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Autore principale: Parini, Giuseppe
Pubblicazione: Lucca : Lim, 1997
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
Ascanio in Alba (K 111) è una "festa o serenata teatrale" in due parti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Giuseppe Parini, eseguita per la prima volta il 17 ottobre 1771 su commissione del governatore generale di Milano, il conte Carlo Giuseppe di Firmian, in occasione dei festeggiamenti per le nozze tra l'arciduca Ferdinando, uno dei figli dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, e Maria Ricciarda Beatrice d'Este, nipote del duca di Modena Francesco III. L'opera fu allestita presso il Teatro Regio Ducale di Milano. Il libretto celebra i coniugi e il loro casato, descrivendo l'unione tra Ascanio e Silvia favorita da Venere. La loro virtù trionfa sull'inquietudine, sulle paure e sull'irrazionalità dell'amore. I recitativi accompagnati sono percorsi da una trepida palpitazione. Le arie raggiungono un intenso patetismo, che si risolvono in festosi cori finali.
La data della fondazione di Roma o Natale di Roma, è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C., 1 AUC, dal letterato latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio. Altre leggende, basate su altri calcoli indicano date diverse. In realtà Varrone conosceva bene la Grecia e come tutti i Romani del primo secolo a.C. aveva numerose date tra le quali scegliere per fissare la fondazione di Roma. Scelsero il 753 a.C. poiché si collegava alla nascita della democrazia ateniese, che avvenne appunto con l'inizio della nomina degli arconti decennali e poi annuali ad Atene.I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della città e dello stato; il racconto ci è giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti nell'età augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi più antichi, vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene interpretato in funzione delle vicende del presente. I moderni studi archeologici, che si basano su queste e su altre fonti scritte, nonché sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realtà storica che sta dietro il racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verità. Secondo la storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario ma, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di villaggi sparsi, con un fenomeno detto sinecismo.
Il Latium vetus, anche detto Latium antiquum, fu una regione storico-geografica costituita dalla parte centrale dell'attuale Lazio, posta a sud del fiume Tevere (che lo divideva dai territori Etruschi dell'Etruria meridionale - l'attuale Lazio settentrionale) e a nord del monte Circeo, che lo divideva dal Latium adiectum, con il quale costituiva il Latium. Era limitato dalla costa tirrenica e esteso sulle propaggini degli Appennini verso l'interno, fino al Sannio.Questa regione fu occupata, a partire dalla seconda metà del II millennio a.C., da una serie di popolazioni di lingua indoeuropea, tra cui i Latini, i Falisci, i Capenati, gli abitanti del centro arcaico di Poggio Sommavilla appartenenti al ramo dei Latino-falisci. In seguito, arrivarono nella regione altre popolazioni, tra cui i Volsci, gli Equi, e gli Ernici, appartenenti all'altro ramo linguistico, costituito dagli Osco-umbri.
Albano Laziale (IPA: /alˈbano latˈtsjale/, Arbano in dialetto albanense) è un comune italiano di 39 397 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. È uno dei comuni più importanti dei Castelli Romani, e il centro più animato commercialmente. Sede vescovile suburbicaria fin dal V secolo, storico principato della famiglia Savelli e dal 1699 al 1798 possesso inalienabile della Santa Sede, ospita anche la sezione distaccata del tribunale circondariale di Velletri. Il territorio di Albano è in parte incluso nel Parco regionale dei Castelli Romani. Il comune comprende due popolose frazioni: Cecchina e Pavona.
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