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Autore principale: Batocchi, Luigi
Pubblicazione: Pogliano Milanese : Atlantide, 1997
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La mitologia celtica è l'insieme dei miti, delle saghe e delle credenze religiose diffuse tra le popolazioni di lingua celtica (chiamate, nel loro insieme, Celti) durante l'Età del ferro.Come altri indoeuropei, i primi Celti mantennero una mitologia e una struttura religiosa politeistica. La mitologia delle popolazioni celtiche a diretto contatto con l'espansione dell'Impero romano, come Galli e Celtiberi, scomparve, assorbita dalla mitologia romana poi soppiantata dal cristianesimo ma anche in funzione della perdita della lingua indigena. È principalmente attraverso fonti contemporanee romane e cristiane che la mitologia dei Celti "continentali" è stata preservata. I popoli celtici che mantennero identità politiche o linguistiche, come i Gaeli in Irlanda e Scozia, i Gallesi e i Britanni (sia in Gran Bretagna Meridionale sia in Bretagna), lasciarono invece vestigia delle loro mitologie ancestrali che furono messe in forma scritta durante il Medioevo.
L'Antica religione celtica, o Paganesimo celtico, è l'insieme delle credenze e delle pratiche religiose diffuse tra le popolazioni di lingua celtica (chiamate, nel loro insieme, Celti) durante l'Età del ferro. Attestata nel 500 a.C. (Cultura di La Tène), questa religione perdurò sotto l'Impero romano e, quanto meno nelle isole britanniche, si mantenne sino alla cristianizzazione (circa 500 d.C.) Si conosce poco dei questa religione e le fonti sono scarse: eccezion fatta per i teonimi (veri o supposti), gli unici resoconti contemporanei dettagliati sono di scrittori greco-romani culturalmente ostili ai Celti o comunque poco informati.Il paganesimo celtico faceva parte d'un gruppo più ampio di religioni politeiste dell'età del ferro della famiglia indoeuropea. Comprendeva un ampio grado di variazioni sia geografiche sia cronologiche, sebbene "dietro questa varietà, si possano rilevare ampie somiglianze strutturali" tali da presupporre "una fondamentale omogeneità religiosa" tra i Celti.Il pantheon celtico è costituito da numerosi teonimi registrati, sia dall'etnografia greco-romana sia dall'epigrafia: tra i più importanti figurano Toutatis, Taranis e Lugus. Le figure della mitologia irlandese medievale sono state interpretate anche come iterazioni di precedenti divinità insulari precristiane dallo studio della mitologia comparata. Secondo i resoconti greci e romani, in Gallia (Francia) e nelle isole britanniche esisteva una casta sacerdotale di "specialisti magico-religiosi", i druidi, di cui purtroppo conosciamo molto poco. In seguito alla conquista romana della Gallia (58-51 a.C.) e della Britannia meridionale (43 d.C.), le pratiche religiose celtiche iniziarono a mostrare elementi di romanizzazione tanto che nel contesto culturale gallo-romano si verificò un sincretismo religioso tra la religione dei vinti e quella dei conquistatori: perdurò la venerazione di molte divinità celtiche come Cernunnos, Artio, Telesphorus, ecc. Nella Britannia romana, il paganesimo celtico aveva perso terreno in favore del cristianesimo al tempo in cui i Romani abbandonarono l'isola nel 410. Nel secolo successivo iniziò ad essere sostituito dal paganesimo anglosassone. Il cristianesimo ripreso l'attività missionaria nelle isole britanniche nel tardo V e VI secolo, anche in Irlanda, e la popolazione celtica fu gradualmente cristianizzata soppiantando le precedenti tradizioni religiose. Tuttavia, le tradizioni politeiste hanno lasciato un'eredità in molte delle nazioni celtiche, hanno influenzato la mitologia successiva e sono servite come base per il movimento neopagano noto come "Celtismo" nel XX secolo.
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