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Autore principale: Siviero, , Rodolfo
Pubblicazione: Firenze : Cantini edizioni d'arte, 1984
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Collezione Gurlitt era una raccolta di circa 1.500 opere d'arte ottenute dal defunto mercante d'arte tedesco Hildebrand Gurlitt (1895-1956) che passò dapprima a sua moglie Helene e, in seguito alla morte di quest'ultima, al figlio Cornelius Gurlitt, deceduto nel 2014. La collezione salì agli onori della cronaca nel 2013. Le indagini, compiute da parte dei funzionari di Augusta in relazione alle accuse di evasione fiscale (sospetto rivelatosi poi falso) nei confronti di Cornelius Gurlitt, portarono al sequestro di una collezione di 1406 quadri di grande valore (i media annunciarono la sensazionale scoperta come il bottino del nazista). Le ipotesi degli inquirenti si basavano sulla possibilità che il mercante d’arte Hildebrand Gurlitt (padre di Cornelius), avesse occultato opere d’arte trafugate o acquisite in dubbie circostanze durante la seconda guerra mondiale e il periodo precedente alla Germania nazista. Gurlitt ritenendo di essere il legittimo proprietario delle opere oppose ricorso, pur accettando che la collezione rimanesse negli uffici del Procuratore al fine di identificare la presenza di eventuali opere saccheggiate durante l'era nazista. Nell’anno successivo il 2014, le opere vennero restituite a Gurlitt il quale muore lasciando in eredità tutte le sue proprietà al Kunstmuseum di Berna (Svizzera) che, nel novembre dello stesso anno, accetta la donazione con riserva per le opere sospettate di essere state saccheggiate (la provenienza di una buona parte delle opere è ancora oggi oggetto di indagine). Cornelius risultava legalmente proprietario di tutte le opere e sebbene le rivendicazioni legali sulle opere potenzialmente trafugate si prescrivono dopo 30 anni, accettò di restituire volontariamente agli eredi delle famiglie interessate, le opere saccheggiate. Disposizione portata avanti dagli attuali custodi della collezione. A oggi sono stati restituiti cinque pezzi, tra cui opere di Henri Matisse, Max Liebermann, Carl Spitzweg, Camille Pissarro e Adolph von Menzel, mentre un accordo di partecipazione agli utili è stato raggiunto con l'erede di un'altra famiglia per un lavoro di Max Beckmann prima della sua vendita nel 2011. La collezione contiene, tra i tanti, esemplari di vecchi maestri, dipinti impressionisti, cubisti ed espressionisti, disegni e stampe di artisti come Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Paul Gauguin, Henri Matisse, Eugène Delacroix, Henri de Toulouse-Lautrec, Franz Marc, Marc Chagall, Édouard Manet, Camille Pissarro, Auguste Rodin, Otto Dix, Edvard Munch, Gustave Courbet, Max Liebermann, Wassily Kandinsky e Paul Klee, nonché opere di membri della famiglia Gurlitt che erano essi stessi degli artisti.
Questa lista di opere liriche è un elenco non esaustivo e di rapida consultazione di opere storicamente significative, che comprende le opere presenti in almeno cinque delle nove autorevoli liste di opere elencate nella Bibliografia. Include lavori che vengono rappresentati regolarmente al giorno d'oggi a partire da Monteverdi, Cavalli e Purcell del diciassettesimo secolo fino alle opere del tardo ventesimo secolo di Messiaen, Berio, Glass, Adams, Birtwistle e Weir. La breve nota d'accompagno offre una sintetica spiegazione della rilevanza storica di ogni titolo elencato. Per un'introduzione alla storia dell'opera lirica, vedi Opera. L'ordine dell'elenco è per anno di prima rappresentazione o, se questa avvenne molto tempo dopo la morte del compositore, per data approssimativa di composizione.
Wilhelm Richard Wagner (in italiano pronunciato /ˈvaɡner/; in tedesco ['vɪlhɛlm 'ʀɪçaʀt 'va:gnɐ]; Lipsia, 22 maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) è stato un compositore, poeta, librettista, filosofo, regista teatrale, direttore d'orchestra e saggista tedesco. Citato a volte nei testi in lingua italiana come Riccardo Wagner, è riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca e, in particolare, come il più grande del romanticismo. Wagner è soprattutto noto per la riforma del teatro musicale. Diversamente dalla maggioranza degli altri compositori di opera lirica, Wagner, autodidatta, scrisse sempre da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori. Le composizioni di Wagner, in particolare quelle del suo ultimo periodo, sono rilevanti per la loro tessitura contrappuntistica, il ricco cromatismo, le armonie, l'orchestrazione e per l'uso della tecnica del Leitmotiv: temi musicali associati a persone, luoghi o sentimenti. Inoltre fu il principale precursore del linguaggio musicale moderno: l'esasperato cromatismo del Tristano avrà infatti un effetto fondamentale nello sviluppo della musica classica. Egli trasformò il pensiero musicale attraverso la sua idea di Gesamtkunstwerk (opera d’arte totale), sintesi delle arti poetiche, visuali, musicali e drammatiche. Questo concetto trova la sua realizzazione nel Festspielhaus di Bayreuth, il teatro da lui costruito per la rappresentazione dei suoi drammi, dove tuttora si svolge il Festival di Bayreuth, dedicato completamente al compositore di Lipsia. La sua arte rivoluzionaria, su cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della mitologia norrena, germanica e dei poemi cavallereschi, nonché quelle della filosofia di Arthur Schopenhauer, e dal punto di vista musicale influssi dell'intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in "wagneriani"(Richard Strauss, Anton Bruckner e Gustav Mahler) e "antiwagneriani" (tra i secondi, nomi famosi come Brahms o Robert e Clara Schumann): fu anche per questo che il compositore conobbe il successo solo negli ultimi anni della sua vita. Il filosofo Friedrich Nietzsche, durante il periodo di amicizia con il compositore, considerò la musica delle sue opere fino alla tetralogia L'anello del Nibelungo come la rinascita dell'arte tragica in Europa, rappresentando il massimo esempio dello spirito dionisiaco nella storia della musica stessa, ossia il suo aspetto istintuale. In seguito, dopo una rottura umana e intellettuale che proseguirà anche dopo la morte di Wagner, lo stesso Nietzsche ritrattò le proprie idee definendo, al contrario, l'opera wagneriana come espressione di una civiltà decadente. Paradossalmente le argomentazioni del filosofo, nei due periodi contrastanti, sono fra le più citate sia dagli ammiratori che dai critici del compositore tedesco.
Leoncillo Leonardi (Spoleto, 18 novembre 1915 – Roma, 3 settembre 1968) è stato uno scultore, disegnatore, ceramista e poeta italiano.
Friedrich Wilhelm Nietzsche (pronuncia italiana: [ˈnit͡ʃe]; in tedesco: [ˈfʁiːdʁɪç ˈvɪlhɛlm ˈniːt͡ʃə] ; a volte italianizzato in Federico Guglielmo Nietzsche; Röcken, 15 ottobre 1844 – Weimar, 25 agosto 1900) è stato un filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco. Fu cittadino prussiano fino al 1869, poi apolide (partecipò, comunque, alla guerra franco-prussiana come infermiere per sole due settimane). Considerato tra i massimi filosofi e scrittori di ogni tempo, ebbe un'influenza controversa, ma indiscutibile, sul pensiero filosofico, letterario, politico e scientifico del mondo occidentale nel XX secolo. La sua filosofia, in parte riconducibile al filone delle filosofie della vita, fu considerata da alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione, informale e provocatorio. In ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul pensiero posteriore. Scrisse vari saggi e opere aforistiche sulla morale, la religione (in particolare quella cristiana), la società moderna, la scienza, intrise di una profonda lucidità e avversione alla metafisica e da una forte carica critica, sempre sul filo dell'ironia e della parodia. Nella sua filosofia si distingue una prima fase "wagneriana", che comprende La nascita della tragedia e le Considerazioni inattuali, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner per una "riforma mitica" della cultura tedesca. Questa fase sarà poi abbandonata e rinnegata con la pubblicazione di Umano, troppo umano – nella stagione cosiddetta "illuministica" del suo pensiero –, per culminare infine, pochi anni prima del crollo nervoso del 1889 e dalla paralisi progressiva che metteranno fine alla sua attività – probabile conseguenza di una patologia neurologica o neuropsichiatrica, oppure di neurosifilide – in una terza fase, prominente del suo pensiero, dedicata alla trasvalutazione dei valori e al nichilismo attivo, costellata dai concetti di oltreuomo, eterno ritorno e volontà di potenza, fase che ha il suo apice (e inizio) con la pubblicazione del celeberrimo Così parlò Zarathustra, seguito da altre importanti opere come Al di là del bene e del male, L'Anticristo e Il crepuscolo degli idoli. Morì, dopo 11 anni e mezzo di infermità, di polmonite nel 1900, ormai paralizzato e in preda a demenza dopo ripetuti ictus che lo avevano colpito, lasciando una notevole eredità filosofica.
La criminologia è una scienza che studia i comportamenti criminali, l'insieme ordinato delle conoscenze empiriche sul crimine, sul reo, sulla condotta socialmente deviante e sul controllo di tale condotta e sulla vittima.
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