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Pubblicazione: Firenze : Alinari, [2003]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La fotografia è quell'arte e tecnologia, rese possibili dallo strumento denominato macchina fotografica o fotocamera, in cui si ottiene un'immagine statica tramite un processo di registrazione permanente delle interazioni tra luce e materia, selezionate e proiettate attraverso un sistema ottico su una superficie fotosensibile. Con il termine "fotografia" si indicano tanto la tecnica per riprendere le fotografie, quanto le immagini riprese («fotografie», o «foto»), nonché, per estensione, il prodotto stampato. L'estrema versatilità di questa tecnologia ha consentito alla fotografia di svilupparsi nei campi più diversi delle attività umane come la ricerca scientifica, l’astronomia, la medicina, il giornalismo, etc, fino a consacrarla in alcuni casi come autentica forma d'arte, nonostante il fatto che generalmente le fotografie non siano direttamente frutto della nostra immaginazione e del nostro operato, come usualmente lo sono un dipinto o un'illustrazione, ma sono sempre e comunque il prodotto diretto di una macchina e hanno come referente, per necessità, il mondo fisico.
Antonio D'Alessandri (L'Aquila, 1818 – Roma, 1893) e Paolo Francesco D'Alessandri (L'Aquila, 1824 – Roma, 1889) sono stati due fotografi italiani, contemporanei degli Alinari, che furono attivi soprattutto a Roma. Noti per la tecnica del collodio umido, operarono soprattutto con clienti appartenenti alla «nobiltà romana» e ad alti prelati del Vaticano. I due fotografi che fotografarono con la Breccia di Porta Pia, la presa di Roma, sono considerati i primi fotoreporter di guerra d'Italia. Foto delle loro collezioni sono custodite anche presso l'International Museum of Photography and Film at George Eastman House di Rochester (New York), il più antico museo del mondo dedicato alla fotografia.
Robert Rive (Breslavia, 1825 circa – Napoli, dopo il 1889) è stato un fotografo francese.
Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 2 ottobre 1851 – Francavilla al Mare, 5 marzo 1929) è stato un pittore e fotografo italiano.
Wilhelm von Gloeden, o von Glöden, detto il barone Guglielmo (Wismar, 16 settembre 1856 – Taormina, 16 febbraio 1931), è stato un fotografo tedesco che lavorò soprattutto in Italia. Noto soprattutto per i suoi studi di nudo maschile in ambiente pastorale di ragazzi siciliani, che fotografava assieme ad anfore o costumi ispirati all'antica Grecia, per suggerire una collocazione idilliaca nell'antichità che rimanda all'Arcadia. Da un punto di vista moderno, il suo lavoro è notevole per il suo uso sapiente e controllato dell'illuminazione, così come per l'elegante messa in posa dei suoi modelli. Alla perfezione artistica dei suoi lavori contribuirono anche l'uso innovativo dei filtri fotografici e di lozioni per la pelle di sua invenzione, una miscela di latte, olio d'oliva e glicerina per mascherare le imperfezioni della pelle.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T01:36:51.868Z