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Autore principale: Age ; Monicelli, Mario ; Scarpelli, Furio
Pubblicazione: Mantova : Provincia di Mantova, Casa del Mantegna : Circolo del cinema di Mantova, 1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'armata Brancaleone è un film del 1966 diretto da Mario Monicelli. Tra i film più noti della commedia italiana e tra i capolavori del regista. Vincitore di tre Nastri d'argento, fu presentato in concorso al 19º Festival di Cannes.
La nuova armata Brancaleone è un cortometraggio-burla del 2010 realizzato a sorpresa dagli studenti dell'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini", con la partecipazione puramente nominale di Mario Monicelli, Mimmo Calopresti e Renzo Rossellini.
Mario Monicelli (Roma, 16 maggio 1915 – Roma, 29 novembre 2010) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore italiano. Monicelli è stato uno dei più celebri registi italiani della sua epoca. Insieme a Dino Risi e Luigi Comencini, fu uno dei massimi esponenti della commedia all'italiana, che contribuì a rendere nota anche all'estero con film come I soliti ignoti, La grande guerra, L'armata Brancaleone e Amici miei. Candidato per sei volte al Premio Oscar (due volte per la migliore sceneggiatura originale, quattro volte per il miglior film straniero), nonché vincitore di numerosi premi cinematografici, nel 1991 ricevette il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.
Carlo Pisacane, spesso accreditato con lo pseudonimo Capannelle (Napoli, 2 febbraio 1889 – Roma, 9 giugno 1974), è stato un attore italiano.
Maria Grazia Buccella (Milano, 15 agosto 1940) è un'attrice, cantante e showgirl italiana.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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Record aggiornato il: 2023-10-10T02:57:01.498Z