevole mobilità con i mezzi pubblici e privati e al progressivo decentramento scolastico.
Prato è un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È la seconda città della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, è stato il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo. La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.
Il liceo classico è una scuola secondaria di secondo grado prevista dal sistema di istruzione italiano. Fornisce un'istruzione non professionalizzante finalizzata al successivo accesso all'università.
Il liceo classico europeo è una delle scuole secondarie di secondo grado a cui si può accedere in Italia. Istituito a partire dall'anno scolastico 1993-94 come maxisperimentazione ministeriale europea, è in corso di riorganizzazione. La sperimentazione ha preso le mosse dai princìpi del trattato di Maastricht, dove la dimensione europea dell'insegnamento è raccordata all'apprendimento e alla diffusione delle lingue degli Stati membri e alla conoscenza della cultura e della storia dei popoli europei. Dal 2010, grazie ad un accordo tra il Ministero e l'Ambasciata francese in Italia, è possibile conseguire il doppio diploma italiano-francese, EsaBac, cioè l'esame di stato per il diploma italiano e il baccalauréat per il diploma francese. L'istituto si può attivare solamente in presenza di convitti nazionali, per favorire le attività pomeridiane e gli scambi con classi di altri paesi europei. I primi nove convitti sono stati quelli di Catania, Cosenza, Milano, Palermo, Parma, Prato, Roma, Teramo, Torino, ai quali sono poi aggiunti quelli di Avellino, Eboli, Cagliari, Firenze, Empoli, Maddaloni, Montagnana, Napoli, Chieti, Pescara, Reggio Calabria, Sassari, Udine, Venezia e Verona.
Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
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