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Autore principale: Lauro, Mario
Pubblicazione: Livorno : Stab. Poligrafico Belforte, 1950
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Autonomia Operaia è stato un movimento della sinistra extraparlamentare attivo fra il 1973 e il 1979. Nacque intorno all'inizio degli anni settanta anche se il suo sviluppo si deve ascrivere alla fine del decennio. Autonomia non era un vero e proprio partito ma un'area nella quale confluirono alcuni esponenti dei movimenti della sinistra extraparlamentare o sinistra rivoluzionaria in opposizione alla sinistra riformista.
Il Trentino-Alto Adige (AFI: /trenˈtino ˈalto ˈadiʤe/; in tedesco: Trentino-Südtirol) è una regione italiana a statuto speciale dell'Italia nord-orientale di 1 078 846 abitanti, con capoluogo Trento. In seguito all'entrata in vigore del nuovo statuto di autonomia nel 1972, la regione è stata ampiamente esautorata e gran parte delle competenze trasferite direttamente alla Provincia autonoma di Trento e alla Provincia autonoma di Bolzano. Questo assetto istituzionale è riconducibile alla diversa composizione linguistica della popolazione, quasi completamente di lingua italiana in Trentino e in maggioranza di lingua tedesca in Alto Adige con l'eccezione di cinque comuni (Bolzano, Bronzolo, Laives, Salorno e Vadena) dove la maggioranza linguistica è quella italiana. Insieme al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia appartiene alla macroarea geografica del Triveneto, mentre insieme allo stato federato del Tirolo, fa parte di un'associazione di cooperazione transfrontaliera istituita nell'ambito dell'Unione europea, l'euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino, che accorpa i territori dell'antica contea del Tirolo.
La Palestina, ufficialmente Stato di Palestina (in arabo دولة فلسطين, traslitterabile come Dawlat Filasṭīn), è uno Stato a riconoscimento limitato del Vicino Oriente, non membro delle Nazioni Unite, de facto occupato in gran parte da Israele. Lo Stato di Palestina rivendica sovranità sui territori palestinesi della Cisgiordania e della striscia di Gaza, con Gerusalemme Est come capitale designata, sebbene il suo centro amministrativo si trovi a Ramallah. Tali territori sono occupati da Israele dal 1967 a seguito della Guerra dei sei giorni. La Palestina ha una popolazione di 5.051.953 abitanti a febbraio 2020, al 121º posto nel mondo.Il 15 novembre 1988, Yasser Arafat, Presidente dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ad Algeri, proclamò l'indipendenza dello Stato di Palestina. Un anno dopo la firma degli Accordi di Oslo nel 1993, venne istituita l'Autorità Nazionale Palestinese per governare le aree A e B in Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Gaza sarebbe in seguito stata governata da Hamas dal 2007, due anni dopo il ritiro unilaterale israeliano da Gaza. L'ONU ha riconosciuto la Palestina come Stato non membro con status di osservatore permanente con la Risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale del 29 novembre 2012. A seguito di ciò, dal 3 gennaio 2013 l'Autorità Nazionale Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali. Il capo dello Stato è il presidente Mahmoud Abbas, mentre il governo è guidato dal premier Mohammad Shtayyeh. La Palestina è membro della Lega araba, dell'Organizzazione della cooperazione islamica, del G77, del Comitato Olimpico Internazionale, dell'Unesco e di varie altre organizzazioni internazionali. L'Unione europea, così come la maggior parte dei suoi Stati membri, mantiene rapporti diplomatici con l'Autorità nazionale palestinese, istituita nell'ambito degli accordi di Oslo. Leila Shahid, già rappresentante dell'ANP in Francia dal 1984, è stato nominato nel novembre del 2005 come rappresentante dell'ANP per l'Unione europea. Vi è un'ampia varietà di punti di vista riguardo allo status dello Stato palestinese, sia tra gli stati della comunità internazionale che tra studiosi legali. L'esistenza di uno Stato della Palestina, sebbene controversa, è una realtà nelle opinioni degli Stati che hanno instaurato relazioni diplomatiche bilaterali.
Il Processo 7 aprile fu una serie di processi penali contro membri e presunti simpatizzanti di Autonomia Operaia tra il 1979 e il 1988, in riferimento a fatti degli anni di piombo, in seguito all'inasprimento della lotta al terrorismo seguita al rapimento e all'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse (1978), e in seguito alle aggressioni subite da alcuni docenti dell'Università di Padova. L'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Padova era che l'Autonomia fosse il volto legale di una più complessa organizzazione occulta, parte integrante del terrorismo rosso e collegata alle BR. Il giudice Pietro Calogero, titolare dell'inchiesta, diventò famoso per un teorema attribuitogli, che collegava le responsabilità di alcuni docenti universitari predicanti l'eversione (chiamati «professorini») con le azioni terroristiche. Il magistrato padovano indicava nei suoi ordini di cattura reati come la «formazione e partecipazione di banda armata» e «l'insurrezione armata contro i poteri dello Stato», oltre ad attentati, omicidi, ferimenti e sequestri, sostenendo che dalle pubblicazioni di Autonomia Operaia e da altri documenti, oltre che da testimonianze, erano affiorati «sufficienti indizi di colpevolezza». Oltre ai principali esponenti di Autonomia, ci furono centinaia di inquisiti e arrestati e, negli anni successivi, 60.000 attivisti indagati e 25.000 arrestati. Venne però respinta l'unione col processo Moro chiesta da Calogero, e il 7 aprile fu diviso in due tronconi (padovano e romano). Il Partito Comunista Italiano, con poche eccezioni di «dissidenti», si schierò subito contro gli autonomi, percepiti tutti come violenti, oltre che pericolosi rivali nel consenso alla propria sinistra. Con la successiva inchiesta per l'omicidio Calabresi contro esponenti di Lotta Continua (indagine aperta nel 1988 e processi celebrati dal 1989 al 1997), il processo 7 aprile costituisce uno degli strascichi giudiziari più controversi degli anni di piombo.
Un porto è una struttura naturale o artificiale posta sul litorale marittimo o sulla riva di un lago o di un corso d'acqua, atta a consentire l'approdo e l'ormeggio a natanti, imbarcazioni e navi, e la loro protezione dalle avverse condizioni delle acque. Ha pure la funzione di consentire e facilitare il carico e lo scarico di merci e l'imbarco e lo sbarco di persone.
Segue l'elenco in ordine alfabetico dei porti italiani, con indicazione dei posti barca. Il più grande ed importante porto del Paese è il Porto di Genova, sia per estensione, che per profilo occupazionale diretto e dell'indotto, sia per linee di navigazione, sia per movimentazione container con destinazione finale. Il Porto di Trieste risulta invece il primo porto italiano per flusso di merci complessive e petrolifere (seguito da quello di Genova). Il Porto di Messina, ottavo per movimenti merci, è invece il primo porto nazionale per flusso di passeggeri (Genova in questo comparto è sesta, mentre Trieste è diciannovesima). Nel settore crocieristico il primo porto italiano è il Porto di Civitavecchia (in questo settore Genova è quarto, e Trieste settimo ma con un numeri decisamente più contenuti). Il porto di Ancona è il primo porto italiano per traffico internazionale di veicoli e passeggeri.
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