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Pubblicazione: [Firenze] : Regione Toscana, 2011
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Toscana notizie. Flash lavoro
La storia dei Paesi Bassi durante la seconda guerra mondiale iniziò con l'invasione tedesca avvenuta il 10 maggio 1940. Il 15 maggio 1940, un giorno dopo il bombardamento di Rotterdam, le forze dei Paesi Bassi si arresero. La regina Guglielmina, la famiglia reale e un nucleo di circa 5 000 funzionari governativi e militari si rifugiarono a Londra, costituendo un governo in esilio dei Paesi Bassi. A seguito della resa, i Paesi Bassi finirono sotto l'occupazione nazista, che durò, in alcune aree, fino alla resa tedesca presso la landa di Luneburgo avvenuta il 4 maggio 1945. I nazisti, subito dopo l'occupazione, installarono immediatamente un governo di facciata, razionarono il cibo e ritirarono le tessere di razionamento in caso di punizione. I nazisti inoltre imposero che ogni adulto compreso tra i 18 e i 45 anni andasse a lavorare nelle fabbriche tedesche o nei lavori pubblici. Quasi tutti gli abitanti dei Paesi Bassi, nel periodo iniziale, accettarono l'occupazione e parte di essi si dimostrarono zelanti collaborazionisti. I nazisti, per contro, li consideravano come loro fratelli ariani e, sempre nelle prime fasi dell'occupazione, furono meno spietati nei Paesi Bassi rispetto ad altre nazioni occupate. La resistenza attiva fu portata avanti da una piccola minoranza che crebbe nel corso dell'occupazione e, così come in Germania, molti di essi provenivano dalle formazioni politiche socialdemocratiche, comuniste e cattoliche. La conformazione del territorio, la mancanza di foreste e montagne e la densità di popolazione resero difficile nascondere ogni attività illecita; inoltre il paese era completamente circondato da territorio controllato dai tedeschi, senza alcuna via di fuga. Il coinvolgimento nella resistenza significava l'immediata esecuzione. Nei cinque anni seguenti, con il peggiorare delle condizioni, la resistenza divenne sempre più forte e organizzata. I tedeschi, con la cooperazione della polizia dei Paesi Bassi, deportarono la popolazione ebraica nei campi di concentramento; i Paesi Bassi, più di ogni altro territorio occupato, videro uno dei più alti livelli di collaborazionismo durante l'olocausto. Il 75% degli ebrei del paese furono uccisi durante il conflitto; una percentuale molto più alta di altri paesi occupati paragonabili, quali Belgio e Francia.Buona parte del sud del paese fu liberata nella seconda metà del 1944. Il resto, in particolare la parte occidentale del paese, ancora sotto l'occupazione tedesca, soffrì un lungo inverno di fame e carestia, ricordato come Hongerwinter (inverno della fame). Il 5 maggio 1945, l'intero paese fu finalmente liberato in seguito alla resa totale delle forze tedesche. Alla fine della guerra, si poterono contare ben 205 901 uomini e donne dei Paesi Bassi uccisi. I Paesi Bassi ebbero il più alto rapporto pro capite di morti rispetto alla popolazione residente di tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale occupati dai nazisti, il 2,36%. Altri 30 000 nelle Indie orientali olandesi perirono per mano dei giapponesi, sia in combattimento sia in campi di prigionia. Negli stessi campi furono internati non solo militari, ma anche civili olandesi.
I Paesi Bassi (in lingua olandese Nederland [ˈneːdərlɑnt]), spesso colloquialmente indicati anche dagli stessi abitanti come Olanda, sono una delle quattro nazioni costitutive del Regno dei Paesi Bassi; si trovano principalmente in Europa ma comprendono anche i cosiddetti Paesi Bassi caraibici (isole di Bonaire, Saba e Sint Eustatius, che hanno lo status di municipalità speciali) in riferimento alla sua bassa elevazione e alla sua topografia piatta, con solo il 50% circa del suo territorio che supera 1 metro sopra il livello del mare e quasi il 26% che scende sotto il livello del mare.La maggior parte delle aree sotto il livello del mare, note come polder, sono il risultato di una bonifica iniziata nel XVI secolo. Con una popolazione di 17,4 milioni di persone, che vivono tutte su una superficie totale di circa 41 800 chilometri quadrati (16 100 miq) - di cui 33 500 kmq (12 900 miq) di terraferma - i Paesi Bassi sono il 12º paese più densamente popolato del mondo e il 5º paese più densamente popolato d'Europa, con una densità di 521 per kmq (1 350/mq). Tuttavia, è il secondo più grande esportatore mondiale di prodotti alimentari e agricoli (dopo gli Stati Uniti), grazie al suo suolo fertile, al clima mite, all'agricoltura intensiva e all'inventiva. La parte europea confina a sud con il Belgio e ad est confina con la Germania; a nord e a ovest è bagnata dal mare del Nord. La capitale è Amsterdam, anche se la residenza del sovrano, la sede del parlamento e la sede del governo si trovano all'Aia. Le altre due città principali sono Rotterdam e Utrecht. Il Regno dei Paesi Bassi agisce come nazione unitaria in materia di difesa, politica estera e cittadinanza, mentre i Paesi Bassi, quale nazione costitutiva, agiscono come nazione indipendente per tutte le altre materie (ad esempio interni, sanità, istruzione e trasporti).I Paesi Bassi hanno avuto un vasto impero coloniale che, al momento della sua massima espansione (XVII secolo), ne fece la principale potenza del commercio mondiale e la culla del capitalismo. Sono tra gli Stati fondatori della CECA, della CEE, e dell'Unione europea. Dal 2013 il loro sovrano è re Guglielmo Alessandro, mentre dal 2010 il capo del Governo è Mark Rutte.
Il lavoro è un'attività produttiva, che implica la messa in atto di conoscenze rigorose e metodiche, intellettuali e/o manuali, per produrre e dispensare beni e servizi in cambio di compenso, monetario o meno, importante argomento di studio sia delle scienze sociali (sociologia, politica, diritto, economia) che delle scienze astratte e naturali (fisica e geografia). Si tratta di un servizio utile che si rende alla società, e prevede la concessione sistematica al pubblico di un bene in cambio di un altro, in forma di compenso non sempre monetario. Nel mondo moderno l'attività lavorativa viene esplicata con l'esercizio di un mestiere o di una professione e ha come scopo la soddisfazione dei bisogni individuali e collettivi. Dal punto di vista giuridico si distingue il lavoro subordinato da quello autonomo e parasubordinato con caratteristiche intermedie tra i primi due.
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