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Autore principale: Castellucci, Leonardo
Pubblicazione: Fiesole : Nardini, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La Cina è stata, nel corso della storia, culla e ospite di numerose tradizioni religiose e filosofiche. Il confucianesimo e il taoismo, oltre al buddhismo, costituiscono le cosiddette "tre dottrine", le quali hanno esercitato un ruolo importante nella storia e nella cultura cinese. Questi tre sistemi, e specialmente taoismo e confucianesimo, fungono da cornici della religione tradizionale cinese di sostrato, vale a dire il culto devoto agli dèi locali e agli antenati, la quale, tuttavia, non si esaurisce in essi e si svolge anzi per la maggior parte al di fuori di qualsiasi cornice dottrinale; essa è sempre stata — e continua ad essere — la religione della maggioranza della popolazione, imperniata sull'identità spirituale dei lignaggi gentilizi, dei luoghi e regioni, e della nazione cinese tutta, che, costituendo il nerbo di senso della struttura economico-sociale della civiltà cinese stessa, non richiede un'aderenza dogmatica esclusiva, il che permettendo la pratica o l'espressione di convinzioni personali e fedi diverse allo stesso tempo. Mentre il confucianesimo nel suo aspetto religioso coincide con la religione tradizionale del culto di dèi del luogo e antenati, il taoismo si è sviluppato come movimento ecclesiastico distinto dalla religione comune a partire dal I o II secolo. Il buddhismo venne introdotto nel I secolo e crebbe sino ad avere un forte impatto in Cina, che tutt'oggi conserva. Alcuni studiosi preferiscono non utilizzare il termine "religione" in riferimento ai sistemi di credenze cinesi, per via delle difficoltà ermeneutiche che tale termine di origine occidentale ingenera quando lo si usa per definire quelle che sono meglio definibili come "pratiche culturali/cultuali" e "sistemi di pensiero" della tradizione cinese. Lo stato cinese odierno riconosce ufficialmente cinque "religioni dottrinali" (zongjiao), gestite attraverso istituzioni burocratiche centralizzate: il buddhismo, il taoismo, il protestantesimo, il cattolicesimo e l'islam. La religione tradizionale in tutte le sue forme, che non è considerata una "dottrina" (zongjiao) ma piuttosto un insieme di "credenze native" (minjian xinyang), non centralizzata a livello burocratico, gode di libertà. Secondo statistiche riferite al 2010 il 70% dei Cinesi praticava la religione tradizionale, incluso un 13% che praticava culti tradizionali in una cornice dottrinale o rituale taoista o religioni popolari influenzate dal taoismo, mentre coloro che si identificavano solo come "taoisti" iniziati erano lo 0,8% (l'appellativo di "taoista" in Cina è tradizionalmente riservato ai soli sacerdoti/maestri taoisti o a coloro che intraprendono un discepolato diretto sotto la guida di questi ultimi, non è tradizionalmente esteso alle moltitudini dei seguaci laici). Gli aderenti al buddhismo erano il 14%, e di questi i buddhisti formalmente iniziati formavano l'1,3%. I cristiani erano il 2,4%, dei quali il 2,2% erano protestanti e lo 0,2% cattolici. I musulmani erano l'1,7%. Il restante 13% della popolazione non era religioso (era ateo, agnostico o non aveva dichiarato alcuna preferenza). Il confucianesimo come designazione religiosa è popolare tra gli intellettuali, anche se esistono vari movimenti popolari di matrice confuciana. Statistiche riferite a studi condotti nel 2014, riportano una quota lievemente maggiore di buddhisti (16%), mentre la percentuale di affiliati alle altre religioni è pressoché identica a quella rilevata nel 2010.In aggiunta a queste religioni, sono presenti varie religioni indigene delle minoranze etniche che abitano alcune regioni della Cina, e un numero non quantificato di aderenti a una varietà di nuove religioni di salvazione sorte principalmente dall'alveo della religione tradizionale cinese. Queste ultime rappresentano forme organizzate intorno a una dottrina coerente con la religione tradizionale (minjian zongjiao); tra di esse si annovera, per esempio, lo weixinismo. In Cina sono anche presenti varie organizzazioni religiose proibite dal governo quali "dottrine maligne", "eretiche", "irregolari" o "demoniache" (xiejiao) in quanto percepite come contrarie alla morale e all'ordine pubblico, alla tradizione religiosa normale, e all'autorità dello stato.
Il Guangdong (; 廣東T, 广东S, GuǎngdōngP, Kuang-tungW; denominazione italiana in disuso Quantung) è una provincia cinese situata sulla costa meridionale della Cina continentale. La provincia viene a volte indicata con il termine "provincia cantonese", derivato da una traduzione obsoleta dal francese di "Quantung" in "Canton", che si riferisce invece alla città di Canton, capoluogo della provincia. Il vero nome deriva da 广 Guǎng (Quan) - "vasto, largo" e 东 Dōng (Tung) - Est, e significa "ad est della pianura".
la cucina huaiyang (cinese semplificato: 淮扬菜; cinese tradizionale: 淮揚菜; pinyin: Huáiyáng cài) è una delle cucine tradizionali cinesi. Proviene dagli stili di cucina nativi della regione che circonda il basso fiume di Huai e dello Yangtze, ed è concentrata nelle città di Huai'an, Yangzhou e Zhenjiang nella provincia di Jiangsu. Sebbene sia uno degli stili subregionali della cucina di Jiangsu, nei circoli culinari cinesi è ampiamente considerata come la più famosa e la più prestigiosa della cucina di Jiangsu, e una delle quattro grandi tradizioni (四大菜系) che dominano l'eredità culinaria in Cina, insieme alla cucina cantonese, la cucina dello Shandong e la cucina del Sichuan.
La fauna selvatica in Cina è abbondantemente inserita in un vasto e variegato paesaggio, essendo la nazione uno dei 17 paesi megadiversi del pianeta; secondo alcune misurazioni contiene almeno 7.516 specie di vertebrati, tra cui 4.936 di pesci, 1.269 di uccelli, 562 di mammiferi, 403 di rettili ed infine 346 di anfibi: in termini di numero di specie si trova al terzo posto nel mondo per quanto riguarda i mammiferi, al settimo per rettili ed anfibi e all'ottavo per gli uccelli. In ogni categoria la Cina ha la più alta biodiversità al di fuori della zona tropicale. Molte delle specie di animali presenti sono endemiche in Cina, tra cui è compresa anche la più famosa specie della fauna selvatica del paese, il panda gigante. In tutto, circa un sesto delle specie di mammiferi e i due terzi delle specie di anfibi sono caratterizzate per essere endemiche nel paese. La fauna cinese condivide generalmente l'habitat con l'essere umano e, pertanto, sopporta la pressione acuta costituita dalla più vasta popolazione esistente nel pianeta. Almeno 840 specie di animali risultano minacciate, vulnerabili o considerate specie a rischio più o meno immediato di estinzione locale e ciò principalmente a causa dell'attività umana, come la distruzione degli habitat naturali, l'inquinamento e il bracconaggio; quest'ultimo non solo per procurarsi cibo, ma anche per le pellicce e gli ingredienti necessari alla medicina tradizionale cinese. La fauna in pericolo di estinzione è protetta dalla legge e, tra il 1956 e il 2005, il paese ha istituito più di 2.349 riserve naturali, per una superficie complessiva di 149,95 milioni di ettari (578.960 miglia quadrate), circa il 15 per cento della superficie totale dell'immenso Stato asiatico.
Shenzhen (IPA [ʂə́n.ʈʂə̂n], 深圳S, ShēnzhènP) è una città sub-provinciale della Repubblica Popolare Cinese appartenente alla provincia di Guangdong nella Cina continentale meridionale. Trovandosi immediatamente a nord della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, detiene lo stato amministrativo sub-provinciale che gli attribuisce poteri leggermente diversi e limitati rispetto alla Provincia di appartenenza. Nel 2018, con 13 milioni di abitanti, è la terza economia della Cina e la quarta città più popolosa.
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