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Autore principale: De Tomasso, Vincenzo
Le catacombe erano delle aree cimiteriali sotterranee utilizzate nell'antichità. Sono solitamente scavate in rocce facilmente lavorabili, e possono avere anche più livelli, con profondità che arrivano fino a trenta metri. L'etimologia della parola latina "catacumba", da cui in italiano "catacomba", è incerta; si pensa che derivi dalla locuzione greca "κατά κυμβής (katá kymbḗs)" o "κατά κύμβας (katá kýmbas)" (direttamente o attraverso la voce latina "cumba") che si può tradurre come "presso/sotto la cavità/le grotte".Le più celebri sono quelle cristiane, anche se ne esistono esempi legati ad altre religioni: ne esistono anche di fenicie e pagane, già gli etruschi e gli ebrei usavano seppellire i loro morti in camere sotterranee. I cristiani ricrearono tale pratica inumativa abbandonando, per la fede nella resurrezione dei corpi, l'uso della cremazione pagana. All'inizio si mantennero principalmente le usanze funerarie pagane, come è provato dal cimitero precristiano dell'antica Anzio. Il sepolcro si trova quasi sempre all'esterno della città, poiché le Leggi delle XII tavole prescrivevano che hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito ("Non si seppellisca né si cremi nessun cadavere in città"). Ma i cimiteri (il cui termine deriva dal greco κοιμητήριον [koimētérion], quindi dal verbo κοιμάω [koimáō], ossia "dormire", "riposare", oppure dal latino accubitorium, dal verbo accumbere per "giacere") per i cristiani sono luoghi dell'attesa della resurrezione. Il nome "locus ad catacumbas" era una località situata in un avvallamento presso la via Appia; gli studiosi non sono però concordi sul luogo che questo termine latino indicava. Secondo alcuni usava indicare una depressione posta di fronte al Circo di Massenzio, fra le due colline dove oggi si trovano le catacombe di San Callisto e il mausoleo di Cecilia Metella, e passò poi a indicare il cimitero stesso; secondo altri l'avvallamento era quello dove oggi si trovano le catacombe di San Sebastiano.
Le catacombe di Roma sono antiche aree cimiteriali sotterranee ebraiche e cristiane. Erano solitamente scavate nel tufo al di fuori dell'antica cinta muraria della città, dato che all'interno di quest'ultima non era possibile seppellire i defunti (hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito, "Non si seppellisca né si cremi nessun cadavere in città"). Nel sottosuolo di Roma esistono più di 40 catacombe che si snodano per circa 150 km e su più livelli.
Le catacombe di Parigi sono un ossario sotterraneo nel comune di Parigi, Francia e si estendono per alcuni chilometri, tra la rete di passaggi molto più ampia, ricavati da una cava sotterranea di una lunghezza complessiva di circa 285 km. Situato a sud della precedente porta della città (la "Barrière d'Enfer", l'attuale piazza Denfert-Rochereau), l'ossario conserva i resti di circa 6 milioni di persone che ne fanno la più grande necropoli del mondo, e occupa una parte di caverne e gallerie di un'antica cava. Inaugurato nel tardo XVIII secolo, il cimitero sotterraneo è diventato un'attrazione turistica su piccola scala all'inizio del XIX secolo, ed è stato aperto al pubblico in modo regolare dal 1874. A seguito di un episodio di vandalismo, è stato chiuso al pubblico nel settembre 2009 per poi essere riaperto il 19 dicembre dello stesso anno. Il nome ufficiale delle catacombe è "l'ossuaire municipal". Anche se questo cimitero copre solo una piccola sezione dei tunnel sotterranei che comprende "les carrières de Paris" ("le cave di Parigi"), i parigini oggi spesso fanno riferimento all'intera rete di tunnel come "le catacombe".
Il convento dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, è annesso alla chiesa di Santa Maria della Pace. Chiesa e convento risalgono al XVI secolo, benché edificati su strutture precedenti. Nel sotterraneo si trovano le famose catacombe dei Cappuccini in stile gotico, così chiamate ma in realtà cimitero e non catacomba, cioè luogo di culto e riunione paleocristiana.
Le catacombe di Priscilla si trovano lungo la via Salaria, con ingresso di fronte a Villa Ada, a Roma. Il nome deriva probabilmente dal nome della donna che donò il terreno per la realizzazione dell'area sepolcrale, o dalla sua fondatrice. Nel cimitero è conservata un'iscrizione funeraria relativa a una "Priscilla", imparentata con la famiglia senatoria degli Acilii. Le catacombe vennero scavate nel tufo a partire dal II secolo e fino al V secolo, quando raggiunsero la struttura definitiva, che si sviluppa complessivamente per 13 chilometri di gallerie sotterranee. Nell'antichità venne soprannominata "La Regina delle catacombe" a causa dei numerosi martiri sepolti. Nell'indice degli antichi cimiteri cristiani di Roma (Index coemeteriorum) le catacombe sono anche indicate come Cimitero di Priscilla a San Silvestro, dal nome della basilica lì costruita nel IV secolo sul luogo di sepoltura dei martiri Felice e Filippo.
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